La prima riflessione emersa durante il Convegno, che ha suggerito l’intero impianto dell’organismo edilizio proposto, è riferita al fatto che il Centro di Transizione per la lungodegenza riabilitativa potrebbe rappresentare una parte importante della complessa rete di assistenza al paziente in stato vegetativo o di minima coscienza e precisamente un “luogo di cura” che eviti la prolungata permanenza dei pazienti nei reparti per acuti e offra l’opportunità, in termini temporali e di supporto alle scelte, di mettere in atto una fase di transizione prima del rientro a casa, prima e durante il periodo necessario all’adeguamento dell’abitazione privata alle esigenze del paziente. Il carattere di transitorietà ne ha definito la consistenza edilizia. Infatti una struttura che si consideri tale non può essere molto estesa nei termini del numero dei posti letto disponibili. Nel contempo la sua articolazione in Aree Funzionali, le interazioni tra esse, il numero, le dimensioni e le caratteristiche degli spazi sono state analizzate per garantire i requisiti di benessere ambientale e psicologico e il bisogno di aree destinate ai momenti di privacy tra i pazienti e i familiari ed aree designate alla socializzazione.

Linee guida per la progettazione di un Centro di Transizione per la Lungodegenza riabilitativa e requisiti tecnologico-ambientali dell’abitazione per il rientro domiciliare / Villani, T.; Giuliani, A.. - STAMPA. - (2010), pp. 1-6. (Intervento presentato al convegno Persone con esiti di grave cerebrolesione acquisita e disabilità familiare: la gestione della fase post-ospedaliera tenutosi a Velletri, Roma nel dicembre 2010).

Linee guida per la progettazione di un Centro di Transizione per la Lungodegenza riabilitativa e requisiti tecnologico-ambientali dell’abitazione per il rientro domiciliare

T. VILLANI
;
2010

Abstract

La prima riflessione emersa durante il Convegno, che ha suggerito l’intero impianto dell’organismo edilizio proposto, è riferita al fatto che il Centro di Transizione per la lungodegenza riabilitativa potrebbe rappresentare una parte importante della complessa rete di assistenza al paziente in stato vegetativo o di minima coscienza e precisamente un “luogo di cura” che eviti la prolungata permanenza dei pazienti nei reparti per acuti e offra l’opportunità, in termini temporali e di supporto alle scelte, di mettere in atto una fase di transizione prima del rientro a casa, prima e durante il periodo necessario all’adeguamento dell’abitazione privata alle esigenze del paziente. Il carattere di transitorietà ne ha definito la consistenza edilizia. Infatti una struttura che si consideri tale non può essere molto estesa nei termini del numero dei posti letto disponibili. Nel contempo la sua articolazione in Aree Funzionali, le interazioni tra esse, il numero, le dimensioni e le caratteristiche degli spazi sono state analizzate per garantire i requisiti di benessere ambientale e psicologico e il bisogno di aree destinate ai momenti di privacy tra i pazienti e i familiari ed aree designate alla socializzazione.
2010
Health Communication srl
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