La creazione di artefatti ad imitazione degli esseri viventi è un tema da sempre legato al desiderio prometeico dell’uomo di superare la finitudine della sua esistenza e i limiti delle proprie capacità inventive per sconfinare in quello spazio ambiguo nel quale realtà e artificio si confondono fino a sovrapporsi. Come se tutti i creatori di opere letterarie, artistiche e di fantocci avessero bevuto dallo stesso calice e fossero spinti da un’analoga visione onirica: il progetto di corpi in cui viene insufflata una parvenza di vita, anche in grado di alleviare le fatiche del lavoro dell’uomo. Automi, androidi e creature fantastiche provocano sempre, con differenti gradi di mimesi delle fattezze e della mobilità della natura umana ed animale, un particolare sentimento di disorientamento; quello che Freud, in un suo breve saggio del 1919, definì come Das Unheimliche, il perturbante. Qualcosa che si presenta come familiare e quindi rassicurante, ma di cui viene percepito il risvolto estraneo. Il contributo sviluppa il tema in modo trasversale, con riferimenti ai molteplici ambiti disciplinari - arti visive, design, letteratura, opera e cinema - il tema dell'imitazione artificiale degli esseri viventi. La chiave di lettura proposta nell'analisi di quest'insieme eterogeneo, che va dalle opere d'arte agli automi giocattolo, evidenzia una linea evolutiva complessa fatta di reciproche contaminazioni.
Automi. Simulazioni degli organismi viventi / DAL FALCO, Federica. - In: DIID. DISEGNO INDUSTRIALE INDUSTRIAL DESIGN. - ISSN 1594-8528. - STAMPA. - 54:(2012), pp. 14-19.
Automi. Simulazioni degli organismi viventi.
DAL FALCO, Federica
2012
Abstract
La creazione di artefatti ad imitazione degli esseri viventi è un tema da sempre legato al desiderio prometeico dell’uomo di superare la finitudine della sua esistenza e i limiti delle proprie capacità inventive per sconfinare in quello spazio ambiguo nel quale realtà e artificio si confondono fino a sovrapporsi. Come se tutti i creatori di opere letterarie, artistiche e di fantocci avessero bevuto dallo stesso calice e fossero spinti da un’analoga visione onirica: il progetto di corpi in cui viene insufflata una parvenza di vita, anche in grado di alleviare le fatiche del lavoro dell’uomo. Automi, androidi e creature fantastiche provocano sempre, con differenti gradi di mimesi delle fattezze e della mobilità della natura umana ed animale, un particolare sentimento di disorientamento; quello che Freud, in un suo breve saggio del 1919, definì come Das Unheimliche, il perturbante. Qualcosa che si presenta come familiare e quindi rassicurante, ma di cui viene percepito il risvolto estraneo. Il contributo sviluppa il tema in modo trasversale, con riferimenti ai molteplici ambiti disciplinari - arti visive, design, letteratura, opera e cinema - il tema dell'imitazione artificiale degli esseri viventi. La chiave di lettura proposta nell'analisi di quest'insieme eterogeneo, che va dalle opere d'arte agli automi giocattolo, evidenzia una linea evolutiva complessa fatta di reciproche contaminazioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.