Il Decreto Legislativo n.31 del 2 febbraio 2001 recepisce in Italia la Direttiva 98/83/CE sulla qualità delle acque destinate al consumo umano. Oltre ai parametri di tipo microbiologico e chimico, il decreto riporta specifiche relativamente alla Radioattività (Allegato I, parte C), in particolare per quanto riguarda la concentrazione di Trizio (100 Bq/L) e la Dose Totale Indicativa (0,1 mSv/anno). Nel quadro dei vigenti strumenti normativi va evidenziata la raccomandazione del 20 dicembre 2001 (2001/928/Euratom), volta alla tutela della popolazione contro l’esposizione al radon nell’acqua potabile. Il radon e i suoi prodotti di decadimento sono infatti esplicitamente esclusi dalla direttiva europea e possono comunque rappresentare in particolari circostanze un rischio di dose per la popolazione. Concentrazione di 1000 Bq/L giustificano azioni correttive dal punto di vista radioprotezionistico, mentre il valore di 100 Bq/L va considerato come livello al di sopra del quale valutare l’opportunità di misure volte alla tutela della salute umana. Il problema della misura della concentrazione di attività di Radon nelle acque è stata presa in considerazione nell’ambito di una collaborazione scientifica tra il Dipartimento di Scienze di Base e Applicate per l’Ingegneria della Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università di Roma “La Sapienza”, l’Istituto Nazionale di Metrologia delle Radiazioni Ionizzanti del C.R. Casaccia dell’ENEA e l’Istituto di Fisica e Ingegneria Nucleare “Holia Hulubei” di Magurele (Romania). Il 222Rn, estratto da una sorgente di 226Ra presente presso l’ENEA-INRMI, opportunamente miscelato in acqua attraverso un generatore di radon in acqua ivi in funzione e che permette anche di conoscerne la concentrazione, è stato utilizzato per preparare campioni in scintillazione liquida. Tali sorgenti sono state misurate mediante due rivelatori a scintillazione: il TRICARB 3100TR e l’ HIDEX 300SL, versione metrologica; quest’ultimo è stato di recente introdotto nell’ENEA-INMRI per sviluppo di campioni primari di attività mediante l’innovativa tecnica TDCR (Triple to Double Coincidence Ratio). L’analisi dei campioni in scintillazione liquida e la possibilità di mettere a confronto differenti tecniche di misura per la determinazione della concentrazione di radon in acqua ha messo in rilievo le potenzialità dell’impiego del metodo TDCR nella determinazione del radon nelle acque, aprendo così importanti prospettive nel settore radioprotezionistico nell’affrontare in modo efficace e robusto lo specifico problema evidenziato nel precedente richiamo delle normative in vigore.

Radon nelle acque e applicazione della tecnica TDCR / Antohe, A.; Capogni, M.; Cardellini, F.; Malè, G.; Remetti, Romolo. - STAMPA. - (2012). (Intervento presentato al convegno XXXV Congresso AIRP tenutosi a Venezia nel 17-19 ottobre 2012).

Radon nelle acque e applicazione della tecnica TDCR

REMETTI, Romolo
2012

Abstract

Il Decreto Legislativo n.31 del 2 febbraio 2001 recepisce in Italia la Direttiva 98/83/CE sulla qualità delle acque destinate al consumo umano. Oltre ai parametri di tipo microbiologico e chimico, il decreto riporta specifiche relativamente alla Radioattività (Allegato I, parte C), in particolare per quanto riguarda la concentrazione di Trizio (100 Bq/L) e la Dose Totale Indicativa (0,1 mSv/anno). Nel quadro dei vigenti strumenti normativi va evidenziata la raccomandazione del 20 dicembre 2001 (2001/928/Euratom), volta alla tutela della popolazione contro l’esposizione al radon nell’acqua potabile. Il radon e i suoi prodotti di decadimento sono infatti esplicitamente esclusi dalla direttiva europea e possono comunque rappresentare in particolari circostanze un rischio di dose per la popolazione. Concentrazione di 1000 Bq/L giustificano azioni correttive dal punto di vista radioprotezionistico, mentre il valore di 100 Bq/L va considerato come livello al di sopra del quale valutare l’opportunità di misure volte alla tutela della salute umana. Il problema della misura della concentrazione di attività di Radon nelle acque è stata presa in considerazione nell’ambito di una collaborazione scientifica tra il Dipartimento di Scienze di Base e Applicate per l’Ingegneria della Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università di Roma “La Sapienza”, l’Istituto Nazionale di Metrologia delle Radiazioni Ionizzanti del C.R. Casaccia dell’ENEA e l’Istituto di Fisica e Ingegneria Nucleare “Holia Hulubei” di Magurele (Romania). Il 222Rn, estratto da una sorgente di 226Ra presente presso l’ENEA-INRMI, opportunamente miscelato in acqua attraverso un generatore di radon in acqua ivi in funzione e che permette anche di conoscerne la concentrazione, è stato utilizzato per preparare campioni in scintillazione liquida. Tali sorgenti sono state misurate mediante due rivelatori a scintillazione: il TRICARB 3100TR e l’ HIDEX 300SL, versione metrologica; quest’ultimo è stato di recente introdotto nell’ENEA-INMRI per sviluppo di campioni primari di attività mediante l’innovativa tecnica TDCR (Triple to Double Coincidence Ratio). L’analisi dei campioni in scintillazione liquida e la possibilità di mettere a confronto differenti tecniche di misura per la determinazione della concentrazione di radon in acqua ha messo in rilievo le potenzialità dell’impiego del metodo TDCR nella determinazione del radon nelle acque, aprendo così importanti prospettive nel settore radioprotezionistico nell’affrontare in modo efficace e robusto lo specifico problema evidenziato nel precedente richiamo delle normative in vigore.
2012
XXXV Congresso AIRP
Radon measures; Scintillation Counting; TDCR
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Radon nelle acque e applicazione della tecnica TDCR / Antohe, A.; Capogni, M.; Cardellini, F.; Malè, G.; Remetti, Romolo. - STAMPA. - (2012). (Intervento presentato al convegno XXXV Congresso AIRP tenutosi a Venezia nel 17-19 ottobre 2012).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/456240
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