Kuma’s criticism of the use of concrete and his desire to find an alternative to this material which dominates the world not because it’s beautiful, but because it’s universal. He also discussed his discovery of materials, which he calls “substances” and the issue of “disappearance” well summarised in his now famous motto: “I want to cancel architecture! I’ve always wanted to do this and I think it’s unlikely I’ll change my mind” which diverts attention from the object to the subject, towards a design process that was to lead Kuma to make the architecture-object disappear, inverting the concept that aims at depriving the object of its hypertrophic nature: it shouldn’t be looked at outside but experienced inside. The topics are the same, but let’s see how he’s developed his most recent works.

Kengo Kuma è impegnato da anni in una seria critica al “metodo del calcestruzzo”, nel desiderio di trovare un’alternativa all’uso di questo materiale che governa il mondo non perché sia bello ma perché è un materiale universale. Il suo interesse è rivolto all’incontro con i materiali che egli chiama “sostanze” e al tema della sparizione ben sintetizzato dal suo, ormai celebre, motto: «Voglio cancellare l’architettura! L’ho sempre voluto fare e ritengo improbabile che cambi idea!», che sposta l’interesse dall’oggetto al soggetto, verso un processo progettuale che lo porterà ad evitare che l’oggetto-architettura appaia, invertendo la direzione della visione che vuol dire far perdere all’oggetto il suo carattere ipertrofico: non va guardato dal di fuori, va vissuto dall’interno.

Kengo Kuma. Cancellare l’architettura / Spita, Leone. - In: ABITARE LA TERRA. - ISSN 1592-8608. - STAMPA. - 3:(2002), pp. 30-39.

Kengo Kuma. Cancellare l’architettura

SPITA, Leone
2002

Abstract

Kuma’s criticism of the use of concrete and his desire to find an alternative to this material which dominates the world not because it’s beautiful, but because it’s universal. He also discussed his discovery of materials, which he calls “substances” and the issue of “disappearance” well summarised in his now famous motto: “I want to cancel architecture! I’ve always wanted to do this and I think it’s unlikely I’ll change my mind” which diverts attention from the object to the subject, towards a design process that was to lead Kuma to make the architecture-object disappear, inverting the concept that aims at depriving the object of its hypertrophic nature: it shouldn’t be looked at outside but experienced inside. The topics are the same, but let’s see how he’s developed his most recent works.
2002
Kengo Kuma è impegnato da anni in una seria critica al “metodo del calcestruzzo”, nel desiderio di trovare un’alternativa all’uso di questo materiale che governa il mondo non perché sia bello ma perché è un materiale universale. Il suo interesse è rivolto all’incontro con i materiali che egli chiama “sostanze” e al tema della sparizione ben sintetizzato dal suo, ormai celebre, motto: «Voglio cancellare l’architettura! L’ho sempre voluto fare e ritengo improbabile che cambi idea!», che sposta l’interesse dall’oggetto al soggetto, verso un processo progettuale che lo porterà ad evitare che l’oggetto-architettura appaia, invertendo la direzione della visione che vuol dire far perdere all’oggetto il suo carattere ipertrofico: non va guardato dal di fuori, va vissuto dall’interno.
Architettura, Giappone, materiali
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Kengo Kuma. Cancellare l’architettura / Spita, Leone. - In: ABITARE LA TERRA. - ISSN 1592-8608. - STAMPA. - 3:(2002), pp. 30-39.
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