Il tratto gastroenterico, con una superficie interna di circa 200-250m2, rappresenta un complesso ecosistema in cui esiste un equilibrio dinamico tra microflora intestinale e ospite. Ogni individuo ospita nel proprio intestino circa 15000-36000 diverse specie batteriche che numericamente superano di dieci volte il numero di cellule eucariotiche presenti nell’individuo stesso. E’ evidente che un così elevato numero di cellule batteriche abbia una grossa influenza sulla fisiologia intestinale. Il microbiota intestinale, infatti, risulta fondamentale per la maturazione e l’omeostasi del sistema immunitario, per lo sviluppo della normale morfologia della mucosa ed il mantenimento del suo trofismo, e svolge un importante ruolo protettivo nei confronti dei batteri potenzialmente patogeni. Esso deve essere quindi considerato come un vero e proprio organo in grado di svolgere importanti funzioni protettive, metaboliche ed immunologiche.L’ospite, d’altra parte, ha evoluto diversi meccanismi di tolleranza nei riguardi di questi microrganismi, stabilendo quindi una pacifica e protettiva coesistenza e, contemporaneamente, rimanendo reattivo verso specie batteriche patogene. Tale abilità discriminatoria dell’intestino nei riguardi della flora intestinale è la caratteristica chiave dei meccanismi di tolleranza ed omeostasi. Tuttavia, in condizioni particolari, inclusi suscettibilità genetica e particolari fattori ambientali, l’ospite può sviluppare una inappropriata risposta verso i batteri residenti, con conseguenze devastanti se non prontamente contenuta. Negli ultimi anni vi è stato un notevole interesse circa la flora microbica commensale gastrointestinale e le sue interazioni con l'ospite, in quanto ne è stato riconosciuto il ruolo nella patogenesi di diversi disordini intestinali, conosciuti come Malattie Infiammatorie Croniche (MICI).

Il ruolo del microbiota intestinale nel paziente affetto da malattia infiammatoria cronica / Conte, Maria Pia. - STAMPA. - (2008), pp. --------. (Intervento presentato al convegno 36° Congresso Nazionale della Società Italiana di Microbiologia tenutosi a Roma nel 12 - 15 Ottobre).

Il ruolo del microbiota intestinale nel paziente affetto da malattia infiammatoria cronica

CONTE, Maria Pia
2008

Abstract

Il tratto gastroenterico, con una superficie interna di circa 200-250m2, rappresenta un complesso ecosistema in cui esiste un equilibrio dinamico tra microflora intestinale e ospite. Ogni individuo ospita nel proprio intestino circa 15000-36000 diverse specie batteriche che numericamente superano di dieci volte il numero di cellule eucariotiche presenti nell’individuo stesso. E’ evidente che un così elevato numero di cellule batteriche abbia una grossa influenza sulla fisiologia intestinale. Il microbiota intestinale, infatti, risulta fondamentale per la maturazione e l’omeostasi del sistema immunitario, per lo sviluppo della normale morfologia della mucosa ed il mantenimento del suo trofismo, e svolge un importante ruolo protettivo nei confronti dei batteri potenzialmente patogeni. Esso deve essere quindi considerato come un vero e proprio organo in grado di svolgere importanti funzioni protettive, metaboliche ed immunologiche.L’ospite, d’altra parte, ha evoluto diversi meccanismi di tolleranza nei riguardi di questi microrganismi, stabilendo quindi una pacifica e protettiva coesistenza e, contemporaneamente, rimanendo reattivo verso specie batteriche patogene. Tale abilità discriminatoria dell’intestino nei riguardi della flora intestinale è la caratteristica chiave dei meccanismi di tolleranza ed omeostasi. Tuttavia, in condizioni particolari, inclusi suscettibilità genetica e particolari fattori ambientali, l’ospite può sviluppare una inappropriata risposta verso i batteri residenti, con conseguenze devastanti se non prontamente contenuta. Negli ultimi anni vi è stato un notevole interesse circa la flora microbica commensale gastrointestinale e le sue interazioni con l'ospite, in quanto ne è stato riconosciuto il ruolo nella patogenesi di diversi disordini intestinali, conosciuti come Malattie Infiammatorie Croniche (MICI).
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