Materiale e Metodi. Abbiamo studiato 200 pz con frattura dell’estremità prossimale dell’omero trattata incruentemente dal 1988 al 1990. Sono state escluse dallo studio le fratture a 3 o 4 frammenti con spostamento, perchè trattate chirurgicamente. Dei 200 pz, 62 avevano una frattura con spostamento e angolazione inferiori rispettivamente a 1cm e 45° (Gruppo I). 11 pz avevano riportato una frattura del collo anatomico (Gruppo II); 50 del collo chirurgico (Gruppo III), 4 del trochite (Gruppo IV); 7 del trochine (Gruppo V) e 29 una lussazione scapolo-omerale con frattura del trochite (Gruppo VI). Tutti i pazienti sono stati immobilizzati m Desault o sling per 3-4 settimane. All’ immobilizzazione hanno fatto seguito 1 o più cicli di FKT. Risultati. Dei pazienti del gruppo I, il 90 % (56 casi), ha riportato un risultato eccellente o buono, mentre il 10% (6 pazienti) hanno avuto un risultato discreto o cattivo a motivo soprattutto della scarsa collaborazione durante il trattamento riabilitativo. II 36 % (4 casi) dei pazienti del gruppo II aveva un movimento attivo in abduzione e flessione rispettivamente inferiori a 70 ° e 90°. Radiograficamente nei 4 pazienti, il segmento articolare di frattura era dislocato inferiormente, con conseguente migrazione in alto del trochite. II 68% dei pazienti (34 casi) del gruppo III ha avuto un risultato soddisfacente. 16 casi (32%) invece, presentavano dolore e limitazione funzionale soprattutto in abduzione ed extrarotazione. All'esame radiografico il trochite permaneva osteoporotico e dolente nell' 80% dei casi del gruppo IV. Uno solo dei 7 pazienti con frattura del trochine (gruppo V) aveva una riduzione dell'articolarità, con persistenza di dolore all' intra-ed extrarotazione, non giustificabile radiograficamente. Dei 29 pazienti del gruppo VI, 9 (31%) hanno riportato un risultato discreto o cattivo. Nessuno dei 29 pazienti ha avuto una recidiva della lussazione. Conclusioni. I pazienti appartenenti al I e V gruppo hanno mostrato un risultato soddisfacente quando all' immobilizzazione ha fatto seguito un impegno costante del paziente al trattamento riabilitativo. II buon risultato nei pazienti del gruppo II dipende dall’ assente o scarsa migrazione prossimale del segmento laterale della frattura. Nei gruppo III, IV e VI, dove il risultato funzionale spesso contrasta con quello radiografico, vi e un'alta incidenza di sindromi da attrito dovute alia risalita o alia mancata consolidazione del trochite. In questi casi, I'esame TC o artrografico ha confermato 1 elevata frequenza di rotture della cuffia dei ruotatori. I risultati insoddisfacenti del gruppo III sono apparsi sovrapponibili, per incidenza e caratteristiche cliniche, a quelli del gruppo IV. Nei gruppo VI la frattura del trochite preserva dal rischio di recidive di lussazioni. Non e emersa una differenza sostanziale nei risultati tra pazienti immobilizzati per 3 o 4 settimane mentre la durata e la qualità del trattamento riabilitativo incidono significativamente sul risultato finale Le lesioni del n. circonflesso e del n. radiale regrediscono, mediamente, dopo 7-12 mesi

Trattamento incruento delle fratture dell'estremità superiore dell'omero / Postacchini, Franco; Perugia, Dario; Gumina, Stefano; M., Lepri; C., Massoni. - STAMPA. - (1995), pp. 62-62. (Intervento presentato al convegno II Incontro Italo Israeliano di Ortopedia e Traumatologia tenutosi a Genova, Italy nel 18-21 giugno 1995).

Trattamento incruento delle fratture dell'estremità superiore dell'omero.

POSTACCHINI, Franco;PERUGIA, DARIO;GUMINA, STEFANO;
1995

Abstract

Materiale e Metodi. Abbiamo studiato 200 pz con frattura dell’estremità prossimale dell’omero trattata incruentemente dal 1988 al 1990. Sono state escluse dallo studio le fratture a 3 o 4 frammenti con spostamento, perchè trattate chirurgicamente. Dei 200 pz, 62 avevano una frattura con spostamento e angolazione inferiori rispettivamente a 1cm e 45° (Gruppo I). 11 pz avevano riportato una frattura del collo anatomico (Gruppo II); 50 del collo chirurgico (Gruppo III), 4 del trochite (Gruppo IV); 7 del trochine (Gruppo V) e 29 una lussazione scapolo-omerale con frattura del trochite (Gruppo VI). Tutti i pazienti sono stati immobilizzati m Desault o sling per 3-4 settimane. All’ immobilizzazione hanno fatto seguito 1 o più cicli di FKT. Risultati. Dei pazienti del gruppo I, il 90 % (56 casi), ha riportato un risultato eccellente o buono, mentre il 10% (6 pazienti) hanno avuto un risultato discreto o cattivo a motivo soprattutto della scarsa collaborazione durante il trattamento riabilitativo. II 36 % (4 casi) dei pazienti del gruppo II aveva un movimento attivo in abduzione e flessione rispettivamente inferiori a 70 ° e 90°. Radiograficamente nei 4 pazienti, il segmento articolare di frattura era dislocato inferiormente, con conseguente migrazione in alto del trochite. II 68% dei pazienti (34 casi) del gruppo III ha avuto un risultato soddisfacente. 16 casi (32%) invece, presentavano dolore e limitazione funzionale soprattutto in abduzione ed extrarotazione. All'esame radiografico il trochite permaneva osteoporotico e dolente nell' 80% dei casi del gruppo IV. Uno solo dei 7 pazienti con frattura del trochine (gruppo V) aveva una riduzione dell'articolarità, con persistenza di dolore all' intra-ed extrarotazione, non giustificabile radiograficamente. Dei 29 pazienti del gruppo VI, 9 (31%) hanno riportato un risultato discreto o cattivo. Nessuno dei 29 pazienti ha avuto una recidiva della lussazione. Conclusioni. I pazienti appartenenti al I e V gruppo hanno mostrato un risultato soddisfacente quando all' immobilizzazione ha fatto seguito un impegno costante del paziente al trattamento riabilitativo. II buon risultato nei pazienti del gruppo II dipende dall’ assente o scarsa migrazione prossimale del segmento laterale della frattura. Nei gruppo III, IV e VI, dove il risultato funzionale spesso contrasta con quello radiografico, vi e un'alta incidenza di sindromi da attrito dovute alia risalita o alia mancata consolidazione del trochite. In questi casi, I'esame TC o artrografico ha confermato 1 elevata frequenza di rotture della cuffia dei ruotatori. I risultati insoddisfacenti del gruppo III sono apparsi sovrapponibili, per incidenza e caratteristiche cliniche, a quelli del gruppo IV. Nei gruppo VI la frattura del trochite preserva dal rischio di recidive di lussazioni. Non e emersa una differenza sostanziale nei risultati tra pazienti immobilizzati per 3 o 4 settimane mentre la durata e la qualità del trattamento riabilitativo incidono significativamente sul risultato finale Le lesioni del n. circonflesso e del n. radiale regrediscono, mediamente, dopo 7-12 mesi
1995
II Incontro Italo Israeliano di Ortopedia e Traumatologia
fratture dell'estremità superiore dell'omero; trattamento incruento fratture omero
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Trattamento incruento delle fratture dell'estremità superiore dell'omero / Postacchini, Franco; Perugia, Dario; Gumina, Stefano; M., Lepri; C., Massoni. - STAMPA. - (1995), pp. 62-62. (Intervento presentato al convegno II Incontro Italo Israeliano di Ortopedia e Traumatologia tenutosi a Genova, Italy nel 18-21 giugno 1995).
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