Lo sviluppo dell’igiene e della sanità pubblica negli ultimi 150 anni in Italia è strettamente legato ai mutamenti socio-sanitari e politici che si sono succeduti dall’unità d’Italia a oggi. L’igiene, infatti, ha saputo adattarsi alla rivoluzione epidemiologica del XIX secolo, intesa come transizione da un’alta morbosità mortalità per malattie infettive a un’alta incidenza di malattie cronico-degenerative, aggiornandosi e revisionando i propri contenuti e mantenendo il suo principale obiettivo, ovvero la prevenzione delle malattie e la promozione della salute. Questo contributo si propone di descrivere e analizzare, seppur brevemente, l’evoluzione della disciplina igienistica, della sanità pubblica e delle politiche sanitarie in tema di prevenzione nel nostro Paese. Nel loro contributo al Rapporto Prevenzione 2010 della fondazione Smith Kline, Cesare Cislaghi e Francesca Giuliani affermano che «la rassegna della normativa dello Stato italiano dall’unità fino agli inizi degli anni Settanta del secolo scorso consente di affermare che il legislatore aveva sempre usato i due termini “igiene” e “sanità” come termini pressoché equivalenti. […] Attualmente sembra che il legislatore pensi che l’igiene, o, come meglio oggi preferiremmo usare il termine, la “prevenzione”, sia una funzione permolti versi ritenuta principalmente nazionale, se non addirittura sovranazionale, a differenza della sanità, cioè dell’assistenza sanitaria, che invece è propriamente e completamente funzione regionale». La possibile sovrapposizione, in ambito legislativo, tra i termini “igiene” e “sanità” consente anche di ragionare sui rapporti tra l’igiene e altre attività, indicate con i termini di “medicina preventiva” e “sanità pubblica”. Secondo i Maestri, esiste una sostanziale coincidenza fra i tre termini, o perlomeno tra i primi due. Tuttavia, il termine medicina preventiva, nell’ambito del binomio uomo-ambiente, sembra porre l’attenzione più sul primo elemento, e l’igiene invece sul secondo. Il termine “sanità pubblica” deve intendersi, secondo alcuni, soprattutto come il complesso dei servizi della pubblica amministrazione tesi ad applicare sulla popolazione le dottrine elaborate dall’igiene. Per leggere l’evoluzione dell’igiene e della sanità pubblica nel nostro Paese è necessario partire dall’analisi, ancorché sommaria e descrittiva, degli scenari epidemiologici che si sono susseguito nel corso degli ultimi 150 anni. L’ipotesi di questo breve contributo è che i mutamenti dei quadri di salute e di malattia abbiano condizionato in maniera più o meno sostanziale lo sviluppo sia dell’igiene come disciplina sia della sanità pubblica e delle politiche sanitarie in tema di prevenzione.
The evolution of Hygiene and Public Health / Villari, Paolo; DE VITO, Corrado; Marzuillo, Carolina; Ricciardi, W.; Boccia, Antonio. - In: EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE. - ISSN 1120-9763. - STAMPA. - 5-6 Suppl2:(2011), pp. 25-27.
The evolution of Hygiene and Public Health
VILLARI, Paolo;DE VITO, CORRADO;MARZUILLO, CAROLINA;BOCCIA, Antonio
2011
Abstract
Lo sviluppo dell’igiene e della sanità pubblica negli ultimi 150 anni in Italia è strettamente legato ai mutamenti socio-sanitari e politici che si sono succeduti dall’unità d’Italia a oggi. L’igiene, infatti, ha saputo adattarsi alla rivoluzione epidemiologica del XIX secolo, intesa come transizione da un’alta morbosità mortalità per malattie infettive a un’alta incidenza di malattie cronico-degenerative, aggiornandosi e revisionando i propri contenuti e mantenendo il suo principale obiettivo, ovvero la prevenzione delle malattie e la promozione della salute. Questo contributo si propone di descrivere e analizzare, seppur brevemente, l’evoluzione della disciplina igienistica, della sanità pubblica e delle politiche sanitarie in tema di prevenzione nel nostro Paese. Nel loro contributo al Rapporto Prevenzione 2010 della fondazione Smith Kline, Cesare Cislaghi e Francesca Giuliani affermano che «la rassegna della normativa dello Stato italiano dall’unità fino agli inizi degli anni Settanta del secolo scorso consente di affermare che il legislatore aveva sempre usato i due termini “igiene” e “sanità” come termini pressoché equivalenti. […] Attualmente sembra che il legislatore pensi che l’igiene, o, come meglio oggi preferiremmo usare il termine, la “prevenzione”, sia una funzione permolti versi ritenuta principalmente nazionale, se non addirittura sovranazionale, a differenza della sanità, cioè dell’assistenza sanitaria, che invece è propriamente e completamente funzione regionale». La possibile sovrapposizione, in ambito legislativo, tra i termini “igiene” e “sanità” consente anche di ragionare sui rapporti tra l’igiene e altre attività, indicate con i termini di “medicina preventiva” e “sanità pubblica”. Secondo i Maestri, esiste una sostanziale coincidenza fra i tre termini, o perlomeno tra i primi due. Tuttavia, il termine medicina preventiva, nell’ambito del binomio uomo-ambiente, sembra porre l’attenzione più sul primo elemento, e l’igiene invece sul secondo. Il termine “sanità pubblica” deve intendersi, secondo alcuni, soprattutto come il complesso dei servizi della pubblica amministrazione tesi ad applicare sulla popolazione le dottrine elaborate dall’igiene. Per leggere l’evoluzione dell’igiene e della sanità pubblica nel nostro Paese è necessario partire dall’analisi, ancorché sommaria e descrittiva, degli scenari epidemiologici che si sono susseguito nel corso degli ultimi 150 anni. L’ipotesi di questo breve contributo è che i mutamenti dei quadri di salute e di malattia abbiano condizionato in maniera più o meno sostanziale lo sviluppo sia dell’igiene come disciplina sia della sanità pubblica e delle politiche sanitarie in tema di prevenzione.File | Dimensione | Formato | |
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