Per quanto le finalità espressive proprie degli elaborati grafici di concorso debbano per essere valutati, necessariamente uniformarsi a regole sintattiche e codici linguistici precisi ed inequivocabili - tali cioè da non permettere ambiguità interpretative- è ricorrente un sostanziale grado di apertura verso opportunità evolutive più propriamente caratterizzanti la prima fase dell’iter progettuale. Attraverso l’analisi degli elaborati grafici relativi a diversi concorsi ed artefici nel tempo si evidenziano spesso rappresentazioni e quindi idee in itinere: non lo statico fermo immagine ma la rappresentazione dinamica di un processo in evoluzione. Negli elaborati convivono sia i caratteri derivanti dalla sedimentazione di intenzioni ed immagini già consolidate, che ulteriori occasioni di verifica ed investigazione capaci di ridiscutere le medesime scelte progettuali già precedentemente acquisite e ivi rappresentate. Non di rado inoltre, analizzando gli elaborati grafici di progetto destinati a valutazioni per attività concorsuali, è possibile rilevare oggettive incongruenze rappresentative tra le diverse proiezioni di medesimi elementi accomunati dallo stesso grado di scala e/o di definizione progettuale. Quelle che ad una prima sommaria analisi potrebbero definirsi come anomalie rappresentative trovano, ad esempio nella licenza poetica, codici e modalità esecutive che, proprio perché variabili in dipendenza di epoca ed artefici, risultano caratteristiche e quindi caratterizzanti lo stesso disegno architettonico. Gli elaborati grafici (figure 1 e 2) redatti dal gruppo vincitore del progetto di concorso bandito nel 1926 per la progettazione del Palazzo delle Corporazioni di Roma – gruppo composto da Pietro Aschieri, Luigi Ciarrocchi, Mario De Renzi, Mario Marchi, Costantino Vetriani e Giuseppe Wittinch- si ritiene rappresentino una non completa ma comunque significativa esemplificazione di quanto sopra esposto. La progettazione finalizzata alla realizzazione del Palazzo delle Corporazioni di Roma –oggi sede del Ministero dello Sviluppo Economico- non venne in seguito affidata al gruppo vincitore ma a Marcello Piacentini ed a Giuseppe Vaccaro. Il dato, per quanto ininfluente ai fini della presente trattazione, contribuisce a chiarire il particolare clima architettonico-culturale di quel periodo storico, un’epoca caratterizzata da numerose occasioni concorsuali bandite dalle Istituzioni, progetti e realizzazioni che scandirono, nell’enfasi architettonica di regime, il passaggio dalla generazione di Gustavo Giovannoni a quella di Luigi Moretti attraverso l’opera di numerosi protagonisti della scuola romana, ambito stilistico in cui Pietro Aschieri ed i componenti del gruppo di progettazione operarono.

Gli elaborati grafici concorsuali. Le ambiguità del progetto in itinere. L'esempio degli elaborati di Concorso per il Palazzo delle Corporazioni a Roma del 1926 del gruppo "Aschieri" / Lanfranchi, Fabio. - STAMPA. - 71:(2012), pp. 515-520. (Intervento presentato al convegno 14 Congreso Internacional Expresion Grafica Arquitectonica. Concursos de Arquitectura tenutosi a Porto nel Dal 31 maggio al 2 giugno 2012).

Gli elaborati grafici concorsuali. Le ambiguità del progetto in itinere. L'esempio degli elaborati di Concorso per il Palazzo delle Corporazioni a Roma del 1926 del gruppo "Aschieri"

LANFRANCHI, FABIO
2012

Abstract

Per quanto le finalità espressive proprie degli elaborati grafici di concorso debbano per essere valutati, necessariamente uniformarsi a regole sintattiche e codici linguistici precisi ed inequivocabili - tali cioè da non permettere ambiguità interpretative- è ricorrente un sostanziale grado di apertura verso opportunità evolutive più propriamente caratterizzanti la prima fase dell’iter progettuale. Attraverso l’analisi degli elaborati grafici relativi a diversi concorsi ed artefici nel tempo si evidenziano spesso rappresentazioni e quindi idee in itinere: non lo statico fermo immagine ma la rappresentazione dinamica di un processo in evoluzione. Negli elaborati convivono sia i caratteri derivanti dalla sedimentazione di intenzioni ed immagini già consolidate, che ulteriori occasioni di verifica ed investigazione capaci di ridiscutere le medesime scelte progettuali già precedentemente acquisite e ivi rappresentate. Non di rado inoltre, analizzando gli elaborati grafici di progetto destinati a valutazioni per attività concorsuali, è possibile rilevare oggettive incongruenze rappresentative tra le diverse proiezioni di medesimi elementi accomunati dallo stesso grado di scala e/o di definizione progettuale. Quelle che ad una prima sommaria analisi potrebbero definirsi come anomalie rappresentative trovano, ad esempio nella licenza poetica, codici e modalità esecutive che, proprio perché variabili in dipendenza di epoca ed artefici, risultano caratteristiche e quindi caratterizzanti lo stesso disegno architettonico. Gli elaborati grafici (figure 1 e 2) redatti dal gruppo vincitore del progetto di concorso bandito nel 1926 per la progettazione del Palazzo delle Corporazioni di Roma – gruppo composto da Pietro Aschieri, Luigi Ciarrocchi, Mario De Renzi, Mario Marchi, Costantino Vetriani e Giuseppe Wittinch- si ritiene rappresentino una non completa ma comunque significativa esemplificazione di quanto sopra esposto. La progettazione finalizzata alla realizzazione del Palazzo delle Corporazioni di Roma –oggi sede del Ministero dello Sviluppo Economico- non venne in seguito affidata al gruppo vincitore ma a Marcello Piacentini ed a Giuseppe Vaccaro. Il dato, per quanto ininfluente ai fini della presente trattazione, contribuisce a chiarire il particolare clima architettonico-culturale di quel periodo storico, un’epoca caratterizzata da numerose occasioni concorsuali bandite dalle Istituzioni, progetti e realizzazioni che scandirono, nell’enfasi architettonica di regime, il passaggio dalla generazione di Gustavo Giovannoni a quella di Luigi Moretti attraverso l’opera di numerosi protagonisti della scuola romana, ambito stilistico in cui Pietro Aschieri ed i componenti del gruppo di progettazione operarono.
2012
14 Congreso Internacional Expresion Grafica Arquitectonica. Concursos de Arquitectura
Palazzo delle Corporazioni Roma; Pietro Aschieri; disegno dell'architettura
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Gli elaborati grafici concorsuali. Le ambiguità del progetto in itinere. L'esempio degli elaborati di Concorso per il Palazzo delle Corporazioni a Roma del 1926 del gruppo "Aschieri" / Lanfranchi, Fabio. - STAMPA. - 71:(2012), pp. 515-520. (Intervento presentato al convegno 14 Congreso Internacional Expresion Grafica Arquitectonica. Concursos de Arquitectura tenutosi a Porto nel Dal 31 maggio al 2 giugno 2012).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/448462
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