Negli ultimi 20 anni, sono stati fatti numerosi progressi nell’ambito della depurazione delle acque reflue, ed in particolare nella gestione dei fanghi biologici. Tuttavia, attualmente i costi per il trattamento dei fanghi rappresentano ancora una voce economica particolarmente rilevante nell’ambito della gestione delle acque reflue, raggiungendo in taluni casi il 50%, e talvolta anche il 60%, dei costi totali di trattamento delle acque. Relativamente allo smaltimento finale dei fanghi, le soluzioni attualmente praticate (principalmente confinamento in discarica controllata, ma anche incenerimento in impianti di termodistruzione per rifiuti o cementifici, ed impiego in agricoltura) devono rispettare limiti molto restrittivi imposti dalla normativa vigente in materia, o richiedono costi elevati. Pertanto, la gestione dei fanghi di depurazione può essere considerata a ragione un problema tutt’altro che risolto. Un utile contributo alla risoluzione di tale problema è dato sicuramente dallo studio di tecnologie di trattamento alternative che risultano più efficienti e meno costose, ma al contempo anche dall’applicazione di quelle strategie che consentono la riduzione della produzione di fango, ed in particolare di quello biologico, alcune delle quali già utilizzate con successo in applicazioni impiantistiche reali. Nell’articolo viene riportata una sintetica descrizione dei meccanismi alla base del funzionamento dell’ozonizzazione nella riduzione dei fanghi biologici, ed illustrate alcune esperienze condotte sul tema, evidenziando i principali parametri di interesse ed i risultati ottenuti. Allo stato attuale delle conoscenze, stante il fatto accertato che attraverso l’ozonizzazione è possibile conseguire la riduzione dei fanghi biologici, rimane la necessità di definire le condizioni ottimali del processo al fine di massimizzare il risultato conseguito, a fronte di costi complessivi contenuti. In particolare, è indispensabile effettuare ulteriori studi e ricerche soprattutto alla scala reale, per valutare l’applicabilità di tale tecnologia nel caso di alimentazione con refluo reale (e non come fatto spesso sino ad ora con refluo sintetico), e di diversa provenienza (civile ed industriale) e quindi composizione, per determinare gli effetti del trattamento di ossidazione sia ai fini della riduzione della produzione di fango biologico che delle prestazioni più generali dell’impianto di depurazione, nonché dei relativi costi di investimento ed operativi. E’, inoltre, necessario comprendere meglio le variazioni indotte sulle caratteristiche del fango durante il processo di ozonizzazione, per definire i meccanismi che sono alla base del processo di riduzione. L’obiettivo finale dovrebbe essere quello di individuare una serie di parametri chiave sulla base dei quali valutare le potenzialità tecnico-economiche dell’ozonizzazione in relazione alle caratteristiche specifiche dell’impianto nel quale si intende adottare tale tecnologia, valutandone le prestazioni anche in confronto a tecnologie alternative di minimizzazione dei fanghi.

Trattamenti di ozonolisi per la riduzione della produzione dei fanghi / Rolle, Enrico; Chiavola, Agostina; Farabegoli, Geneve. - ELETTRONICO. - (2009), pp. 1-7. (Intervento presentato al convegno HYDRICA, Salone internazionale biennale Tecnologie per l’Acqua tenutosi a Padova Fiere nel 23-25 giugno 2009).

Trattamenti di ozonolisi per la riduzione della produzione dei fanghi

ROLLE, Enrico;CHIAVOLA, Agostina;FARABEGOLI, Geneve
2009

Abstract

Negli ultimi 20 anni, sono stati fatti numerosi progressi nell’ambito della depurazione delle acque reflue, ed in particolare nella gestione dei fanghi biologici. Tuttavia, attualmente i costi per il trattamento dei fanghi rappresentano ancora una voce economica particolarmente rilevante nell’ambito della gestione delle acque reflue, raggiungendo in taluni casi il 50%, e talvolta anche il 60%, dei costi totali di trattamento delle acque. Relativamente allo smaltimento finale dei fanghi, le soluzioni attualmente praticate (principalmente confinamento in discarica controllata, ma anche incenerimento in impianti di termodistruzione per rifiuti o cementifici, ed impiego in agricoltura) devono rispettare limiti molto restrittivi imposti dalla normativa vigente in materia, o richiedono costi elevati. Pertanto, la gestione dei fanghi di depurazione può essere considerata a ragione un problema tutt’altro che risolto. Un utile contributo alla risoluzione di tale problema è dato sicuramente dallo studio di tecnologie di trattamento alternative che risultano più efficienti e meno costose, ma al contempo anche dall’applicazione di quelle strategie che consentono la riduzione della produzione di fango, ed in particolare di quello biologico, alcune delle quali già utilizzate con successo in applicazioni impiantistiche reali. Nell’articolo viene riportata una sintetica descrizione dei meccanismi alla base del funzionamento dell’ozonizzazione nella riduzione dei fanghi biologici, ed illustrate alcune esperienze condotte sul tema, evidenziando i principali parametri di interesse ed i risultati ottenuti. Allo stato attuale delle conoscenze, stante il fatto accertato che attraverso l’ozonizzazione è possibile conseguire la riduzione dei fanghi biologici, rimane la necessità di definire le condizioni ottimali del processo al fine di massimizzare il risultato conseguito, a fronte di costi complessivi contenuti. In particolare, è indispensabile effettuare ulteriori studi e ricerche soprattutto alla scala reale, per valutare l’applicabilità di tale tecnologia nel caso di alimentazione con refluo reale (e non come fatto spesso sino ad ora con refluo sintetico), e di diversa provenienza (civile ed industriale) e quindi composizione, per determinare gli effetti del trattamento di ossidazione sia ai fini della riduzione della produzione di fango biologico che delle prestazioni più generali dell’impianto di depurazione, nonché dei relativi costi di investimento ed operativi. E’, inoltre, necessario comprendere meglio le variazioni indotte sulle caratteristiche del fango durante il processo di ozonizzazione, per definire i meccanismi che sono alla base del processo di riduzione. L’obiettivo finale dovrebbe essere quello di individuare una serie di parametri chiave sulla base dei quali valutare le potenzialità tecnico-economiche dell’ozonizzazione in relazione alle caratteristiche specifiche dell’impianto nel quale si intende adottare tale tecnologia, valutandone le prestazioni anche in confronto a tecnologie alternative di minimizzazione dei fanghi.
2009
Atti del Convegno HYDRICA
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