Il bolognese Palazzo Lambertini in via degli Orefici, distrutto nel 1911, rientra tra le opere certe progettate da Baldassarre Peruzzi durante il suo soggiorno nella città emiliana del 1522-1523. Benché Vasari non faccia riferimento a questa committenza, essa è testimoniata da tre disegni autografi del maestro conservati agli Uffizi. Il saggio situa l'edificio nel panorama dell'architettura bolognese contemporanea, contrassegnato dal processo di assimilazione delle nuove idee raffaellesche provenienti da Roma, e ricostruisce la rete dei rapporti culturali tra il colto committente, Cornelio Lambertini, e il circolo di letterati ed intellettuali gravitanti intorno alla sua casa. Sulla base dei documenti d'archivio e di altre testimonianze iconografiche, viene ricostruita la consistenza della fabbrica, cercando di precisare il rapporto tra la fase progettuale consegnata ai disegni e l'effettiva realizzazione. L'ultima parte del saggio ricostruisce l'influenza del palazzo sull'opera successiva del Peruzzi, su quella del suo allievo Serlio e sulla stessa architettura bolognese del Rinascimento.
Peruzzi felsineo. Lo scomparso palazzo Lambertini in via degli Orefici e l'architettura bolognese del primo Cinquecento / Ricci, Maurizio. - In: BOLLETTINO D'ARTE. - ISSN 0394-4573. - STAMPA. - LXXXV, 111:VI(2000), pp. 79-102.
Peruzzi felsineo. Lo scomparso palazzo Lambertini in via degli Orefici e l'architettura bolognese del primo Cinquecento
RICCI, MAURIZIO
2000
Abstract
Il bolognese Palazzo Lambertini in via degli Orefici, distrutto nel 1911, rientra tra le opere certe progettate da Baldassarre Peruzzi durante il suo soggiorno nella città emiliana del 1522-1523. Benché Vasari non faccia riferimento a questa committenza, essa è testimoniata da tre disegni autografi del maestro conservati agli Uffizi. Il saggio situa l'edificio nel panorama dell'architettura bolognese contemporanea, contrassegnato dal processo di assimilazione delle nuove idee raffaellesche provenienti da Roma, e ricostruisce la rete dei rapporti culturali tra il colto committente, Cornelio Lambertini, e il circolo di letterati ed intellettuali gravitanti intorno alla sua casa. Sulla base dei documenti d'archivio e di altre testimonianze iconografiche, viene ricostruita la consistenza della fabbrica, cercando di precisare il rapporto tra la fase progettuale consegnata ai disegni e l'effettiva realizzazione. L'ultima parte del saggio ricostruisce l'influenza del palazzo sull'opera successiva del Peruzzi, su quella del suo allievo Serlio e sulla stessa architettura bolognese del Rinascimento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.