The Author describes a function of countertransference that he defines as «pervasive», distinguishing it from Paula Heimann’s description and from what has been traced back to the mechanism of projective identification. Such a form reveals the effect on the analyst of the re-creation in the analytic relationship – through non-verbal, primitive communications – of what has been the child’s «world», before achievement of the depressive position, allowing us to investigate experiences of the patient’s self. While countertransference reducible to projective identification transmits split contents and takes place in the sphere of the object dimension, «pervasive» countertransference constitutes a modality where there is a re-creation of the form in which the primary environment is «diffused» and has impregnated the life of the child’s self during his states of physiological fusion with the environment.

Partendo da esperienze cliniche con adulti, adolescenti e bambini l’A. descrive un funzionamento specifico del controtransfert che definisce “pervasivo” e lo distingue da ciò che ha osservato P. Heimann e da quanto successivamente è stato ricondotto al meccanismo dell’identificazione proiettiva. Il controtransfert “pervasivo” indica l’effetto sull’analista della ri-creazione nella relazione analitica – per mezzo di comunicazioni non verbali primitive – di quello che è stato il “mondo” del bambino prima della conquista della posizione depressiva, e ci permette di indagare le esperienze del Sé del paziente. Mentre il controtransfert riconducibile all’identificazione proiettiva, veicola contenuti scissi e si basa su un canale in cui lo scambio avviene tra un soggetto e un oggetto (cioè una registrazione che avviene nell’ambito della dimensione dell’oggettualità), il controtransfert “pervasivo” costituisce una modalità in cui viene ri-creata la forma in cui l’ambiente primario si è “diffuso” e ha pervaso e impregnato di sé il bambino durante i suoi stati di quiete e di potenzialmente fisiologica fusione con l’ambiente (cioè una “diffusione” nell’ambito della vita del Sé).

Il controtransfert “pervasivo”. Manifestazioni cliniche della forma dell’essere del paziente / Fabozzi, Paolo. - In: RIVISTA DI PSICOANALISI. - ISSN 0035-6492. - STAMPA. - (2012), pp. 567-586.

Il controtransfert “pervasivo”. Manifestazioni cliniche della forma dell’essere del paziente.

FABOZZI, Paolo
2012

Abstract

The Author describes a function of countertransference that he defines as «pervasive», distinguishing it from Paula Heimann’s description and from what has been traced back to the mechanism of projective identification. Such a form reveals the effect on the analyst of the re-creation in the analytic relationship – through non-verbal, primitive communications – of what has been the child’s «world», before achievement of the depressive position, allowing us to investigate experiences of the patient’s self. While countertransference reducible to projective identification transmits split contents and takes place in the sphere of the object dimension, «pervasive» countertransference constitutes a modality where there is a re-creation of the form in which the primary environment is «diffused» and has impregnated the life of the child’s self during his states of physiological fusion with the environment.
2012
Partendo da esperienze cliniche con adulti, adolescenti e bambini l’A. descrive un funzionamento specifico del controtransfert che definisce “pervasivo” e lo distingue da ciò che ha osservato P. Heimann e da quanto successivamente è stato ricondotto al meccanismo dell’identificazione proiettiva. Il controtransfert “pervasivo” indica l’effetto sull’analista della ri-creazione nella relazione analitica – per mezzo di comunicazioni non verbali primitive – di quello che è stato il “mondo” del bambino prima della conquista della posizione depressiva, e ci permette di indagare le esperienze del Sé del paziente. Mentre il controtransfert riconducibile all’identificazione proiettiva, veicola contenuti scissi e si basa su un canale in cui lo scambio avviene tra un soggetto e un oggetto (cioè una registrazione che avviene nell’ambito della dimensione dell’oggettualità), il controtransfert “pervasivo” costituisce una modalità in cui viene ri-creata la forma in cui l’ambiente primario si è “diffuso” e ha pervaso e impregnato di sé il bambino durante i suoi stati di quiete e di potenzialmente fisiologica fusione con l’ambiente (cioè una “diffusione” nell’ambito della vita del Sé).
Controtransfert; ambiente primario; comunicazioni primitive.
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Il controtransfert “pervasivo”. Manifestazioni cliniche della forma dell’essere del paziente / Fabozzi, Paolo. - In: RIVISTA DI PSICOANALISI. - ISSN 0035-6492. - STAMPA. - (2012), pp. 567-586.
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