La psicopatologia molto spesso si associa a quadri di concomitante patologia cardiovascolare. Autorevole dottrina sostiene un ruolo eziopatogenicamente significativo della ipertensione arteriosa nell’insorgenza ed aggravamento delle condizioni cliniche di questo tipo di pazienti. L’ipertensione, così come l’aumento della frequenza cardiaca, a loro volta possono essere spiegati con una disregolazione del sistema neurotrasmettitoriale catecolaminergico. A complicare la gestione di tali casi clinici, le difficoltà correlate all’adherence alla terapia da parte degli stessi pazienti. Gli Autori presentano un caso di miocardiopatia in soggetto schizofrenico affetto da ipertrofia ventricolare sinistra di tipo concentrico. Il ruolo patogenetico della malattia psichiatrica è riconducibile verosimilmente ad una associata ipertensione arteriosa che ha determinato quel sovraccarico sistolico ventricolare sinistro alla base della ipertrofia. Da qui la necessaria attenzione da riservare sulle ripercussioni a livello sistemico delle psicopatologie, e quindi il richiamo ad una sorveglianza sanitaria più stretta e vigile sulle possibili complicanze di questo tipo di malattie. Al tempo stesso è opportuno segnalare le difficoltà che possono nascere in sede necroscopica sulla possibile causa di morte da identificare, difficoltà che non possono essere sciolte senza un accurato studio della documentazione sanitaria che necessariamente deve essere messa a disposizione del sanitario e l’indispensabile ausilio del prezioso contributo fornito dalla tossicologia forense.
Miocardiopatia ipertensiva e possibile ruolo patogenetico della schizofrenia / Massoni, Francesco; G., Minardi; M., Pelosi; Ricci, Serafino. - In: MEDICINA LEGALE. QUADERNI CAMERTI. - ISSN 1125-4645. - STAMPA. - XXXIV:1(2012), pp. 3-12.
Miocardiopatia ipertensiva e possibile ruolo patogenetico della schizofrenia
MASSONI, FRANCESCO;RICCI, Serafino
2012
Abstract
La psicopatologia molto spesso si associa a quadri di concomitante patologia cardiovascolare. Autorevole dottrina sostiene un ruolo eziopatogenicamente significativo della ipertensione arteriosa nell’insorgenza ed aggravamento delle condizioni cliniche di questo tipo di pazienti. L’ipertensione, così come l’aumento della frequenza cardiaca, a loro volta possono essere spiegati con una disregolazione del sistema neurotrasmettitoriale catecolaminergico. A complicare la gestione di tali casi clinici, le difficoltà correlate all’adherence alla terapia da parte degli stessi pazienti. Gli Autori presentano un caso di miocardiopatia in soggetto schizofrenico affetto da ipertrofia ventricolare sinistra di tipo concentrico. Il ruolo patogenetico della malattia psichiatrica è riconducibile verosimilmente ad una associata ipertensione arteriosa che ha determinato quel sovraccarico sistolico ventricolare sinistro alla base della ipertrofia. Da qui la necessaria attenzione da riservare sulle ripercussioni a livello sistemico delle psicopatologie, e quindi il richiamo ad una sorveglianza sanitaria più stretta e vigile sulle possibili complicanze di questo tipo di malattie. Al tempo stesso è opportuno segnalare le difficoltà che possono nascere in sede necroscopica sulla possibile causa di morte da identificare, difficoltà che non possono essere sciolte senza un accurato studio della documentazione sanitaria che necessariamente deve essere messa a disposizione del sanitario e l’indispensabile ausilio del prezioso contributo fornito dalla tossicologia forense.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.