Le fratture di clavicola sono tra le frat- ture più frequenti, risultando intorno al 3% di tutte le fratture. Sono più comuni tra individui giovani e attivi. Tra queste, le fratture del III medio sono decisamente le più frequenti rappresentando approssimativamente il 75% di tutte le fratture di clavicola; una gran- de maggioranza di queste sono scomposte. Queste fratture in passato erano quasi sempre trattate conservativamente, ciò supportato dal fatto che precedenti studi mostravano una bassa prevalenza di pseudoartrosi. Tuttavia studi recenti hanno dimostrato come la prevalenza delle pseudoartrosi sia significativa- mente più alta di quanto precedentemente riportato laddove altri studi hanno sottolineato l’indebolimento associato all'accorciamento e alla viziosa consolidazione, una deformità residua ed una debolezza della spalla affetta cosi come la possibilità di un dolore locale persistente. Non e perciò ancora chiaro se nelle fratture scomposte il trattamento conservative possa rimanere il trattamento di scelta a eccezion fatta per pochi casi ben selezionati, oppure l'indicazione ad una riduzione a cielo aperto e fissazione con mezzi di sintesi debba essere l'approccio migliore. Lo scopo di questo studio e stato di analizzare i risultati a lungo termine in pazienti con fratture del III medio di clavicola trattate conservativamente per valutare i risultati clinici in termini di funzionalità della spalla e soddisfazione del paziente cosi come l'incidenza della viziosa consolidazione e della pseudoartrosi.
Risultati a lungo termine del trattamento conservativo delle fratture del III medio di clavicola / R., Postacchini; Gumina, Stefano; P., Farsetti; Postacchini, Franco. - In: ORTOPEDIA NEWS. - ISSN 1123-6531. - STAMPA. - (2011), pp. 1-4.
Risultati a lungo termine del trattamento conservativo delle fratture del III medio di clavicola.
GUMINA, STEFANO;POSTACCHINI, Franco
2011
Abstract
Le fratture di clavicola sono tra le frat- ture più frequenti, risultando intorno al 3% di tutte le fratture. Sono più comuni tra individui giovani e attivi. Tra queste, le fratture del III medio sono decisamente le più frequenti rappresentando approssimativamente il 75% di tutte le fratture di clavicola; una gran- de maggioranza di queste sono scomposte. Queste fratture in passato erano quasi sempre trattate conservativamente, ciò supportato dal fatto che precedenti studi mostravano una bassa prevalenza di pseudoartrosi. Tuttavia studi recenti hanno dimostrato come la prevalenza delle pseudoartrosi sia significativa- mente più alta di quanto precedentemente riportato laddove altri studi hanno sottolineato l’indebolimento associato all'accorciamento e alla viziosa consolidazione, una deformità residua ed una debolezza della spalla affetta cosi come la possibilità di un dolore locale persistente. Non e perciò ancora chiaro se nelle fratture scomposte il trattamento conservative possa rimanere il trattamento di scelta a eccezion fatta per pochi casi ben selezionati, oppure l'indicazione ad una riduzione a cielo aperto e fissazione con mezzi di sintesi debba essere l'approccio migliore. Lo scopo di questo studio e stato di analizzare i risultati a lungo termine in pazienti con fratture del III medio di clavicola trattate conservativamente per valutare i risultati clinici in termini di funzionalità della spalla e soddisfazione del paziente cosi come l'incidenza della viziosa consolidazione e della pseudoartrosi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.