Gli sviluppi del lifelong learning e dell’internazionalizzazione degli studi sono rilanciati dalle nuove tecnologie che aprono gli atenei alla possibilità di diversificare i linguaggi formativi. In questo senso, l’innovazione didattica può essere interpretata come evoluzione dell’Università verso una Multi-versit@s, un sistema flessibile e aperto al confronto con nicchie non tradizionali di utenza grazie all’e-learning, o meglio al technology enhanced learning. Non un’Università della differenziazione né tantomeno degli specialismi, ma un’istituzione che conserva l’universalismo - anche etimologico - della tradizione accademica europea. Questa chiave interpretativa è alla base delle diverse linee di ricerca nelle quali si articola la tesi per rispondere ad alcuni interrogativi. Quali modelli di e-learning, soprattutto orientati a favorire la formazione permanente, si delineano nello scenario internazionale, e quali le differenze tra il panorama Usa e quello europeo e in particolare italiano? In che modo i fallimenti di “università virtuali” rappresentano exempla in negativo con un valore euristico ancora più importante delle best practices e quali lezioni possiamo apprendere dai casi di insuccesso? E infine, che ruolo svolgono le politiche formative a favore dell’innovazione didattica e della formazione permanente in Europa e in Italia e in che modo un ateneo o una facoltà possono riposizionarsi strategicamente in questo scenario? Le attività di studio e di ricerca documentate nella tesi rispondono a queste domande. Dopo l’inquadramento teorico sull’introduzione delle nuove tecnologie nel contesto universitario e sui modelli organizzativi degli ambienti accademici virtuali (primo capitolo), vengono presentati i risultati dei diversi filoni di ricerca (secondo e terzo capitolo). Aspetti di innovazione sono da segnalare a livello metodologico e di risultati. Anzitutto la scelta di metodo nell’analisi dei casi di insuccesso, in controtendenza rispetto agli studi tradizionali sulle best practices, valorizza la dimensione euristica e propositiva dei punti di debolezza in iniziative di e-learning sospese o con margini sempre più ristretti di sostenibilità. Inoltre, le ipotesi già intuite da esperti del settore sullo sviluppo di diverse tendenze nel modo di organizzare i contenuti (Learning Object e Learning Activities) vengono “messe alla prova” sul campo attraverso una ricerca qualitativa (documentata anche attraverso video-interviste nel CD allegato alla tesi). Tra gli altri elementi innovativi, si segnala anche l’armonizzazione – dal punto di vista logico e metodologico - di diversi strumenti e linee di indagine che permette di delineare un quadro composito e individuare linee guida per favorire l’integrazione dell’e-learning nella formazione accademica (quarto capitolo). Alcuni risultati emersi nel corso della ricerca e raccolti nella tesi di dottorato sono stati pubblicati in E. Valentini, Università nella rete-mondo. Modelli teorici e casi di e-learning nelle Università straniere, Franco Angeli, Milano, 2008. La tesi ha ricevuto il premio "e-Talenti dell’e-Learning", Bando ASFOR-Associazione italiana per la formazione manageriale, IV edizione (novembre 2008), Categoria Alta Formazione, seconda classificata.

Multiversit@s. Modelli e casi di e-learning nella rete-mondo e prospettive di sviluppo per il lifelong learning / Valentini, Elena. - (2008).

Multiversit@s. Modelli e casi di e-learning nella rete-mondo e prospettive di sviluppo per il lifelong learning

VALENTINI, Elena
01/01/2008

Abstract

Gli sviluppi del lifelong learning e dell’internazionalizzazione degli studi sono rilanciati dalle nuove tecnologie che aprono gli atenei alla possibilità di diversificare i linguaggi formativi. In questo senso, l’innovazione didattica può essere interpretata come evoluzione dell’Università verso una Multi-versit@s, un sistema flessibile e aperto al confronto con nicchie non tradizionali di utenza grazie all’e-learning, o meglio al technology enhanced learning. Non un’Università della differenziazione né tantomeno degli specialismi, ma un’istituzione che conserva l’universalismo - anche etimologico - della tradizione accademica europea. Questa chiave interpretativa è alla base delle diverse linee di ricerca nelle quali si articola la tesi per rispondere ad alcuni interrogativi. Quali modelli di e-learning, soprattutto orientati a favorire la formazione permanente, si delineano nello scenario internazionale, e quali le differenze tra il panorama Usa e quello europeo e in particolare italiano? In che modo i fallimenti di “università virtuali” rappresentano exempla in negativo con un valore euristico ancora più importante delle best practices e quali lezioni possiamo apprendere dai casi di insuccesso? E infine, che ruolo svolgono le politiche formative a favore dell’innovazione didattica e della formazione permanente in Europa e in Italia e in che modo un ateneo o una facoltà possono riposizionarsi strategicamente in questo scenario? Le attività di studio e di ricerca documentate nella tesi rispondono a queste domande. Dopo l’inquadramento teorico sull’introduzione delle nuove tecnologie nel contesto universitario e sui modelli organizzativi degli ambienti accademici virtuali (primo capitolo), vengono presentati i risultati dei diversi filoni di ricerca (secondo e terzo capitolo). Aspetti di innovazione sono da segnalare a livello metodologico e di risultati. Anzitutto la scelta di metodo nell’analisi dei casi di insuccesso, in controtendenza rispetto agli studi tradizionali sulle best practices, valorizza la dimensione euristica e propositiva dei punti di debolezza in iniziative di e-learning sospese o con margini sempre più ristretti di sostenibilità. Inoltre, le ipotesi già intuite da esperti del settore sullo sviluppo di diverse tendenze nel modo di organizzare i contenuti (Learning Object e Learning Activities) vengono “messe alla prova” sul campo attraverso una ricerca qualitativa (documentata anche attraverso video-interviste nel CD allegato alla tesi). Tra gli altri elementi innovativi, si segnala anche l’armonizzazione – dal punto di vista logico e metodologico - di diversi strumenti e linee di indagine che permette di delineare un quadro composito e individuare linee guida per favorire l’integrazione dell’e-learning nella formazione accademica (quarto capitolo). Alcuni risultati emersi nel corso della ricerca e raccolti nella tesi di dottorato sono stati pubblicati in E. Valentini, Università nella rete-mondo. Modelli teorici e casi di e-learning nelle Università straniere, Franco Angeli, Milano, 2008. La tesi ha ricevuto il premio "e-Talenti dell’e-Learning", Bando ASFOR-Associazione italiana per la formazione manageriale, IV edizione (novembre 2008), Categoria Alta Formazione, seconda classificata.
2008
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/419384
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