Tre parole è un titolo facile, forse troppo facile per i contenuti complessi dell’architettura contemporanea. Va meglio per una canzone a San Remo, per i contenuti di una funzione religiosa, per un’opera teatrale, per un prestigiatore, per un comizio politico. L’architettura contemporanea ha invece scelto altri numeri, il 4, il 5, il 7. Con Prestinenza Puglisi torniamo invece al 3, numero tanto caro a Vitruvio Pollione quando, a mio avviso, siamo già maturi per l’8, anzi per il 9, visto che dell’8 ne ha parlato Bruno Zevi ipotizzando un’ottava invariante, la fragilità, presentando Daniel Libeskind all’IN/Arch alcuni anni fa. Ma la cultura contemporanea è tipica per i suoi singhiozzi e per le sue ruminanze, e dato che l’autore si è costruito un certificato di qualità in quanto a cultura critica dell’architettura, da lui accettiamo anche questo piccolo rigurgito formale. Le tre parole sono: No Logo, Multiculturalismo, Ecologia. La parte più intensa del libro è la seguente: - Arte come ricerca della verità, come assoluta moralità . Lo aveva capito anche un uomo in fondo esterno e per molti versi poco sensibile alla produzione artistica, quale Trotsky che, nel 1938, in opposizione al conformismo staliniano sovietico e dei suoi corifei del realismo socialista scriveva in una lettera di sostegno all’amico Breton: “la lotta per le idee della rivoluzione nell’arte deve cominciare ancora una volta con la lotta per la verità artistica, non nel senso di questa o quella scuola, ma nel senso della fedeltà inviolabile dell’artista al suo io interiore. In assenza di questa fedeltà non c’è arte. Non mentire: ecco la formula della salvezza”.

Recensione del libro "Tre Parole per il prossimo futuro" di Luigi Prestinenza Puglisi / Lenci, Ruggero. - In: L'INDUSTRIA DELLE COSTRUZIONI. - ISSN 0579-4900. - STAMPA. - 369:(2003), pp. 98-99.

Recensione del libro "Tre Parole per il prossimo futuro" di Luigi Prestinenza Puglisi

LENCI, Ruggero
2003

Abstract

Tre parole è un titolo facile, forse troppo facile per i contenuti complessi dell’architettura contemporanea. Va meglio per una canzone a San Remo, per i contenuti di una funzione religiosa, per un’opera teatrale, per un prestigiatore, per un comizio politico. L’architettura contemporanea ha invece scelto altri numeri, il 4, il 5, il 7. Con Prestinenza Puglisi torniamo invece al 3, numero tanto caro a Vitruvio Pollione quando, a mio avviso, siamo già maturi per l’8, anzi per il 9, visto che dell’8 ne ha parlato Bruno Zevi ipotizzando un’ottava invariante, la fragilità, presentando Daniel Libeskind all’IN/Arch alcuni anni fa. Ma la cultura contemporanea è tipica per i suoi singhiozzi e per le sue ruminanze, e dato che l’autore si è costruito un certificato di qualità in quanto a cultura critica dell’architettura, da lui accettiamo anche questo piccolo rigurgito formale. Le tre parole sono: No Logo, Multiculturalismo, Ecologia. La parte più intensa del libro è la seguente: - Arte come ricerca della verità, come assoluta moralità . Lo aveva capito anche un uomo in fondo esterno e per molti versi poco sensibile alla produzione artistica, quale Trotsky che, nel 1938, in opposizione al conformismo staliniano sovietico e dei suoi corifei del realismo socialista scriveva in una lettera di sostegno all’amico Breton: “la lotta per le idee della rivoluzione nell’arte deve cominciare ancora una volta con la lotta per la verità artistica, non nel senso di questa o quella scuola, ma nel senso della fedeltà inviolabile dell’artista al suo io interiore. In assenza di questa fedeltà non c’è arte. Non mentire: ecco la formula della salvezza”.
2003
No Logo; Multiculturalismo; Ecologia
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Recensione del libro "Tre Parole per il prossimo futuro" di Luigi Prestinenza Puglisi / Lenci, Ruggero. - In: L'INDUSTRIA DELLE COSTRUZIONI. - ISSN 0579-4900. - STAMPA. - 369:(2003), pp. 98-99.
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