Il 4 febbraio 2003 il parlamento di Serbia e Montenegro ha sancito lo scioglimento della Repubblica Federale di Jugoslavia, dando luogo all’ultimo atto di un processo di disgregazione durato più di un decennio e segnato da tensioni e tragici conflitti. Oggi si guarda al futuro nella duplice prospettiva della stabilizzazione dell’area balcanica negli assetti politici ed amministrativi dei nuovi Stati e della sua graduale integrazione nell’Unione Europea. Nella prima parte del saggio si analizzano nel dettaglio le caratteristiche geopolitiche dell’area, a cominciare dal processo di stabilizzazione dei Balcani Occidentali dopo i conflitti jugoslavi e la crisi albanese, uno dei più importanti banchi di prova delle politiche europee di sicurezza e gestione delle crisi, rispetto delle frontiere e cooperazione giudiziaria, alle strategie e strumenti di integrazione nell’Unione Europea, ai talora difficili rapporti intercorrenti tra quest’ultima e gli Stati Uniti. La seconda parte del saggio è dedicata alla situazione in ciascuno dei meno pacificati tra gli Stati successori della ex Repubblica Federale di Jugoslavia: la Bosnia- Erzegovina, retta tuttora dal sistema costituzionale complesso, artificioso ed estremamente fragile approvato sulla base degli accordi di Dayton, che prevede la convivenza di due entità in un solo Stato; la Repubblica Ex Jugoslava di Macedonia, teatro di una forte polarizzazione tra una maggioranza etnicamente slava ed una aggressiva minoranza albanese; lo Stato comune di Serbia e Montenegro, costituito da due Repubbliche e due Regioni Autonome, Vojvodina e Kosovo, in cui a emergere è un processo di disgregazione ancora in corso, nella probabile direzione di tre entità statuali indipendenti, dai confini e dal futuro quanto mai incerto.
Gli Stati della ex Repubblica Federale di Jugoslavia / SCARCELLA PRANDSTRALLER, Stefano. - In: INSTRUMENTA. - ISSN 1974-2258. - STAMPA. - n.26 Maggio-Agosto 2005:Anno IX(2005), pp. 532-573.
Gli Stati della ex Repubblica Federale di Jugoslavia
SCARCELLA PRANDSTRALLER, STEFANO
2005
Abstract
Il 4 febbraio 2003 il parlamento di Serbia e Montenegro ha sancito lo scioglimento della Repubblica Federale di Jugoslavia, dando luogo all’ultimo atto di un processo di disgregazione durato più di un decennio e segnato da tensioni e tragici conflitti. Oggi si guarda al futuro nella duplice prospettiva della stabilizzazione dell’area balcanica negli assetti politici ed amministrativi dei nuovi Stati e della sua graduale integrazione nell’Unione Europea. Nella prima parte del saggio si analizzano nel dettaglio le caratteristiche geopolitiche dell’area, a cominciare dal processo di stabilizzazione dei Balcani Occidentali dopo i conflitti jugoslavi e la crisi albanese, uno dei più importanti banchi di prova delle politiche europee di sicurezza e gestione delle crisi, rispetto delle frontiere e cooperazione giudiziaria, alle strategie e strumenti di integrazione nell’Unione Europea, ai talora difficili rapporti intercorrenti tra quest’ultima e gli Stati Uniti. La seconda parte del saggio è dedicata alla situazione in ciascuno dei meno pacificati tra gli Stati successori della ex Repubblica Federale di Jugoslavia: la Bosnia- Erzegovina, retta tuttora dal sistema costituzionale complesso, artificioso ed estremamente fragile approvato sulla base degli accordi di Dayton, che prevede la convivenza di due entità in un solo Stato; la Repubblica Ex Jugoslava di Macedonia, teatro di una forte polarizzazione tra una maggioranza etnicamente slava ed una aggressiva minoranza albanese; lo Stato comune di Serbia e Montenegro, costituito da due Repubbliche e due Regioni Autonome, Vojvodina e Kosovo, in cui a emergere è un processo di disgregazione ancora in corso, nella probabile direzione di tre entità statuali indipendenti, dai confini e dal futuro quanto mai incerto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.