La cultura architettonica in Italia negli anni del primo dopoguerra è soggetta a grandi trasformazioni. Le questioni del rinnovamento investono non solo il linguaggio architettonico, ma anche i settori della formazione e della professione: un disegno di legge del 1915 prevede le Scuole Superiori di Architettura, qualche anno dopo gli architetti si associano in categoria, poi in sindacato. Anche il tema del concorso, dopo l’interruzione dovuta alla guerra, riprende vigore. Come era già accaduto all’indomani dell’unificazione la ricerca di un comune “sentire” architettonico è utile alla costruzione di un’identità nazionale. Lo strumento del concorso consente di aumentare la portata dell’occasione architettonica, catturando l’attenzione di un pubblico ampio e accendendo il dibattito nelle riviste specializzate e non. In questo contesto l’articolo si propone di rivisitare l’argomento del concorso d’architettura, dell’evoluzione dei modi - delle procedure - e delle forme - delle rappresentazioni e del corrispondente linguaggio - tra il 1921 e il 1931 a partire da due particolari punti di osservazione. Il primo punto di osservazione è la rivista «Architettura e Arti Decorative» espressione dell’ambiente romano, ma attenta alle vicende nazionali ed europee, alle istanze rinnovatrici e ai giovani architetti, alle grandi esposizioni e alle cronache dei concorsi, di cui pubblica i materiali commentandone gli esiti. Fondata nel 1921, anno dell’inaugurazione della Scuola Superiore d’Architettura di Roma, già nel 1927 inizia a trasformarsi diventando organo del Sindacato Nazionale Architetti, per poi mutare definitivamente dopo il 1931, nel nome - «Architettura» - e nella direzione - Marcello Piacentini. Il secondo è costituito dalla documentazione archivistica, incompleta ma fortunosamente sopravvissuta, dell’architetto Gaetano Rapisardi, siracusano di origine, stabilmente a Roma dal 1920 e attivo su tutto il territorio nazionale anche partecipando a numerosi concorsi. Per quanto la documentazione sia lacunosa emergono i “temi” e i “modi” del fare architettura degli architetti del periodo, tutti pertinenti le questioni generali, da quelle culturali a quelle del ruolo professionale e del modo di progettare e rappresentare l’architettura. Dai disegni del periodo, schizzi di studio o tavole di concorso, si evidenzia un “fare architettura” risolto attraverso uno sforzo grafico-progettuale incessante e continuo, ma anche il mutarsi della rappresentazione: la compostezza dei primi disegni si tramuta in esasperazione dei tratti e dei toni, l’interesse per l’elemento decorativo scema in favore di una sintesi delle masse, dei volumi e delle sagome. Dal confronto della documentazione di un singolo architetto con la pubblicistica corrente si inquadrano molte delle questioni che attraversano il dibattito architettonico nazionale di quegli anni, rimandando al rapporto più generale tra teoria e prassi. Dal resoconto della pratica professionale emerge la complessità delle relazioni, assai poco eroiche, consumate in un clima feroce e soggette all’influenza di alcune, poche, personalità che, tra concorsi e affidamenti diretti, controllano l’assegnazione degli incarichi e le dinamiche del rapporto tra formazione, professione e sindacato. The paper broaches the topic of Architecture's competition in Italy between 1921 and 1931, comparing the architectural reviews with the architectural practice, for trace some of main issues of architectural debate of period. The first point of observation is "Architecture and Decorative Arts", review founded in 1921, the foundation’s year of the School of Architecture in Rome. The second point of observation is the archives of the architect Gaetano Rapisardi, that was born in Syracuse, lived in Rome since 1920, worked in all over the country and took part in many competitions during those years.

I concorsi di architettura tra le riviste e la pratica professionale. L’attivita' dell’architetto Gaetano Rapisardi tra teoria e prassi nel periodo 1921-1931 / Ippoliti, Elena. - STAMPA. - (2012), pp. 489-494. (Intervento presentato al convegno 14 Congreso Internacional de Expresión Gráfica Arquitectónica tenutosi a Oporto, Portogallo nel 31 maggio – 2 giugno 2012).

I concorsi di architettura tra le riviste e la pratica professionale. L’attivita' dell’architetto Gaetano Rapisardi tra teoria e prassi nel periodo 1921-1931

IPPOLITI, ELENA
2012

Abstract

La cultura architettonica in Italia negli anni del primo dopoguerra è soggetta a grandi trasformazioni. Le questioni del rinnovamento investono non solo il linguaggio architettonico, ma anche i settori della formazione e della professione: un disegno di legge del 1915 prevede le Scuole Superiori di Architettura, qualche anno dopo gli architetti si associano in categoria, poi in sindacato. Anche il tema del concorso, dopo l’interruzione dovuta alla guerra, riprende vigore. Come era già accaduto all’indomani dell’unificazione la ricerca di un comune “sentire” architettonico è utile alla costruzione di un’identità nazionale. Lo strumento del concorso consente di aumentare la portata dell’occasione architettonica, catturando l’attenzione di un pubblico ampio e accendendo il dibattito nelle riviste specializzate e non. In questo contesto l’articolo si propone di rivisitare l’argomento del concorso d’architettura, dell’evoluzione dei modi - delle procedure - e delle forme - delle rappresentazioni e del corrispondente linguaggio - tra il 1921 e il 1931 a partire da due particolari punti di osservazione. Il primo punto di osservazione è la rivista «Architettura e Arti Decorative» espressione dell’ambiente romano, ma attenta alle vicende nazionali ed europee, alle istanze rinnovatrici e ai giovani architetti, alle grandi esposizioni e alle cronache dei concorsi, di cui pubblica i materiali commentandone gli esiti. Fondata nel 1921, anno dell’inaugurazione della Scuola Superiore d’Architettura di Roma, già nel 1927 inizia a trasformarsi diventando organo del Sindacato Nazionale Architetti, per poi mutare definitivamente dopo il 1931, nel nome - «Architettura» - e nella direzione - Marcello Piacentini. Il secondo è costituito dalla documentazione archivistica, incompleta ma fortunosamente sopravvissuta, dell’architetto Gaetano Rapisardi, siracusano di origine, stabilmente a Roma dal 1920 e attivo su tutto il territorio nazionale anche partecipando a numerosi concorsi. Per quanto la documentazione sia lacunosa emergono i “temi” e i “modi” del fare architettura degli architetti del periodo, tutti pertinenti le questioni generali, da quelle culturali a quelle del ruolo professionale e del modo di progettare e rappresentare l’architettura. Dai disegni del periodo, schizzi di studio o tavole di concorso, si evidenzia un “fare architettura” risolto attraverso uno sforzo grafico-progettuale incessante e continuo, ma anche il mutarsi della rappresentazione: la compostezza dei primi disegni si tramuta in esasperazione dei tratti e dei toni, l’interesse per l’elemento decorativo scema in favore di una sintesi delle masse, dei volumi e delle sagome. Dal confronto della documentazione di un singolo architetto con la pubblicistica corrente si inquadrano molte delle questioni che attraversano il dibattito architettonico nazionale di quegli anni, rimandando al rapporto più generale tra teoria e prassi. Dal resoconto della pratica professionale emerge la complessità delle relazioni, assai poco eroiche, consumate in un clima feroce e soggette all’influenza di alcune, poche, personalità che, tra concorsi e affidamenti diretti, controllano l’assegnazione degli incarichi e le dinamiche del rapporto tra formazione, professione e sindacato. The paper broaches the topic of Architecture's competition in Italy between 1921 and 1931, comparing the architectural reviews with the architectural practice, for trace some of main issues of architectural debate of period. The first point of observation is "Architecture and Decorative Arts", review founded in 1921, the foundation’s year of the School of Architecture in Rome. The second point of observation is the archives of the architect Gaetano Rapisardi, that was born in Syracuse, lived in Rome since 1920, worked in all over the country and took part in many competitions during those years.
2012
14 Congreso Internacional de Expresión Gráfica Arquitectónica
Architecture's competition in Italy between 1921 and 1931; architectural reviews; Architettura e Arti Decorative; architectural drawing; Gaetano Rapisardi
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
I concorsi di architettura tra le riviste e la pratica professionale. L’attivita' dell’architetto Gaetano Rapisardi tra teoria e prassi nel periodo 1921-1931 / Ippoliti, Elena. - STAMPA. - (2012), pp. 489-494. (Intervento presentato al convegno 14 Congreso Internacional de Expresión Gráfica Arquitectónica tenutosi a Oporto, Portogallo nel 31 maggio – 2 giugno 2012).
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