La documentazione presa in esame (le stratigrafie di Roma comprese tra il IV e il V secolo) si muove, per quanto attiene ai beni di prima necessità e d’uso comune, nel segno della continuità rispetto ai decenni immediatamente precedenti il sacco alariciano. La continuità (di arrivi e di circolazione di beni) viene confrontata da una parte con i “cambiamenti strutturali” della produzione e della diffusione di determinate merci (le distribuzioni gratuite e semigratuite di vino e di carne porcina introdotte da Aureliano alla plebe urbana e proseguite e/o inaugurate da Costantino e dai suoi successori, il rivoluzionario disegno istituzionale, fiscale e finanziario di Diocleziano), dall’altra con i “cambiamenti di scala” della domanda (i consumatori) e dell’offerta ( i produttori). Si rileva tuttavia che i grandi cambiamenti, cioè le cesure nella storia della cultura materiale o si erano già manifestati (seconda metà/fine del III secolo) o insorgeranno per Roma dopo il 410, cioè nel secondo quarto/metà del V secolo, sia come esito nei tempi lunghi di situazioni già emerse nel IV secolo (la nascita di Costantinopoli, come secondo polo attrattivo di merci, la regionalizzazione delle risorse che costituisce il comune denominatore – Africa esclusa – della produttività dell’Occidente, la provincializzazione dell’Italia a seguito della riforma dioclezianea, la meridionalizzazione delle forze economiche in Occidente verso il Sud lungo l’asse che collega Roma a Cartagine con conseguente separazione del mercato europeo da quello mediterraneo), sia come esito di nuovi accadimenti (la conquista vandala dell’Africa a partire dal 429, definitivamente conclusasi con la caduta di Cartagine nel 439 e la nascita degli stati romano-barbarici), eventi e situazioni che nel lungo periodo condizionano la circolazione mediterranea delle merci e, conseguentemente, anche i rifornimenti urbani.
ROMA E GLI ALTRI: LA CULTURA MATERIALE AL TEMPO DEL SACCO DI ALARICO / Panella, Clementina. - STAMPA. - 28:(2013), pp. 365-402. (Intervento presentato al convegno 410 – The Sack of Rome. The event, its context and its impact tenutosi a Roma nel 4-6/11/2010).
ROMA E GLI ALTRI: LA CULTURA MATERIALE AL TEMPO DEL SACCO DI ALARICO
PANELLA, Clementina
2013
Abstract
La documentazione presa in esame (le stratigrafie di Roma comprese tra il IV e il V secolo) si muove, per quanto attiene ai beni di prima necessità e d’uso comune, nel segno della continuità rispetto ai decenni immediatamente precedenti il sacco alariciano. La continuità (di arrivi e di circolazione di beni) viene confrontata da una parte con i “cambiamenti strutturali” della produzione e della diffusione di determinate merci (le distribuzioni gratuite e semigratuite di vino e di carne porcina introdotte da Aureliano alla plebe urbana e proseguite e/o inaugurate da Costantino e dai suoi successori, il rivoluzionario disegno istituzionale, fiscale e finanziario di Diocleziano), dall’altra con i “cambiamenti di scala” della domanda (i consumatori) e dell’offerta ( i produttori). Si rileva tuttavia che i grandi cambiamenti, cioè le cesure nella storia della cultura materiale o si erano già manifestati (seconda metà/fine del III secolo) o insorgeranno per Roma dopo il 410, cioè nel secondo quarto/metà del V secolo, sia come esito nei tempi lunghi di situazioni già emerse nel IV secolo (la nascita di Costantinopoli, come secondo polo attrattivo di merci, la regionalizzazione delle risorse che costituisce il comune denominatore – Africa esclusa – della produttività dell’Occidente, la provincializzazione dell’Italia a seguito della riforma dioclezianea, la meridionalizzazione delle forze economiche in Occidente verso il Sud lungo l’asse che collega Roma a Cartagine con conseguente separazione del mercato europeo da quello mediterraneo), sia come esito di nuovi accadimenti (la conquista vandala dell’Africa a partire dal 429, definitivamente conclusasi con la caduta di Cartagine nel 439 e la nascita degli stati romano-barbarici), eventi e situazioni che nel lungo periodo condizionano la circolazione mediterranea delle merci e, conseguentemente, anche i rifornimenti urbani.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.