Hor. epist. 1, 19, 28: pede mascula Sappho

The vexed question of Epistles 1, 19, 28 is resolved by interpreting mascula as concerning the "rhythm" (with pede as an ablative of limitation). The metric theory of “derivationism”, together with the ethical conception of rhythm, could allow Horace to consider Sappho, in particular for the so-called Sapphic stanzas, a "manly" (ie, "strong", "virile") imitator of Archilochus. Horace himself uses often the Sapphic stanzas for important subjects.

La dibattuta questione di epist. 1, 19, 28 viene risolta interpretando mascula come riferito al “ritmo” (pede ablativo di limitazione). La teoria metrica derivazionistica, unita alla concezione etica del ritmo, poteva permettere ad Orazio di considerare Saffo, in particolare per la cosiddetta strofe saffica, una “virile” (cioè “forte”, “energica”) imitatrice di Archiloco. Lo stesso Orazio utilizza non di rado, anche proprio per temi impegnati, la strofe saffica.