Nell'affrontare questo tema mi sono posto innanzitutto le tre seguenti domande: cosa Zevi intenda con "espressionismo", quale valore gli attribuisca nel passato e quale per il futuro. Con questa relazione intendo abbozzare delle prime risposte.Zevi impiega una nozione larga di espressionismo considerando all'interno di questa categoria non solo le manifestazioni artistiche del primo scorcio del XX secolo, ma più in generale, in una dimensione metastorica, tutte quelle espressioni artistiche che, discostandosi dalla norma e portando con sé un carattere di denuncia e di protesta, producono momenti di rottura nel pensiero e negli stili dominanti, danno luogo ad invenzioni, oppongono al conformismo la fantasia e la creatività. Nella dimensione più circoscritta dei movimenti dell'avanguardia architettonica del novecento Zevi attribuisce allo espressionismo, che identifica sostanzialmente con gli autori della Gläserne Kette e del Ring, una linea del tutto opposta a quella del cubismo e del neoplasticismo. Una linea estranea alla volontà di definire un vocabolario architettonico a partire dalle esperienze dell'arte astratta e piuttosto orientata all'espressione del contenuto umano e drammatico dell'architettura.Sostanzialmente sono queste le linee fondamentali del pensiero di Zevi per più di quaranta anni e quello mendelsohniano è il paradigma dello spazio architettonico che incarna l'espressionismo architettonico. A più riprese i suoi testi tornano a disegnare la traiettoria dell'espressionismo e le sue tre stagioni - recentemente illustrate in occasione della mostra Espressionismo tedesco. Arte e società del 1997. (3) Ma nella conferenza di Modena Paesaggistica e grado zero della scrittura architettonica (4) l'espressionismo assume un'immagine ancora più estesa e inclusiva ed un ruolo ancora più significativo: non è più un'attitudine artistica sempre riemergente, ma la via maestra della realizzazione dell'architettura del Movimento Moderno e del suo padre ispiratore Frank Lloyd Wright. L'espressionismo è il motore della nuova fase dell'architettura della modernità ormai liberata dalle tentazioni accademiche del postmoderno, potentemente equipaggiato dalle nuove tecnologie, in marcia verso una stagione trionfante della libertà creativa, della democratica, partecipata commistione dei soggetti e dei linguaggi.

Zevi e la cultura dell'espressionismo / Secchi, Roberto. - In: L'ARCHITETTURA. - ISSN 0003-8830. - STAMPA. - allegato al n. 589:(2005), pp. 108-113. (Intervento presentato al convegno Bruno Zevi per l'architettura tenutosi a Roma nel 14-15 marzo 2002).

Zevi e la cultura dell'espressionismo

SECCHI, Roberto
2005

Abstract

Nell'affrontare questo tema mi sono posto innanzitutto le tre seguenti domande: cosa Zevi intenda con "espressionismo", quale valore gli attribuisca nel passato e quale per il futuro. Con questa relazione intendo abbozzare delle prime risposte.Zevi impiega una nozione larga di espressionismo considerando all'interno di questa categoria non solo le manifestazioni artistiche del primo scorcio del XX secolo, ma più in generale, in una dimensione metastorica, tutte quelle espressioni artistiche che, discostandosi dalla norma e portando con sé un carattere di denuncia e di protesta, producono momenti di rottura nel pensiero e negli stili dominanti, danno luogo ad invenzioni, oppongono al conformismo la fantasia e la creatività. Nella dimensione più circoscritta dei movimenti dell'avanguardia architettonica del novecento Zevi attribuisce allo espressionismo, che identifica sostanzialmente con gli autori della Gläserne Kette e del Ring, una linea del tutto opposta a quella del cubismo e del neoplasticismo. Una linea estranea alla volontà di definire un vocabolario architettonico a partire dalle esperienze dell'arte astratta e piuttosto orientata all'espressione del contenuto umano e drammatico dell'architettura.Sostanzialmente sono queste le linee fondamentali del pensiero di Zevi per più di quaranta anni e quello mendelsohniano è il paradigma dello spazio architettonico che incarna l'espressionismo architettonico. A più riprese i suoi testi tornano a disegnare la traiettoria dell'espressionismo e le sue tre stagioni - recentemente illustrate in occasione della mostra Espressionismo tedesco. Arte e società del 1997. (3) Ma nella conferenza di Modena Paesaggistica e grado zero della scrittura architettonica (4) l'espressionismo assume un'immagine ancora più estesa e inclusiva ed un ruolo ancora più significativo: non è più un'attitudine artistica sempre riemergente, ma la via maestra della realizzazione dell'architettura del Movimento Moderno e del suo padre ispiratore Frank Lloyd Wright. L'espressionismo è il motore della nuova fase dell'architettura della modernità ormai liberata dalle tentazioni accademiche del postmoderno, potentemente equipaggiato dalle nuove tecnologie, in marcia verso una stagione trionfante della libertà creativa, della democratica, partecipata commistione dei soggetti e dei linguaggi.
2005
Bruno Zevi per l'architettura
espressionismo; zevi; modernità; indefinizione
04 Pubblicazione in atti di convegno::04c Atto di convegno in rivista
Zevi e la cultura dell'espressionismo / Secchi, Roberto. - In: L'ARCHITETTURA. - ISSN 0003-8830. - STAMPA. - allegato al n. 589:(2005), pp. 108-113. (Intervento presentato al convegno Bruno Zevi per l'architettura tenutosi a Roma nel 14-15 marzo 2002).
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