E' stata analizzata la motilità de! rachide cervicale in individui volontari asintomatici mediante radiografie funzionali. Materiali e Metodi: 50 soggetti (22 uomini e 28 donne; 6ta media 39 aa., range 23-59 aa.) con anamnesi negativa per cervicobrachialgia, sono stati sottoposti ad esame radiografico attivo in flesso-estensione del rachide cervicale. La motilità angolare e di traslazione sul piano sagittale e stata misurata secondo il metodo di Penning. ' Risultati. 22 soggetti (44%) avevano manifestazioni degenerative della colonna cervicale, rappresentate dalla riduzione dello spazio discale ad uno (16%), a due (10%) ed a più di due livelli (8%). Nei soggetti con disco degenerate la riduzione dell'altezza del disco e stata lieve n0ir82% del casi e marcata nel 18%. Nei 50 soggetti, la motilità angolare media, da C2-C3 a C6-C7, e stata rispettivamente: 8°, 15°, 18°, 17° e 17°. Nei soggetti con lieve riduzione di un singolo spazio discale, la motilità angolare al livello anormale era simile a quella delle colonne normali. I soggetti con dischi degenerati a 2 o più livelli hanno mostrato, invece, una significativa riduzione della motilità angolare. Dei 50 soggetti esaminati, 13 avevano, nelle radiografie in flessione, una traslazione anteriore compresa tra 2 e 4 mm. ad uno o più livelli. 21 soggetti avevano nelle radiografie in estensione una traslazione posteriore compresa tra 2 e 4.5 mm. ad uno o piu livelli. Solo un soggetto aveva, ad un singolo livello, uno scivolamento anteriore e posteriore maggiore di 2 mm. Non e stata trovata una significativa correlazione tra la traslazione sagittale e le manifestazioni degenerative cervicali. Comunque una traslazione sagittale ad un singolo livello vertebrale e stata osservata piu frequentemente al livello sovrastante segmenti di moto degenerati. Conclusioni. La conoscenza della motilità cervicale nelle colonne asintomatiche anormali e importante poichè non e influenzata dalla contrattura muscolare secondaria al dolore. Nei soggetti esaminati la motilità angolare era ridotta solo al livello di un disco marcatamente degenerate o in presenza di una lieve degenerazione a 2 o più livelli adiacenti. II 43% dei soggetti aveva uno scivolamento posteriore maggiore di 2 mm. in estensione ed il 26% uno scivolamento anteriore in flessione. Un combinato scivolamento anteriore e posteriore alio stesso livello e stato riscontrato in 1 solo caso. Tale riscontro potrebbe essere un reale segno indicatore di una instabilità vertebrale della colonna cervicale.
Motilità del rachide cervicale in soggetti asintomatici / Postacchini, Franco; Cinotti, Gianluca; Gumina, Stefano. - STAMPA. - 1:(1995), pp. 162-162. (Intervento presentato al convegno II Incontro Italo Israeliano di Ortopedia e Traumatologia tenutosi a Genova, Italy nel 18-21 June 1995).
Motilità del rachide cervicale in soggetti asintomatici.
POSTACCHINI, Franco;CINOTTI, Gianluca;GUMINA, STEFANO
1995
Abstract
E' stata analizzata la motilità de! rachide cervicale in individui volontari asintomatici mediante radiografie funzionali. Materiali e Metodi: 50 soggetti (22 uomini e 28 donne; 6ta media 39 aa., range 23-59 aa.) con anamnesi negativa per cervicobrachialgia, sono stati sottoposti ad esame radiografico attivo in flesso-estensione del rachide cervicale. La motilità angolare e di traslazione sul piano sagittale e stata misurata secondo il metodo di Penning. ' Risultati. 22 soggetti (44%) avevano manifestazioni degenerative della colonna cervicale, rappresentate dalla riduzione dello spazio discale ad uno (16%), a due (10%) ed a più di due livelli (8%). Nei soggetti con disco degenerate la riduzione dell'altezza del disco e stata lieve n0ir82% del casi e marcata nel 18%. Nei 50 soggetti, la motilità angolare media, da C2-C3 a C6-C7, e stata rispettivamente: 8°, 15°, 18°, 17° e 17°. Nei soggetti con lieve riduzione di un singolo spazio discale, la motilità angolare al livello anormale era simile a quella delle colonne normali. I soggetti con dischi degenerati a 2 o più livelli hanno mostrato, invece, una significativa riduzione della motilità angolare. Dei 50 soggetti esaminati, 13 avevano, nelle radiografie in flessione, una traslazione anteriore compresa tra 2 e 4 mm. ad uno o più livelli. 21 soggetti avevano nelle radiografie in estensione una traslazione posteriore compresa tra 2 e 4.5 mm. ad uno o piu livelli. Solo un soggetto aveva, ad un singolo livello, uno scivolamento anteriore e posteriore maggiore di 2 mm. Non e stata trovata una significativa correlazione tra la traslazione sagittale e le manifestazioni degenerative cervicali. Comunque una traslazione sagittale ad un singolo livello vertebrale e stata osservata piu frequentemente al livello sovrastante segmenti di moto degenerati. Conclusioni. La conoscenza della motilità cervicale nelle colonne asintomatiche anormali e importante poichè non e influenzata dalla contrattura muscolare secondaria al dolore. Nei soggetti esaminati la motilità angolare era ridotta solo al livello di un disco marcatamente degenerate o in presenza di una lieve degenerazione a 2 o più livelli adiacenti. II 43% dei soggetti aveva uno scivolamento posteriore maggiore di 2 mm. in estensione ed il 26% uno scivolamento anteriore in flessione. Un combinato scivolamento anteriore e posteriore alio stesso livello e stato riscontrato in 1 solo caso. Tale riscontro potrebbe essere un reale segno indicatore di una instabilità vertebrale della colonna cervicale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.