I dati relativi alla percentuale di risultati soddisfacenti nei pazienti con frattura della glenoide trattata conservativamente sono contrastanti. In tre studi retrospettivi, il 79% (Hardegger et al. 1984), 90% (Goss, 1992) e 93% (Zdravkrovic e Damholt, 1974) dei pazienti hanno riportato un risultato soddisfacente con il trattamento incruento. D'altro canto, tali percentuali sono simili (82%) a quelle ottenute da Mayo et al. (1998) con il trattamento chirurgico. In uno solo di questi studi (Goss, 1992) i risultati sono stati analizzati utilizzando la classificazione di Ideberg (1984) che e quella comunemente impiegata dalla SECEC. Tuttavia in questo studio non sono stati descritti i criteri di valutazione clinica adottati. A tutt'oggi, inoltre, permangono divergenze di opinione sulle cause responsabili dei risultati insoddisfacenti. Infatti, in due studi retrospettivi, la percentuale di limitazione funzionale della spalla e stata rispettivamente del 50% (Armstrong e Van der Spuy, 1984) e 100% (Zdravkovic e Damholt, 1974), mentre quella del dolore persistente e stata del 50% (Armstrong e Van der Spuy, 1984) e 33% (Zdravkovic e Damholt, 1974), In questo studio e stata valutata la funzionalità della spalla dei pazienti con frattura di glena con e senza lussazione scapolo-omerale trattata conservativamente e analizzato i fattori clinici e radiografici che condizionano il risultato.
Frattura della glenoide con o senza lussazione scapolo omerale. Trattamento conservativo / Gumina, Stefano; Perugia, Dario; M. G., Grillo. - STAMPA. - 1:(1999), pp. 209-212. (Intervento presentato al convegno Congresso sulle: Fratture e fratture-lussazioni della spalla. tenutosi a Rome, Italy nel 25-27 Marzo, 1999).
Frattura della glenoide con o senza lussazione scapolo omerale. Trattamento conservativo.
GUMINA, STEFANO;PERUGIA, DARIO;
1999
Abstract
I dati relativi alla percentuale di risultati soddisfacenti nei pazienti con frattura della glenoide trattata conservativamente sono contrastanti. In tre studi retrospettivi, il 79% (Hardegger et al. 1984), 90% (Goss, 1992) e 93% (Zdravkrovic e Damholt, 1974) dei pazienti hanno riportato un risultato soddisfacente con il trattamento incruento. D'altro canto, tali percentuali sono simili (82%) a quelle ottenute da Mayo et al. (1998) con il trattamento chirurgico. In uno solo di questi studi (Goss, 1992) i risultati sono stati analizzati utilizzando la classificazione di Ideberg (1984) che e quella comunemente impiegata dalla SECEC. Tuttavia in questo studio non sono stati descritti i criteri di valutazione clinica adottati. A tutt'oggi, inoltre, permangono divergenze di opinione sulle cause responsabili dei risultati insoddisfacenti. Infatti, in due studi retrospettivi, la percentuale di limitazione funzionale della spalla e stata rispettivamente del 50% (Armstrong e Van der Spuy, 1984) e 100% (Zdravkovic e Damholt, 1974), mentre quella del dolore persistente e stata del 50% (Armstrong e Van der Spuy, 1984) e 33% (Zdravkovic e Damholt, 1974), In questo studio e stata valutata la funzionalità della spalla dei pazienti con frattura di glena con e senza lussazione scapolo-omerale trattata conservativamente e analizzato i fattori clinici e radiografici che condizionano il risultato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.