Il mercato del lavoro italiano è solitamente ritenuto caratterizzato da forti rigidità a tutela dei lavoratori con contratti a tempo indeterminato e da un’elevata segmentazione a discapito di chi, soprattutto i giovani, è occupato con contratti atipici. Non sempre, però, è chiaro come vengano definiti i concetti di rigidità e segmentazione, né si offre evidenza empirica dettagliata a sostegno di queste affermazioni, anche a causa della limitata disponibilità di banche dati longitudinali, che consentano cioè di seguire lo stesso lavoratore nel corso del tempo. In questo lavoro, utilizzando i micro-dati longitudinali raccolti nel dataset ad-silc, che consente di osservare le dinamiche seguite dei lavoratori italiani per buona parte della loro carriera fino agli anni più recenti, si fornisce evidenza empirica originale sulle dinamiche di transizione seguite da chi lavora con diverse forme contrattuali, ponendo particolare attenzione alla fase iniziale della carriera lavorativa. Dai dati elaborati appare insoddisfacente un’interpretazione del mercato del lavoro che enfatizzi l’esistenza di un ampio zoccolo duro di insiders immobili e iper-garantiti e ravvisi in questo la causa delle difficoltà dei più giovani di ottenere un contratto a tempo indeterminato. Al contrario, emerge l’immagine di un mercato del lavoro “liquido”, più che semplicemente dualistico o segmentato: molti lavoratori, soprattutto fra i più giovani, fluttuano tra stati di fragilità, alternando periodi lavorati con contratti standard a periodi di atipicità e intermittenza occupazionale.
Rigido, flessibile o liquido? L’immagine del mercato del lavoro italiano dal dataset AD-SILC / Fabrizi, Elena; Raitano, Michele. - In: ECONOMIA & LAVORO. - ISSN 0012-978X. - STAMPA. - 3:XLVI(2012), pp. 29-60.
Rigido, flessibile o liquido? L’immagine del mercato del lavoro italiano dal dataset AD-SILC
FABRIZI, ELENA;RAITANO, Michele
2012
Abstract
Il mercato del lavoro italiano è solitamente ritenuto caratterizzato da forti rigidità a tutela dei lavoratori con contratti a tempo indeterminato e da un’elevata segmentazione a discapito di chi, soprattutto i giovani, è occupato con contratti atipici. Non sempre, però, è chiaro come vengano definiti i concetti di rigidità e segmentazione, né si offre evidenza empirica dettagliata a sostegno di queste affermazioni, anche a causa della limitata disponibilità di banche dati longitudinali, che consentano cioè di seguire lo stesso lavoratore nel corso del tempo. In questo lavoro, utilizzando i micro-dati longitudinali raccolti nel dataset ad-silc, che consente di osservare le dinamiche seguite dei lavoratori italiani per buona parte della loro carriera fino agli anni più recenti, si fornisce evidenza empirica originale sulle dinamiche di transizione seguite da chi lavora con diverse forme contrattuali, ponendo particolare attenzione alla fase iniziale della carriera lavorativa. Dai dati elaborati appare insoddisfacente un’interpretazione del mercato del lavoro che enfatizzi l’esistenza di un ampio zoccolo duro di insiders immobili e iper-garantiti e ravvisi in questo la causa delle difficoltà dei più giovani di ottenere un contratto a tempo indeterminato. Al contrario, emerge l’immagine di un mercato del lavoro “liquido”, più che semplicemente dualistico o segmentato: molti lavoratori, soprattutto fra i più giovani, fluttuano tra stati di fragilità, alternando periodi lavorati con contratti standard a periodi di atipicità e intermittenza occupazionale.File | Dimensione | Formato | |
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