L’atto di destinazione tra codice civile italiano e modelli europei di articolazione del patrimonio

The debate developed around the new figure, the act of destination of assets for a purpose, which was introduced in the Italian Civil Code (article 2645 ter) has renewed the discussion, that is never ended, on the admissibility and operability of the «internal trust». The Italian legal system, in fact, has ratified the international Convention of The Hague, but no has an internal law of the trust, although it is widely used in practice. The essay compares trusts and act of destination, highlighting the profound structural differences and the remedies between the two figures. In the perspective of a broader comparison of models of articulation of assets, the analysis is extended to the contrat de fiducie and also to Spanish experience about estates for persons with disabilities.

L’ampio dibattito sviluppatosi intorno alla nuova figura dell’atto di destinazione di beni ad uno scopo, introdotta nel codice civile italiano (art. 2645 ter), ha rinnovato la discussione, mai sopita, sulla ammissibilità e operatività del trust interno. L’ordinamento italiano, infatti, ha ratificato la Convenzione de L’Aja, ma non ha una disciplina interna del trust, sebbene ad esso si ricorra ampiamente nella prassi. Il saggio pone a confronto trust e atto di destinazione, mettendo in evidenza le profonde differenze strutturali e rimediali fra le due figure. Nella prospettiva di una più ampia comparazione fra modelli di articolazione del patrimonio, l’analisi si estende altresì al contrat de fiducie e all’esperienza spagnola dei patrimoni destinati alle persone con disabilità.