L’esame citologico su agoaspirato tiroideo (fine-needle aspiration citology, FNAC) rappresenta il principale esame diagnostico nella diagnosi preoperatoria del carcinoma tiroideo. Sebbene il suo valore diagnostico sia elevato nel carcinoma differenziato papillare, in quello midollare ed anaplastico, il principale limite dell’FNAC è costituito dalle lesioni follicolari, nelle quali non consente di distinguere tra iperplasia nodulare, adenoma follicolare e carcinoma follicolare. In questo studio abbiamo analizzato retrospettivamente 48 casi, nell’ambito di 1022 noduli, scintigraficamente ipocaptanti, sottoposti ad FNAC in un periodo di 30 mesi presso il Servizio Speciale Malattie della Tiroide del Policlinico Umberto I di Roma, con referto citologico di lesione follicolare che giustificava l’intervento di tiroidectomia e comparato la diagnosi citologica con quella istologica. Tutti i campioni citologici sono stati esaminati da un esperto citopatologo e la diagnosi istologica è stata convalidata da due differenti istopatologi. Dei 48 casi studiati, 16 (33%) erano costituiti da noduli tiroidei singoli e 32 (67%) da gozzo multinodulare. L’esame ecografico dei noduli, con diametro maggiore compreso fra 8 e 45 mm, ha mostrato che 36 (75%) erano solidi ipoecogeni, 9 (19%) solidi isoecogeni, 3 (6%) misti. La diagnosi istologica definitiva era disponibile in 26 casi e mostrava come 22 (85%) erano lesioni benigne, (16 casi di iperplasia nodulare, 3 di tiroidite cronica linfocitaria e 3 di adenoma follicolare), mentre i restanti 4 casi (15%) erano costituiti da neoplasie maligne comprendenti 1 carcinoma papillare e 3 carcinomi a cellule di Hürthle. L’esame color-doppler dei 26 noduli mostrava assenza di vascolarizzazione in 2 casi, spot di vascolarizzazione perinodulare in 9 casi, marcata vascolarizzazione perinodulare in 8 casi e vascolarizzazione peri e intranodulare in 7 casi. L’analisi di questi 26 casi dimostrava che non vi era alcuna correlazione statisticamente significativa tra la malignità delle lesioni e il sesso, l’età, le dimensioni, l’ecogenicità, la presenza di microcalcificazioni, il pattern flussimetrico nodulare o la presenza di una patologia multinodulare Pur se il numero dei casi di questo studio è limitato, i nostri dati dimostrano che l’85% dei noduli con diagnosi citologica di lesione follicolare subisce un non necessario intervento chirurgico. I limiti di tale procedura diagnostica impongono dunque la necessità di identificare nuovi marcatori citologici o molecolari in grado di aumentare specificità e sensibilità del FNAC nelle lesioni follicolari tiroidee.
Limiti dell’esame citologico su agoaspirato nella diagnosi delle lesioni follicolari della tiroide / Trimboli, P; Graziano, Fm; Attanasio, D; Cavaliere, R; Pace, D; Ulisse, Salvatore; Nardi, Francesco; D'Armiento, Massimino. - STAMPA. - (2004), pp. 116-116. (Intervento presentato al convegno XXII Giornate Italiane della Tiroide tenutosi a Salerno nel 2-4 dicembre, 2004).
Limiti dell’esame citologico su agoaspirato nella diagnosi delle lesioni follicolari della tiroide
ULISSE, SALVATORE;NARDI, Francesco;D'ARMIENTO, Massimino
2004
Abstract
L’esame citologico su agoaspirato tiroideo (fine-needle aspiration citology, FNAC) rappresenta il principale esame diagnostico nella diagnosi preoperatoria del carcinoma tiroideo. Sebbene il suo valore diagnostico sia elevato nel carcinoma differenziato papillare, in quello midollare ed anaplastico, il principale limite dell’FNAC è costituito dalle lesioni follicolari, nelle quali non consente di distinguere tra iperplasia nodulare, adenoma follicolare e carcinoma follicolare. In questo studio abbiamo analizzato retrospettivamente 48 casi, nell’ambito di 1022 noduli, scintigraficamente ipocaptanti, sottoposti ad FNAC in un periodo di 30 mesi presso il Servizio Speciale Malattie della Tiroide del Policlinico Umberto I di Roma, con referto citologico di lesione follicolare che giustificava l’intervento di tiroidectomia e comparato la diagnosi citologica con quella istologica. Tutti i campioni citologici sono stati esaminati da un esperto citopatologo e la diagnosi istologica è stata convalidata da due differenti istopatologi. Dei 48 casi studiati, 16 (33%) erano costituiti da noduli tiroidei singoli e 32 (67%) da gozzo multinodulare. L’esame ecografico dei noduli, con diametro maggiore compreso fra 8 e 45 mm, ha mostrato che 36 (75%) erano solidi ipoecogeni, 9 (19%) solidi isoecogeni, 3 (6%) misti. La diagnosi istologica definitiva era disponibile in 26 casi e mostrava come 22 (85%) erano lesioni benigne, (16 casi di iperplasia nodulare, 3 di tiroidite cronica linfocitaria e 3 di adenoma follicolare), mentre i restanti 4 casi (15%) erano costituiti da neoplasie maligne comprendenti 1 carcinoma papillare e 3 carcinomi a cellule di Hürthle. L’esame color-doppler dei 26 noduli mostrava assenza di vascolarizzazione in 2 casi, spot di vascolarizzazione perinodulare in 9 casi, marcata vascolarizzazione perinodulare in 8 casi e vascolarizzazione peri e intranodulare in 7 casi. L’analisi di questi 26 casi dimostrava che non vi era alcuna correlazione statisticamente significativa tra la malignità delle lesioni e il sesso, l’età, le dimensioni, l’ecogenicità, la presenza di microcalcificazioni, il pattern flussimetrico nodulare o la presenza di una patologia multinodulare Pur se il numero dei casi di questo studio è limitato, i nostri dati dimostrano che l’85% dei noduli con diagnosi citologica di lesione follicolare subisce un non necessario intervento chirurgico. I limiti di tale procedura diagnostica impongono dunque la necessità di identificare nuovi marcatori citologici o molecolari in grado di aumentare specificità e sensibilità del FNAC nelle lesioni follicolari tiroidee.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.