Per definire il concetto di integrazione tariffaria è necessario rifarsi a quello affine di integrazione modale con il quale si intende un sistema di trasporto con reti strutturate ed interconnesse spazialmente e temporalmente, mirato a migliorare sia la qualità degli spostamenti plurimodali sia l’uso dei servizi; tale sistema può realizzarsi tramite il coordinamento degli orari e mediante la realizzazione di nodi di interscambio, ma anche attraverso una riorganizzazione dei titoli di viaggio disponibili, ovvero una integrazione tariffaria che consenta l’acquisto di un solo titolo di viaggio per tutto lo spostamento, indipendentemente dal numero di mezzi, vettori e trasbordi effettuabili. La scelta dell’integrazione tariffaria appare anche opportuna ogniqualvolta si intendano superare problemi legati alle operazioni di controllo del titolo di viaggio, soprattutto se basato su rigidi parametri spazio-temporali. Poiché il requisito base per realizzare l’ integrazione tariffaria è la definizione di un’area di riferimento, da dividersi in sub-zone, è possibile individuare, rispetto alle diverse configurazioni ottenibili, alcune varianti soprattutto in termini di:  zonizzazione, che deve comportare comunque una maggiore equità rispetto ad altri tipi di tariffe “tradizionali”, quali quella unica o quella chilometrica;  struttura tariffaria che, oltre alla conformità con gli aspetti regolatori sanciti dal D.L. 422/97 secondo l’art. 14, dai successivi decreti di modifica, nonché dalle differenti leggi regionali per le relative applicazioni locali, deve comunque basarsi su una corretta quantificazione delle tariffe, frutto di indagini dedicate, nell’ottica di perseguire una maggiore attrattività verso il trasporto pubblico; tale quantificazione non può prescindere da una conoscenza approfondita della reale disponibilità a pagare, ovvero la definizione del titolo di viaggio più appropriato per ciascun tipo di utenza, sulla scorta di due parametri base: la validità spazio-temporale del titolo e la tipologia di servizio fornito;  scelta della tecnologia più appropriata che garantisca non solo la corretta determinazione della domanda effettiva (rendendo possibile la quantificazione degli spostamenti effettuati dagli utenti e sui vettori correntemente in esercizio), ma anche una appropriata commercializzazione dei titoli di viaggio e la piena accessibilità e fruizione da parte dell’utenza. In questo senso lo “status” del biglietto (cartaceo, con banda magnetica, ottica, elettronico, a tecnologia ibrida) rappresenta il grado di avanzamento tecnologico del servizio. Pertanto, è evidente come non esista una soluzione ottimale unica essendo, di caso in caso, il contesto, nei suoi limiti e potenzialità, a guidare la scelta. Tuttavia, una analisi di alcune fra le numerose buone pratiche in Italia ed all’estero può contribuire ad enucleare i caratteri di successo nell’applicazione di sistemi appropriati di integrazione tariffaria. A questo scopo risultano di particolare interesse l’esperienza attuata a livello regionale in Toscana, le sperimentazioni condotte in progetti comunitari nell’ambito dell’Iniziativa CIVITAS, i sistemi innovativi applicati nel modo anglosassone fra cui si segnala il PLUSBUS Travel inglese e lo SMART Passport Project attuato in California. L’interesse per ognuno di questi casi risiede nell’individuazione di un mix efficace delle varianti sopra indicate (zonizzazione, struttura tariffaria e tecnologia) e nel conseguente gradimento dell’utenza; in particolare il ruolo di quest’ultima è risultato di fondamentale importanza per la promozione di un servizio di bigliettazione per via telefonica, applicato recentemente a Roma.

Integrazione tariffaria. Aspetti teorici e buone pratiche / Musso, Antonio; Corazza, MARIA VITTORIA. - ELETTRONICO. - (2011). (Intervento presentato al convegno Convegno ASSTRA Magna Charta - Interoperabilità e standardizzazione dei sistemi di bigliettazione elettronica tenutosi a Roma nel 29 - 30 marzo 2011).

Integrazione tariffaria. Aspetti teorici e buone pratiche

MUSSO, Antonio;CORAZZA, MARIA VITTORIA
2011

Abstract

Per definire il concetto di integrazione tariffaria è necessario rifarsi a quello affine di integrazione modale con il quale si intende un sistema di trasporto con reti strutturate ed interconnesse spazialmente e temporalmente, mirato a migliorare sia la qualità degli spostamenti plurimodali sia l’uso dei servizi; tale sistema può realizzarsi tramite il coordinamento degli orari e mediante la realizzazione di nodi di interscambio, ma anche attraverso una riorganizzazione dei titoli di viaggio disponibili, ovvero una integrazione tariffaria che consenta l’acquisto di un solo titolo di viaggio per tutto lo spostamento, indipendentemente dal numero di mezzi, vettori e trasbordi effettuabili. La scelta dell’integrazione tariffaria appare anche opportuna ogniqualvolta si intendano superare problemi legati alle operazioni di controllo del titolo di viaggio, soprattutto se basato su rigidi parametri spazio-temporali. Poiché il requisito base per realizzare l’ integrazione tariffaria è la definizione di un’area di riferimento, da dividersi in sub-zone, è possibile individuare, rispetto alle diverse configurazioni ottenibili, alcune varianti soprattutto in termini di:  zonizzazione, che deve comportare comunque una maggiore equità rispetto ad altri tipi di tariffe “tradizionali”, quali quella unica o quella chilometrica;  struttura tariffaria che, oltre alla conformità con gli aspetti regolatori sanciti dal D.L. 422/97 secondo l’art. 14, dai successivi decreti di modifica, nonché dalle differenti leggi regionali per le relative applicazioni locali, deve comunque basarsi su una corretta quantificazione delle tariffe, frutto di indagini dedicate, nell’ottica di perseguire una maggiore attrattività verso il trasporto pubblico; tale quantificazione non può prescindere da una conoscenza approfondita della reale disponibilità a pagare, ovvero la definizione del titolo di viaggio più appropriato per ciascun tipo di utenza, sulla scorta di due parametri base: la validità spazio-temporale del titolo e la tipologia di servizio fornito;  scelta della tecnologia più appropriata che garantisca non solo la corretta determinazione della domanda effettiva (rendendo possibile la quantificazione degli spostamenti effettuati dagli utenti e sui vettori correntemente in esercizio), ma anche una appropriata commercializzazione dei titoli di viaggio e la piena accessibilità e fruizione da parte dell’utenza. In questo senso lo “status” del biglietto (cartaceo, con banda magnetica, ottica, elettronico, a tecnologia ibrida) rappresenta il grado di avanzamento tecnologico del servizio. Pertanto, è evidente come non esista una soluzione ottimale unica essendo, di caso in caso, il contesto, nei suoi limiti e potenzialità, a guidare la scelta. Tuttavia, una analisi di alcune fra le numerose buone pratiche in Italia ed all’estero può contribuire ad enucleare i caratteri di successo nell’applicazione di sistemi appropriati di integrazione tariffaria. A questo scopo risultano di particolare interesse l’esperienza attuata a livello regionale in Toscana, le sperimentazioni condotte in progetti comunitari nell’ambito dell’Iniziativa CIVITAS, i sistemi innovativi applicati nel modo anglosassone fra cui si segnala il PLUSBUS Travel inglese e lo SMART Passport Project attuato in California. L’interesse per ognuno di questi casi risiede nell’individuazione di un mix efficace delle varianti sopra indicate (zonizzazione, struttura tariffaria e tecnologia) e nel conseguente gradimento dell’utenza; in particolare il ruolo di quest’ultima è risultato di fondamentale importanza per la promozione di un servizio di bigliettazione per via telefonica, applicato recentemente a Roma.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/483234
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