Nel quadro del rapporto tra media e letteratura, e della proiezione del romanzo ottocentesco nel “nuovo millennio” si esaminano due film che rielaborano l'”Oliver Twist”: “Oliver!”, di Carol Reed, del 1968 e di “Oliver and Company”, di George Scribner, del 1988. In particolare si esamina come il testo letterario definisce lo spazio, e con quali tecniche la macchina da presa definisce lo spazio cinematografico, tanto degli interni quanto, soprattutto, della città. Lo spazio cittadino obbedisce a logiche tranquillizzanti in entrambi i film rispetto alla complessità drammatica del testo. Questo in modo particolare nella trasposizione newyorkese di “Oliver and Company”.
Olivers Twisted: urban milieu from text to media / Martino, Mario Costantino Benedetto. - In: CAHIERS VICTORIENS ET ÉDOUARDIENS. - ISSN 0220-5610. - STAMPA. - hors-série 2012(2012), pp. 105-120.
Olivers Twisted: urban milieu from text to media
MARTINO, Mario Costantino Benedetto
2012
Abstract
Nel quadro del rapporto tra media e letteratura, e della proiezione del romanzo ottocentesco nel “nuovo millennio” si esaminano due film che rielaborano l'”Oliver Twist”: “Oliver!”, di Carol Reed, del 1968 e di “Oliver and Company”, di George Scribner, del 1988. In particolare si esamina come il testo letterario definisce lo spazio, e con quali tecniche la macchina da presa definisce lo spazio cinematografico, tanto degli interni quanto, soprattutto, della città. Lo spazio cittadino obbedisce a logiche tranquillizzanti in entrambi i film rispetto alla complessità drammatica del testo. Questo in modo particolare nella trasposizione newyorkese di “Oliver and Company”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.