Quando osserviamo per la prima volta un oggetto, e non sappiamo di cosa si tratta, siamo portati a sovrapporre a quella immagine ‘insignificante’ qualcosa di ‘significativo’, forme e oggetti a noi conosciuti e ben incasellati nella nostra memoria. E questo ci aiuta alla comprensione e alla soluzione dei dubbi che l’osservazione ci propone. Ciò perché noi ‘vogliamo’ guardare con la mente; ma perché mai dovremmo guardare con piacere una palla rossa luminosa che percorre una zona di colore variabile dall’azzurro-turchese all’arancione e si va a nasconde dietro a una zona blu. Perché il terzo occhio la chiama ‘tramonto’ e il tramonto evoca immagini, storie, profumi, suoni, sentimenti, un significato e un senso che l’immagine retinica non ha e non può dare.
Occhio, grafite e silicio: dalla rappresentazione cerebrale al disegno digitale / Carpiceci, Marco. - CD-ROM. - (2010), pp. 1-3. (Intervento presentato al convegno XXXI Convegno internazionale delle discipline della rappresentazione tenutosi a Lerici, Villa Marigola nel 23-25 settembre 2010).
Occhio, grafite e silicio: dalla rappresentazione cerebrale al disegno digitale
CARPICECI, Marco
2010
Abstract
Quando osserviamo per la prima volta un oggetto, e non sappiamo di cosa si tratta, siamo portati a sovrapporre a quella immagine ‘insignificante’ qualcosa di ‘significativo’, forme e oggetti a noi conosciuti e ben incasellati nella nostra memoria. E questo ci aiuta alla comprensione e alla soluzione dei dubbi che l’osservazione ci propone. Ciò perché noi ‘vogliamo’ guardare con la mente; ma perché mai dovremmo guardare con piacere una palla rossa luminosa che percorre una zona di colore variabile dall’azzurro-turchese all’arancione e si va a nasconde dietro a una zona blu. Perché il terzo occhio la chiama ‘tramonto’ e il tramonto evoca immagini, storie, profumi, suoni, sentimenti, un significato e un senso che l’immagine retinica non ha e non può dare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.