Dopo il trattamento con “keratomileusis laser in situ” (LASIK) l’80% dei pazienti accusa una sensazione di secchezza oculare così come dopo fotocheratectomia laser (PRK). L’”occhio secco” è correlato alla riduzione della secrezione lacrimale dovuta alla resezione dei nervi corneali centrali durante la formazione del flap o l’ablazione della superficie corneale. La conseguenza di questo evento è l’alterazione dell’arco riflesso sensitivo che esiste tra cornea – sistema nervoso – ghiandole lacrimali e che controlla la secrezione lacrimale riflessa. I sintomi di secchezza oculare sono frequenti dal primo sesto-nono mese dall’intervento per poi risolversi. Inoltre, la secrezione lacrimale e la sensibilità corneale è minore nei portatori di lenti a contatto da molto tempo sia preoperatoriamente che dopo sei mesi. La resezione dei nervi corneali centrali determina un’altra condizione patologica: la “epiteliopatia neurotrofica” caratterizzata da erosioni epiteliali puntate, che insorge in una piccola percentuale di pazienti (1-2%) che non presentano segni e sintomi di occhio secco e con i test di produzione lacrimali normali. Questa condizione patologica è dovuta ad una perdita di trofismo dell’epitelio per il venir meno di alcuni neurotrasmettitori ad azione trofica in seguito alla rottura dei tronchi nervosi del flap. Queste condizioni a parere degli autori pregiudicano una applicazione di lac idrofile qualore siano necessarie in questo spazio temporale, mentre non vi sarebbero differenze nelle risposte di sensibilità e dell’indice di funzione lacrimale a nove mesi dalla LASIK tra portatori e non portatori di lac prima dell’intervento.
Iposecrezione lacrimale e ridotta sensibilità corneale in portatori di lenti a contatto – rischi di aggravamento dopo chirurgia refrattiva? / Pescosolido, Nicola; M., Trinchi. - In: LAC. - STAMPA. - 4:3(2002), pp. 4-6.
Iposecrezione lacrimale e ridotta sensibilità corneale in portatori di lenti a contatto – rischi di aggravamento dopo chirurgia refrattiva?
PESCOSOLIDO, Nicola;
2002
Abstract
Dopo il trattamento con “keratomileusis laser in situ” (LASIK) l’80% dei pazienti accusa una sensazione di secchezza oculare così come dopo fotocheratectomia laser (PRK). L’”occhio secco” è correlato alla riduzione della secrezione lacrimale dovuta alla resezione dei nervi corneali centrali durante la formazione del flap o l’ablazione della superficie corneale. La conseguenza di questo evento è l’alterazione dell’arco riflesso sensitivo che esiste tra cornea – sistema nervoso – ghiandole lacrimali e che controlla la secrezione lacrimale riflessa. I sintomi di secchezza oculare sono frequenti dal primo sesto-nono mese dall’intervento per poi risolversi. Inoltre, la secrezione lacrimale e la sensibilità corneale è minore nei portatori di lenti a contatto da molto tempo sia preoperatoriamente che dopo sei mesi. La resezione dei nervi corneali centrali determina un’altra condizione patologica: la “epiteliopatia neurotrofica” caratterizzata da erosioni epiteliali puntate, che insorge in una piccola percentuale di pazienti (1-2%) che non presentano segni e sintomi di occhio secco e con i test di produzione lacrimali normali. Questa condizione patologica è dovuta ad una perdita di trofismo dell’epitelio per il venir meno di alcuni neurotrasmettitori ad azione trofica in seguito alla rottura dei tronchi nervosi del flap. Queste condizioni a parere degli autori pregiudicano una applicazione di lac idrofile qualore siano necessarie in questo spazio temporale, mentre non vi sarebbero differenze nelle risposte di sensibilità e dell’indice di funzione lacrimale a nove mesi dalla LASIK tra portatori e non portatori di lac prima dell’intervento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.