Lo scopo di questo studio è chiedersi se sia giustificata la demarcazione di un indirizzo denominato di «sociologia analitica», nell’ambito più generale della disciplina sociologica. Il compito è affrontando innanzitutto mostrando che la qualificazione di analitico è una approssimazione concettuale, essenzialmente una metafora, in nessun modo riconducibile alla definizione kantiana, così come accade a tutte le discipline empiriche che, per comodità, prendono a prestito questa espressione. In secondo luogo, il saggio pone in luce che il tratto specificamente rivendicato dal sedicente indirizzo di «sociologia analitica» e cioè la spiegazione mediante «meccanismi», non ha nulla di peculiare rispetto alla spiegazione sociologica tout court. «Spiegare» significa ricostruire nessi di imputazione causale, utilizzando modelli, o costrutti teoretici, ovvero ancora principi di regolarità connettiva. Poiché i fautori della c.d. sociologia analitica danno una definizione di «meccanismo» in questi stessi termini, ciò significa che nella tradizione sociologica il lavoro di spiegazione si è sempre servito di qualcosa del genere e di ciò il testo offre una significativa disamina a comprova. Ma tutto questo significa anche, di conseguenza, che non sussistono i presupposti per distinguere, in sociologia, un orientamento epistemologico o teorico, in tanto specifico in quanto «analitico».
Molti «meccanismi», nessun «meccanismo». Il non senso del termine «sociologia analitica» / Bonolis, Maurizio. - In: SOCIOLOGIA E RICERCA SOCIALE. - ISSN 1121-1148. - STAMPA. - 95:XXXII(2011), pp. 13-48. [10.3280/SR2011-095002]
Molti «meccanismi», nessun «meccanismo». Il non senso del termine «sociologia analitica»
BONOLIS, Maurizio
2011
Abstract
Lo scopo di questo studio è chiedersi se sia giustificata la demarcazione di un indirizzo denominato di «sociologia analitica», nell’ambito più generale della disciplina sociologica. Il compito è affrontando innanzitutto mostrando che la qualificazione di analitico è una approssimazione concettuale, essenzialmente una metafora, in nessun modo riconducibile alla definizione kantiana, così come accade a tutte le discipline empiriche che, per comodità, prendono a prestito questa espressione. In secondo luogo, il saggio pone in luce che il tratto specificamente rivendicato dal sedicente indirizzo di «sociologia analitica» e cioè la spiegazione mediante «meccanismi», non ha nulla di peculiare rispetto alla spiegazione sociologica tout court. «Spiegare» significa ricostruire nessi di imputazione causale, utilizzando modelli, o costrutti teoretici, ovvero ancora principi di regolarità connettiva. Poiché i fautori della c.d. sociologia analitica danno una definizione di «meccanismo» in questi stessi termini, ciò significa che nella tradizione sociologica il lavoro di spiegazione si è sempre servito di qualcosa del genere e di ciò il testo offre una significativa disamina a comprova. Ma tutto questo significa anche, di conseguenza, che non sussistono i presupposti per distinguere, in sociologia, un orientamento epistemologico o teorico, in tanto specifico in quanto «analitico».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.