Il D. Lgs 31/01, concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano, dal dicembre 2003 ha abbassato il limite di legge previsto per l’arsenico nelle acque da 50 a 10 μg/L, in recepimento della Direttiva 98/83/CE. Anche l’OMS fornisce chiare indicazioni riguardo alla tossicità di alcune forme di arsenico nelle acque potabili. L’arsenico è infatti causa di diversi effetti negativi per la salute umana, fra cui alterazioni gastrointestinali e cardiovascolari, nonché modificazioni delle funzioni riproduttive e dello sviluppo. La presenza dell’arsenico nelle acque deriva in parte da attività antropiche ma soprattutto da fonti naturali e sono numerose le aree in Italia e nel mondo nelle quali le concentrazioni di arsenico nelle acque potabili superano il nuovo limite normativo. In particolare, in Italia il problema è diffuso in diverse regioni, fra cui Lombardia, Toscana, Lazio, Sardegna, Campania e Trentino. Questo costituisce un problema per gli operatori del settore, in particolare per i gestori degli impianti di potabilizzazione, ed ha portato a ricercare nuove tecnologie di rimozione di tale inquinante e a sviluppare nuovi criteri di gestione degli impianti di potabilizzazione al fine di ottimizzare i rendimenti di abbattimento e di raggiungere il nuovo limite normativo. Obiettivi delle Giornate di Studio Data l’attualità del problema, nel 2005, nell’ambito del Gruppo di Lavoro sulla Gestione degli Impianti di Depurazione (attivo dal 1998 presso la Facoltà di Ingegneria di Brescia), è nato il Sottogruppo “Rimozione dell’arsenico dalle acque ad uso umano: aspetti impiantistici e gestionali”, che si è occupato di studiare il problema dell’arsenico in collaborazione con esperti in materia nonché con gestori di impianti di potabilizzazione e aziende produttrici di tecnologie per il trattamento dell’acqua. I risultati di tale attività sono stati oggetto di una precedente Giornata di Studio (Luglio 2007) e si completano con la presente Giornata di Studio, che ha lo scopo di fornire agli operatori del settore e ai tecnici ambientali nonché al personale sanitario, indicazioni utili circa il destino dell’arsenico nelle acque, gli effetti sulla salute dell’uomo, i criteri di scelta della miglior tecnologia di abbattimento, nonché sugli aspetti impiantistici, gestionali ed economici legati ai trattamenti di rimozione ed agli aspetti gestionali legati ai residui prodotti da tali tecnologie.

L'ARSENICO NELLE ACQUE PER IL CONSUMO UMANO. Aspetti sanitari, tecnologici e gestionali / Boni, Maria Rosaria; C., Collivignarelli. - (2009).

L'ARSENICO NELLE ACQUE PER IL CONSUMO UMANO. Aspetti sanitari, tecnologici e gestionali

BONI, Maria Rosaria;
2009

Abstract

Il D. Lgs 31/01, concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano, dal dicembre 2003 ha abbassato il limite di legge previsto per l’arsenico nelle acque da 50 a 10 μg/L, in recepimento della Direttiva 98/83/CE. Anche l’OMS fornisce chiare indicazioni riguardo alla tossicità di alcune forme di arsenico nelle acque potabili. L’arsenico è infatti causa di diversi effetti negativi per la salute umana, fra cui alterazioni gastrointestinali e cardiovascolari, nonché modificazioni delle funzioni riproduttive e dello sviluppo. La presenza dell’arsenico nelle acque deriva in parte da attività antropiche ma soprattutto da fonti naturali e sono numerose le aree in Italia e nel mondo nelle quali le concentrazioni di arsenico nelle acque potabili superano il nuovo limite normativo. In particolare, in Italia il problema è diffuso in diverse regioni, fra cui Lombardia, Toscana, Lazio, Sardegna, Campania e Trentino. Questo costituisce un problema per gli operatori del settore, in particolare per i gestori degli impianti di potabilizzazione, ed ha portato a ricercare nuove tecnologie di rimozione di tale inquinante e a sviluppare nuovi criteri di gestione degli impianti di potabilizzazione al fine di ottimizzare i rendimenti di abbattimento e di raggiungere il nuovo limite normativo. Obiettivi delle Giornate di Studio Data l’attualità del problema, nel 2005, nell’ambito del Gruppo di Lavoro sulla Gestione degli Impianti di Depurazione (attivo dal 1998 presso la Facoltà di Ingegneria di Brescia), è nato il Sottogruppo “Rimozione dell’arsenico dalle acque ad uso umano: aspetti impiantistici e gestionali”, che si è occupato di studiare il problema dell’arsenico in collaborazione con esperti in materia nonché con gestori di impianti di potabilizzazione e aziende produttrici di tecnologie per il trattamento dell’acqua. I risultati di tale attività sono stati oggetto di una precedente Giornata di Studio (Luglio 2007) e si completano con la presente Giornata di Studio, che ha lo scopo di fornire agli operatori del settore e ai tecnici ambientali nonché al personale sanitario, indicazioni utili circa il destino dell’arsenico nelle acque, gli effetti sulla salute dell’uomo, i criteri di scelta della miglior tecnologia di abbattimento, nonché sugli aspetti impiantistici, gestionali ed economici legati ai trattamenti di rimozione ed agli aspetti gestionali legati ai residui prodotti da tali tecnologie.
2009
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