Negli ultimi anni, nel panorama del trasporto pubblico locale da sempre caratterizzato da una certa rigidità prestazionale, sono state proposte nuove forme di servizio collettivo indirizzate inizialmente a soddisfare specifiche esigenze dell’utenza su corridoi a debole domanda. Di fronte ad una richiesta di mobilità in forte evoluzione, il trasporto pubblico locale presenta, infatti, sempre maggiori difficoltà nel competere con l’autovettura privata; nel contempo, le misure di tipo regolatorio (limitazione nell’uso dell’autovettura privata, incremento delle ZTL, adozione del “road pricing”, ecc.) stentano ad essere pienamente efficaci per mancanza di un reale consenso da parte dei cittadini, che riconoscono la necessità di tali strumenti, ma solo se associati a misure in grado di migliorare la qualità del servizio di trasporto pubblico. Da qui la necessità di individuare nuove modalità di offerta promuovendo forme collettive dedicate quali alternative sia al trasporto privato, per le categorie di utenti a questo più fedeli, sia al trasporto pubblico, per quelle fasce di utenza che comunque non hanno accesso ad un’auto di proprietà. Servizi quali i taxi collettivi, le navette, i van pool sono solo alcuni fra i tipi più ricorrenti di questo genere di offerta, mirata sia ad incrementare il grado di attrattività verso il trasporto pubblico grazie alle proposte prestazioni di comodità e ragionevole economicità, sia a disincentivare l’uso dell’auto privata proponendo un servizio capillare nel territorio ed affidabile.

Lo stato dell’arte per il trasporto pubblico a chiamata in Europa / Musso, Antonio; Corazza, MARIA VITTORIA. - ELETTRONICO. - (2010). (Intervento presentato al convegno Convegno Federmobilità: Servizi a chiamata, unica soluzione per la riduzione dei costi del trasporto pubblico locale tenutosi a Roma nel 9 novembre 2010).

Lo stato dell’arte per il trasporto pubblico a chiamata in Europa

MUSSO, Antonio;CORAZZA, MARIA VITTORIA
2010

Abstract

Negli ultimi anni, nel panorama del trasporto pubblico locale da sempre caratterizzato da una certa rigidità prestazionale, sono state proposte nuove forme di servizio collettivo indirizzate inizialmente a soddisfare specifiche esigenze dell’utenza su corridoi a debole domanda. Di fronte ad una richiesta di mobilità in forte evoluzione, il trasporto pubblico locale presenta, infatti, sempre maggiori difficoltà nel competere con l’autovettura privata; nel contempo, le misure di tipo regolatorio (limitazione nell’uso dell’autovettura privata, incremento delle ZTL, adozione del “road pricing”, ecc.) stentano ad essere pienamente efficaci per mancanza di un reale consenso da parte dei cittadini, che riconoscono la necessità di tali strumenti, ma solo se associati a misure in grado di migliorare la qualità del servizio di trasporto pubblico. Da qui la necessità di individuare nuove modalità di offerta promuovendo forme collettive dedicate quali alternative sia al trasporto privato, per le categorie di utenti a questo più fedeli, sia al trasporto pubblico, per quelle fasce di utenza che comunque non hanno accesso ad un’auto di proprietà. Servizi quali i taxi collettivi, le navette, i van pool sono solo alcuni fra i tipi più ricorrenti di questo genere di offerta, mirata sia ad incrementare il grado di attrattività verso il trasporto pubblico grazie alle proposte prestazioni di comodità e ragionevole economicità, sia a disincentivare l’uso dell’auto privata proponendo un servizio capillare nel territorio ed affidabile.
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