Federalismo e forme di governo. L'inopportunità delle differenziazioni di modello. Le buone (e persistenti) ragioni della legge costituzionale n. 1 del 1999

Riflessione sulle due principali scelte operate dalla legge costituzionale 1/1999: la parziale differenziazione delle forme di governo e al contempo la preferenza accordata a quella neo-parlamentare fondata su governi di legislatura, tranne la deroga in favore di forme parlamentari tendenti all'assemblearismo. A giudizio dell'A., la differenziazione è eccessiva, perché rischia di danneggiare le regioni tradizionalmente più instabili alle prese con le nuove competenze successive alla riforma del Titolo V. Inoltre, l'A. ritiene che recedere dall'adozione del modello neo-parlamentare, porterebbe la restaurazione di forme di assemblearismo, in quanto la riforma è la risposta storica e concreta che consente la stabilità e l'efficienza dei governi, surrogando l’attuale frammentazione di un sistema dei partiti a bipolarismo debole.