Hannah Arendt

After the publication of the excellent monograph 'life of the mind and time of the polis' (Milan, Franco Angeli, 1994) and a series of essays on Hannah Arendt, Simona Forti, a researcher of history of contemporary political thought at the University of Piemonte Eastern collects in the collective volume entitled 'Hannah Arendt' (Milan, Bruno Mondadori, 1999), a series of recent papers aimed at providing interesting insights on some of the many topics covered by one of the most important intellectual figures of the twentieth century. As specified in note Hannah Arendt: politics and philosophy which introduces the volume, the contributions (with the exception of the translations of Claude Lefort, 1975 by Bonnie Honig, 1988 and Jean-FranVois Lyotard, 1991) are published here for the first time . According to the curator, this is some of the most important essays in recent years, apparently distant from each other, "but all start from the conviction that his political thought remains refractory to any type of classification, as well as consider such irreconcilable its radical with a rational-utilitarian perspective as a nostalgic attitude and anti-modern. "

Dopo la pubblicazione dell’ottima monografia 'Vita della mente e tempo della polis' (Milano, FrancoAngeli, 1994) e di una serie di saggi dedicati ad Hannah Arendt, Simona Forti, ricercatrice di Storia del pensiero politico contemporaneo presso l’Università del Piemonte Orientale raccoglie nel volume collettaneo dal titolo 'Hannah Arendt' (Milano, Bruno Mondadori, 1999) una serie di recenti saggi volti a fornire interessanti spunti di riflessione su alcune delle molteplici tematiche trattate da una delle figure intellettuali più rilevanti del Novecento. Come specificato nella nota Hannah Arendt: filosofia e politica che introduce il volume, i contributi presentati (ad eccezione delle traduzioni di Claude Lefort, 1975, di Bonnie Honig, 1988 e di Jean-FranVois Lyotard, 1991) sono qui pubblicati per la prima volta. A giudizio della curatrice, si tratta di alcuni tra i saggi più significativi degli ultimi anni; apparentemente distanti tra loro, “partono però tutti dalla convinzione che il suo pensiero politico rimanga refrattario a qualsiasi tipo di classificazione, come pure ritengono inconciliabile la sua radicalità tanto con una prospettiva razional-utilitaristica quanto con un atteggiamento nostalgico e antimoderno”.