La valutazione del danno alla persona in responsabilità civile rappresenta un compito particolarmente articolato e complesso per gli operatori di giustizia, e nello specifico per il medico-legale, stante la difficoltà nell’adattare la teoria e la pratica ai casi concreti, senza mai prescindere dalla singolarità della persona oggetto della valutazione e dalla specifica originalità esistenziale della medesima. Nello scritto viene esaminato in maniera critica l’attuale sistema di tutela per equità nei confronti dei danni non patrimoniali alla persona, là ove esso sembra non ammettere il risarcimento per violazione dei diritti che derivino da fonte legislativa sub costituzionale. A nostro avviso, lo studio del novero delle posizioni giuridiche tutelabili conduce a sostenere che la sanzione risarcitoria debba valere per la violazione di tutti i diritti a carattere non patrimoniale previsti dalla normativa vigente, quali che siano il rango della normativa e la tecnica legislativa istitutiva dei diritti stessi. È auspicabile, in conclusione, che il sistema venga ricostruito, adattandolo in maniera più aderente alla realtà normativa e fattuale, vincolando la tutela per equivalente non al rango della fonte normativa, costituzionale, ordinaria o sub ordinaria, bensì garantendola ogniqualvolta siano violate disposizioni che tutelano beni della vita non suscettibili di valutazione economica ed ancorandola alla sussistenza di un valido nesso causale tra il fatto illecito e il pregiudizio arrecato.
Danno non patrimoniale e novero delle posizioni giuridiche tutelabili / Ricci, Serafino; Massoni, Francesco; Feola, Tommaso; A., Miglino. - In: MINERVA MEDICOLEGALE. - ISSN 0026-4849. - STAMPA. - 4:131(2011), pp. 107-118.
Danno non patrimoniale e novero delle posizioni giuridiche tutelabili
RICCI, Serafino;MASSONI, FRANCESCO;FEOLA, Tommaso;
2011
Abstract
La valutazione del danno alla persona in responsabilità civile rappresenta un compito particolarmente articolato e complesso per gli operatori di giustizia, e nello specifico per il medico-legale, stante la difficoltà nell’adattare la teoria e la pratica ai casi concreti, senza mai prescindere dalla singolarità della persona oggetto della valutazione e dalla specifica originalità esistenziale della medesima. Nello scritto viene esaminato in maniera critica l’attuale sistema di tutela per equità nei confronti dei danni non patrimoniali alla persona, là ove esso sembra non ammettere il risarcimento per violazione dei diritti che derivino da fonte legislativa sub costituzionale. A nostro avviso, lo studio del novero delle posizioni giuridiche tutelabili conduce a sostenere che la sanzione risarcitoria debba valere per la violazione di tutti i diritti a carattere non patrimoniale previsti dalla normativa vigente, quali che siano il rango della normativa e la tecnica legislativa istitutiva dei diritti stessi. È auspicabile, in conclusione, che il sistema venga ricostruito, adattandolo in maniera più aderente alla realtà normativa e fattuale, vincolando la tutela per equivalente non al rango della fonte normativa, costituzionale, ordinaria o sub ordinaria, bensì garantendola ogniqualvolta siano violate disposizioni che tutelano beni della vita non suscettibili di valutazione economica ed ancorandola alla sussistenza di un valido nesso causale tra il fatto illecito e il pregiudizio arrecato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.