Il saggio ricosruisce il percorso creativo di Jannis Kounellis uno dei più importanti artisti emersi dalla temperie culturale degli anni a cavallo tra i ’60 e i ’70 (del XX secolo). L’idea che fa da guida alla trattazione è quella di riuscire a chiarire in termini di strategia ad un tempo ideativa e linguistica il perché della inattaccabilità dell’opera dell’artista greco da parte di un’epigonismo diffusissimo facilitato dal fatto che Kounellis si esprima soprattutto attraverso l’uso del prelievo di oggetti dalla realtà circostante. L’ipotesi esplicativa dell’autore si fonda sulla distinzione tra composizione e disposizione, la prima esecrata da tutti gli artisti di una generazione che ha voluto e saputo ridurre i propri mezzi espressivi per evitare le insidie dell’ambiguità (fruitiva e interpretativa) e la seconda riconducibile al principio dell’ostensione depurato però dagli equivoci del referenzialismo per poterne gestire le oscillazioni in una logica intemporale vicina a quella del mito. ( Per un errore del tipografo purtroppo mancano alcune righe di testo proprio in no dei punti in cui il discorso si fa più serrato).
Jannis Kounellis - Pensiero e linguaggio / Balmas, Paolo. - In: SEGNO. - ISSN 0391-3910. - STAMPA. - XXIII:161(1998), pp. 48-55.
Jannis Kounellis - Pensiero e linguaggio
BALMAS, Paolo
1998
Abstract
Il saggio ricosruisce il percorso creativo di Jannis Kounellis uno dei più importanti artisti emersi dalla temperie culturale degli anni a cavallo tra i ’60 e i ’70 (del XX secolo). L’idea che fa da guida alla trattazione è quella di riuscire a chiarire in termini di strategia ad un tempo ideativa e linguistica il perché della inattaccabilità dell’opera dell’artista greco da parte di un’epigonismo diffusissimo facilitato dal fatto che Kounellis si esprima soprattutto attraverso l’uso del prelievo di oggetti dalla realtà circostante. L’ipotesi esplicativa dell’autore si fonda sulla distinzione tra composizione e disposizione, la prima esecrata da tutti gli artisti di una generazione che ha voluto e saputo ridurre i propri mezzi espressivi per evitare le insidie dell’ambiguità (fruitiva e interpretativa) e la seconda riconducibile al principio dell’ostensione depurato però dagli equivoci del referenzialismo per poterne gestire le oscillazioni in una logica intemporale vicina a quella del mito. ( Per un errore del tipografo purtroppo mancano alcune righe di testo proprio in no dei punti in cui il discorso si fa più serrato).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.