Nella regione Abruzzo sono presenti aree caratterizzate da iodocarenza e da elevata incidenza di patologie dovute all’insufficiente apporto di iodio (M. Olivieri et al. Atti VI Giorn. It. Tiroide 114, 1988). In questo contesto anche gli animali di interesse zootecnico possono essere suscettibili agli effetti negativi della iodocarenza. In particolare, alterazioni dello sviluppo sessuale potrebbero associarsi ad una ridotta capacità riproduttiva (E.A. Jannini et al. Endocr. Rev. 16:443, 1995). A tal fine gli obiettivi del presente studio, finanziato dal Ministero della Sanità (Ricerca Finalizzata 1998), sono stati: a) monitorare l’apporto alimentare di iodio in differenti allevamenti ovini distribuiti sul territorio abruzzese tramite la determinazione della ioduria; b) valutare le capacità riproduttive di animali sottoposti o meno ad un adeguato programma di iodoprofilassi. Nella prima fase dello studio l’apporto di iodio è stato valutato, in 11 differenti allevamenti ovini per un totale di 56 animali, mediante la determinazione della concentrazione di iodio urinario con metodo colorimetrico basato sulla reazione di Sandell-Kolthoff, dopo digestione dei campioni di urine con acido clorico. I risultati hanno evidenziato un apporto ottimale di iodio soltanto in 3 allevamenti (ioduria  300 g/L). In 3 allevamenti si è riscontrato un apporto di iodio discreto (ioduria 100-150 g/L) mentre in 5 allevamenti i livelli di iodio urinario erano decisamente insufficienti (ioduria < 50 g/L). Nella seconda fase dello studio si è attuato, in un allevamento caratterizzato da basso apporto iodico, un programma di iodoprofilassi basato sulla somministrazione, per via sottocutanea, di 1 ml di Lipiodol (480 mg di iodio). Questa singola somministrazione di Lipiodol era in grado di garantire concentrazioni urinarie di iodio > 300 g/L per almeno 3 mesi. Dopo 6 mesi dall’inizio del trattamento sono stati valutati gli effetti della iodoprofilassi sulle capacità riproduttive. A tal fine le femmine di controllo e quelle trattate sono state sottoposte a sincronizzazione degli estri mediante apposizione intravaginale di pessari contenenti 40 mg di Fluorgesterone acetato e somministrazione intramuscolo di PGF2(250 g). Dopo 10 giorni le femmine trattate e quelle di controllo sono state messe in accoppiamento rispettivamente con maschi trattati o di controllo. Il successo degli accoppiamenti è stato valutato dopo 40-60 giorni accertando lo stato di gravidanza mediante ecografia. I risultati hanno dimostrato un aumento statisticamente significativo (p=0.007) della fertilità degli animali trattati rispetto ai controlli. In particolare, si è evidenziato come solo il 37% delle femmine di controllo accoppiate con maschi di controllo siano rimaste gravide, rispetto al 100% delle femmine trattate accoppiate con maschi trattati. Tale aumentata capacità riproduttiva è associata ad una più efficiente gametogenesi sia maschile che femminile, come evidenziato dall’analisi istologica delle gonadi. In conclusione, nel presente studio si è dimostrato come il deficitario apporto iodico in animali di interesse zootecnico possa essere ripristinato con un programma di iodoprofilassi basato sulla somministrazione di iodio per via parenterale. Tale trattamento oltre ad essere efficace nell’aumentare le capacità riproduttive degli animali può rivelarsi estremamente utile per la iodoprofilassi silente nell’uomo che si nutrirebbe di carni, latte e derivati a più elevato contenuto di iodio.

Riproduzione ovina in aree iodocarenti: effetti della iodoprofilassi / Ferri, N; Ulisse, Salvatore; Di Mattia, T; Cecconi, S; Russo, Fp; Graziano, Fm; D'Armiento, Massimino. - STAMPA. - (2001), pp. 46-46. (Intervento presentato al convegno XIX Giornate Italiane della Tiroide tenutosi a Bolzano nel 6-8 dicembre, 2001).

Riproduzione ovina in aree iodocarenti: effetti della iodoprofilassi

ULISSE, SALVATORE;D'ARMIENTO, Massimino
2001

Abstract

Nella regione Abruzzo sono presenti aree caratterizzate da iodocarenza e da elevata incidenza di patologie dovute all’insufficiente apporto di iodio (M. Olivieri et al. Atti VI Giorn. It. Tiroide 114, 1988). In questo contesto anche gli animali di interesse zootecnico possono essere suscettibili agli effetti negativi della iodocarenza. In particolare, alterazioni dello sviluppo sessuale potrebbero associarsi ad una ridotta capacità riproduttiva (E.A. Jannini et al. Endocr. Rev. 16:443, 1995). A tal fine gli obiettivi del presente studio, finanziato dal Ministero della Sanità (Ricerca Finalizzata 1998), sono stati: a) monitorare l’apporto alimentare di iodio in differenti allevamenti ovini distribuiti sul territorio abruzzese tramite la determinazione della ioduria; b) valutare le capacità riproduttive di animali sottoposti o meno ad un adeguato programma di iodoprofilassi. Nella prima fase dello studio l’apporto di iodio è stato valutato, in 11 differenti allevamenti ovini per un totale di 56 animali, mediante la determinazione della concentrazione di iodio urinario con metodo colorimetrico basato sulla reazione di Sandell-Kolthoff, dopo digestione dei campioni di urine con acido clorico. I risultati hanno evidenziato un apporto ottimale di iodio soltanto in 3 allevamenti (ioduria  300 g/L). In 3 allevamenti si è riscontrato un apporto di iodio discreto (ioduria 100-150 g/L) mentre in 5 allevamenti i livelli di iodio urinario erano decisamente insufficienti (ioduria < 50 g/L). Nella seconda fase dello studio si è attuato, in un allevamento caratterizzato da basso apporto iodico, un programma di iodoprofilassi basato sulla somministrazione, per via sottocutanea, di 1 ml di Lipiodol (480 mg di iodio). Questa singola somministrazione di Lipiodol era in grado di garantire concentrazioni urinarie di iodio > 300 g/L per almeno 3 mesi. Dopo 6 mesi dall’inizio del trattamento sono stati valutati gli effetti della iodoprofilassi sulle capacità riproduttive. A tal fine le femmine di controllo e quelle trattate sono state sottoposte a sincronizzazione degli estri mediante apposizione intravaginale di pessari contenenti 40 mg di Fluorgesterone acetato e somministrazione intramuscolo di PGF2(250 g). Dopo 10 giorni le femmine trattate e quelle di controllo sono state messe in accoppiamento rispettivamente con maschi trattati o di controllo. Il successo degli accoppiamenti è stato valutato dopo 40-60 giorni accertando lo stato di gravidanza mediante ecografia. I risultati hanno dimostrato un aumento statisticamente significativo (p=0.007) della fertilità degli animali trattati rispetto ai controlli. In particolare, si è evidenziato come solo il 37% delle femmine di controllo accoppiate con maschi di controllo siano rimaste gravide, rispetto al 100% delle femmine trattate accoppiate con maschi trattati. Tale aumentata capacità riproduttiva è associata ad una più efficiente gametogenesi sia maschile che femminile, come evidenziato dall’analisi istologica delle gonadi. In conclusione, nel presente studio si è dimostrato come il deficitario apporto iodico in animali di interesse zootecnico possa essere ripristinato con un programma di iodoprofilassi basato sulla somministrazione di iodio per via parenterale. Tale trattamento oltre ad essere efficace nell’aumentare le capacità riproduttive degli animali può rivelarsi estremamente utile per la iodoprofilassi silente nell’uomo che si nutrirebbe di carni, latte e derivati a più elevato contenuto di iodio.
2001
XIX Giornate Italiane della Tiroide
04 Pubblicazione in atti di convegno::04d Abstract in atti di convegno
Riproduzione ovina in aree iodocarenti: effetti della iodoprofilassi / Ferri, N; Ulisse, Salvatore; Di Mattia, T; Cecconi, S; Russo, Fp; Graziano, Fm; D'Armiento, Massimino. - STAMPA. - (2001), pp. 46-46. (Intervento presentato al convegno XIX Giornate Italiane della Tiroide tenutosi a Bolzano nel 6-8 dicembre, 2001).
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