Constatata la larga diffusione del progetto per oggetti architettonici - innestati nella città consolidata - che negli ultimi anni ha catalizzato l’interesse a vario titolo di stampa (e non solo specialistica come pure dei media), di amministrazioni, di committenti e di progettisti si assiste oggi ad una progressiva presa di coscienza circa la necessità di ritorno ad un progetto meno autoreferenziale e non svincolato da un idea di progetto urbano - o da una strategia di intervento oltre la mera scala architettonica e l’effetto di spettacolarità che suscita - orientato verso una strategia che colmi la lacuna dell’acritico innesto degli oggetti nella città in assenza di un quadro/processo di rigenerazione di più ampio respiro (almeno valido per l’intorno urbano più immediato, se non per una parte di città) capace di mettere in valore – massimizzando il beneficio – l’intervento architettonico stesso. Dalla città per oggetti alla città per programmi/processi/nuove regole urbane - si potrebbe riassumere –ovvero questo potrebbe essere in estrema sintesi uno degli obiettivi da perseguire nei prossimi anni, non tralasciando gli aspetti più positivi di questa pratica di innesto. La questione ruota attorno ad alcune domande: gli oggetti architettonici possono comunque considerarsi motori di trasformazioni utili alla città contemporanea nonostante le criticità dimostrate/rilevate? Da dove ripartire per recuperare una dimensione urbana del progetto (oggi spesso assente) nella quale anche gli oggetti architettonici possono continuare a giocare un ruolo strategico? Come possono evolversi progettualmente e di quali valenze possono caricarsi tali oggetti? Come si può dunque immaginare/prefigurare l’intervento nella città consolidata oggi? Da dove ripartire, o a quali fattori fare riferimento, per rivedere radicalmente le strategie di progetto architettonico-urbano-territoriale e renderle adeguate alle sfide del nuovo millennio?
Riattivare il tessuto urbano della città consolidata Ripensare strategie di progetto e scale di intervento per le sfide del XXI secolo / Leone, Sabrina. - In: A & A. - ISSN 2533-0713. - STAMPA. - 28:(2012), pp. 40-47.
Riattivare il tessuto urbano della città consolidata Ripensare strategie di progetto e scale di intervento per le sfide del XXI secolo
LEONE, Sabrina
2012
Abstract
Constatata la larga diffusione del progetto per oggetti architettonici - innestati nella città consolidata - che negli ultimi anni ha catalizzato l’interesse a vario titolo di stampa (e non solo specialistica come pure dei media), di amministrazioni, di committenti e di progettisti si assiste oggi ad una progressiva presa di coscienza circa la necessità di ritorno ad un progetto meno autoreferenziale e non svincolato da un idea di progetto urbano - o da una strategia di intervento oltre la mera scala architettonica e l’effetto di spettacolarità che suscita - orientato verso una strategia che colmi la lacuna dell’acritico innesto degli oggetti nella città in assenza di un quadro/processo di rigenerazione di più ampio respiro (almeno valido per l’intorno urbano più immediato, se non per una parte di città) capace di mettere in valore – massimizzando il beneficio – l’intervento architettonico stesso. Dalla città per oggetti alla città per programmi/processi/nuove regole urbane - si potrebbe riassumere –ovvero questo potrebbe essere in estrema sintesi uno degli obiettivi da perseguire nei prossimi anni, non tralasciando gli aspetti più positivi di questa pratica di innesto. La questione ruota attorno ad alcune domande: gli oggetti architettonici possono comunque considerarsi motori di trasformazioni utili alla città contemporanea nonostante le criticità dimostrate/rilevate? Da dove ripartire per recuperare una dimensione urbana del progetto (oggi spesso assente) nella quale anche gli oggetti architettonici possono continuare a giocare un ruolo strategico? Come possono evolversi progettualmente e di quali valenze possono caricarsi tali oggetti? Come si può dunque immaginare/prefigurare l’intervento nella città consolidata oggi? Da dove ripartire, o a quali fattori fare riferimento, per rivedere radicalmente le strategie di progetto architettonico-urbano-territoriale e renderle adeguate alle sfide del nuovo millennio?I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.