Le immagini di una citta’ non sono solo illustrazioni di esse, ma una loro manifestazione della loro essenza profonda che traspare attraverso la rappresentazione dei caratteri fisici e simbolici in esse prevalenti. Un disegno di una citta’ fissa nella memoria collettiva le caratteristiche della spazialita’ che la citta’ stessa ha costituito nel corso della sua storia. Per questo, disegnare gli elementi di una citta’ e’ sempre stata l’iniziazione alla sua conoscenza. Il saggio prende le mosse da questa affermazione per sostenere ancora nell'attualita’ l’utilita’ del rilievo della citta’, del territorio e dell’ambiente in quanto forma imprescindibile di conoscenza utile poi in qualunque forma di intervento. Partire dal disegno degli elementi, per passare all'esame di manufatti e parti urbane fino a ricomporre un quadro informativo-rappresentativo dell'assetto complessivo della citta’ e del territorio e’ pratica di intelligenza delle “regole”, che ad essi sono comunque sottese. E anche se l’idea stessa di ricercare ordini nei paesaggi odierni potrebbe apparire superflua, se non addirittura regressiva, si e’ convinti che la loro comprensione sia l’unica garanzia per la costruzione dei nuovi valori del campo sul quale si deve intervenire. Quindi, luoghi e regioni specifiche dello spazio antropico, con tutte le loro caratteristiche ibride, devono essere i poli di una dialettica serrata con acute categorie interpretative. La conoscenza dei luoghi necessita comunque di articolazioni e integrazioni: deve poter spaziare simultaneamente sui grandi territori e sui dettagli dei loro artefatti. Cosi’, la tradizionale raccolta di cartografie e mappe dovra’ accogliere anche altre rappresentazioni, divenire catalogo di insediamenti, repertorio di manufatti, dovra’ essere in grado di classificare le tecniche che li hanno costruiti, attribuendo loro valore; e dovra’, infine, essere in grado di relazionare ognuna di queste rappresentazioni/informazioni, “ridisegnando anche l’occhio del fruitore” per adeguare i canoni della sua percezione alla nuova complessita’; dovra’ in sostanza avere una struttura ipertestuale. Questa nuova “descrittiva” e’ il “materiale” indispensabile che il “nuovo rilievo” dovra’ rendere disponibile per il progetto nell’esistente, con la consapevolezza di non poterne pero’ garantire un certo, univoco e positivo sviluppo.

Descrivere, interpretare, intervenire: le opportunita' del rilievo ambientale e urbano / Ippoliti, Elena. - In: SPAZIO RICERCA. - STAMPA. - n. 0/ 2003:(2003), pp. 30-31.

Descrivere, interpretare, intervenire: le opportunita' del rilievo ambientale e urbano

IPPOLITI, ELENA
2003

Abstract

Le immagini di una citta’ non sono solo illustrazioni di esse, ma una loro manifestazione della loro essenza profonda che traspare attraverso la rappresentazione dei caratteri fisici e simbolici in esse prevalenti. Un disegno di una citta’ fissa nella memoria collettiva le caratteristiche della spazialita’ che la citta’ stessa ha costituito nel corso della sua storia. Per questo, disegnare gli elementi di una citta’ e’ sempre stata l’iniziazione alla sua conoscenza. Il saggio prende le mosse da questa affermazione per sostenere ancora nell'attualita’ l’utilita’ del rilievo della citta’, del territorio e dell’ambiente in quanto forma imprescindibile di conoscenza utile poi in qualunque forma di intervento. Partire dal disegno degli elementi, per passare all'esame di manufatti e parti urbane fino a ricomporre un quadro informativo-rappresentativo dell'assetto complessivo della citta’ e del territorio e’ pratica di intelligenza delle “regole”, che ad essi sono comunque sottese. E anche se l’idea stessa di ricercare ordini nei paesaggi odierni potrebbe apparire superflua, se non addirittura regressiva, si e’ convinti che la loro comprensione sia l’unica garanzia per la costruzione dei nuovi valori del campo sul quale si deve intervenire. Quindi, luoghi e regioni specifiche dello spazio antropico, con tutte le loro caratteristiche ibride, devono essere i poli di una dialettica serrata con acute categorie interpretative. La conoscenza dei luoghi necessita comunque di articolazioni e integrazioni: deve poter spaziare simultaneamente sui grandi territori e sui dettagli dei loro artefatti. Cosi’, la tradizionale raccolta di cartografie e mappe dovra’ accogliere anche altre rappresentazioni, divenire catalogo di insediamenti, repertorio di manufatti, dovra’ essere in grado di classificare le tecniche che li hanno costruiti, attribuendo loro valore; e dovra’, infine, essere in grado di relazionare ognuna di queste rappresentazioni/informazioni, “ridisegnando anche l’occhio del fruitore” per adeguare i canoni della sua percezione alla nuova complessita’; dovra’ in sostanza avere una struttura ipertestuale. Questa nuova “descrittiva” e’ il “materiale” indispensabile che il “nuovo rilievo” dovra’ rendere disponibile per il progetto nell’esistente, con la consapevolezza di non poterne pero’ garantire un certo, univoco e positivo sviluppo.
2003
cartografia; rilievo urbano e ambientale; progetto dell'esistente
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Descrivere, interpretare, intervenire: le opportunita' del rilievo ambientale e urbano / Ippoliti, Elena. - In: SPAZIO RICERCA. - STAMPA. - n. 0/ 2003:(2003), pp. 30-31.
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