Tecnico di estrazione eminentemente militare, Pier Francesco Fiorenzuoli da Viterbo (1470-1537) è una figura poco nota, che tuttavia assume, nel panorama italiano del primo Cinquecento, un notevole rilievo. L’architetto viterbese ha svolto, infatti, una intensa attività progettuale e di consulenza in una fase cruciale per l’evoluzione delle tecniche di fortificazione. A partire dalla metà degli anni venti del XVI secolo la sua presenza è attestata in alcuni dei più importanti cantieri militari nell’Italia centrale e settentrionale, nei quali ha spesso svolto incarichi di primo piano, acquisendo, per la sua qualificazione specialistica, una notevole fama. Nonostante le numerose testimonianze che riguardano la sua opera, tuttavia, l’effettivo ruolo svolto nella concezione e nella realizzazione delle iniziative nelle quali si trova coinvolto rimane ancora in gran parte da precisare. Il convegno, concepito nell’ambito di una riflessione iniziata assieme ad Enrico Guidoni, ha costituito l’occasione per avviare, sulla traccia fornita dalle fonti letterarie e diplomatiche cinquecentesche, una ricognizione sistematica dell’opera di questo interessante personaggio, a cominciare dalle fasi, meno documentate, della formazione e della prima attività. L’obiettivo è quello di costituire le basi per una complessiva rivalutazione critica della sua opera e, soprattutto, del suo apporto alla sperimentazione e alla affermazione di nuove soluzioni progettuali. A tal scopo un particolare spazio di approfondimento è stato riservato allo studio delle soluzioni tecniche e tipologiche e delle geometrie d’impianto, anche in rapporto alle fonti documentarie e alle successive codificazioni trattatistiche. Una corretta valutazione dell’opera del Fiorenzuoli non può prescindere da un suo inquadramento nel complesso panorama dell’architettura militare italiana dei primi decenni del XVI sec.; né dalla esplorazione dei rapporti di collaborazione con tecnici militari e architetti, che rivestono un interesse centrale, anche in considerazione della natura e della complessità dei cantieri militari dell’epoca, nei quali convergono regolarmente apporti diversi, sia in termini di personalità, che di competenze. Ampio spazio, pertanto, è stato dedicato dedicato ai confronti con le più significative realizzazioni militari del primo Cinquecento italiano, a cominciare da quelle ascrivibili all’ambito sangallesco, con il quale Pier Francesco ha avuto rapporti intensi e costanti.
Pier Francesco da Viterbo e l’architettura militare italiana del primo Cinquecento / Villa, Guglielmo. - (2008). (Intervento presentato al convegno Pier Francesco da Viterbo e l’architettura militare italiana del primo Cinquecento tenutosi a Roma-Viterbo nel 22-23 novembre 2008).
Pier Francesco da Viterbo e l’architettura militare italiana del primo Cinquecento
VILLA, Guglielmo
2008
Abstract
Tecnico di estrazione eminentemente militare, Pier Francesco Fiorenzuoli da Viterbo (1470-1537) è una figura poco nota, che tuttavia assume, nel panorama italiano del primo Cinquecento, un notevole rilievo. L’architetto viterbese ha svolto, infatti, una intensa attività progettuale e di consulenza in una fase cruciale per l’evoluzione delle tecniche di fortificazione. A partire dalla metà degli anni venti del XVI secolo la sua presenza è attestata in alcuni dei più importanti cantieri militari nell’Italia centrale e settentrionale, nei quali ha spesso svolto incarichi di primo piano, acquisendo, per la sua qualificazione specialistica, una notevole fama. Nonostante le numerose testimonianze che riguardano la sua opera, tuttavia, l’effettivo ruolo svolto nella concezione e nella realizzazione delle iniziative nelle quali si trova coinvolto rimane ancora in gran parte da precisare. Il convegno, concepito nell’ambito di una riflessione iniziata assieme ad Enrico Guidoni, ha costituito l’occasione per avviare, sulla traccia fornita dalle fonti letterarie e diplomatiche cinquecentesche, una ricognizione sistematica dell’opera di questo interessante personaggio, a cominciare dalle fasi, meno documentate, della formazione e della prima attività. L’obiettivo è quello di costituire le basi per una complessiva rivalutazione critica della sua opera e, soprattutto, del suo apporto alla sperimentazione e alla affermazione di nuove soluzioni progettuali. A tal scopo un particolare spazio di approfondimento è stato riservato allo studio delle soluzioni tecniche e tipologiche e delle geometrie d’impianto, anche in rapporto alle fonti documentarie e alle successive codificazioni trattatistiche. Una corretta valutazione dell’opera del Fiorenzuoli non può prescindere da un suo inquadramento nel complesso panorama dell’architettura militare italiana dei primi decenni del XVI sec.; né dalla esplorazione dei rapporti di collaborazione con tecnici militari e architetti, che rivestono un interesse centrale, anche in considerazione della natura e della complessità dei cantieri militari dell’epoca, nei quali convergono regolarmente apporti diversi, sia in termini di personalità, che di competenze. Ampio spazio, pertanto, è stato dedicato dedicato ai confronti con le più significative realizzazioni militari del primo Cinquecento italiano, a cominciare da quelle ascrivibili all’ambito sangallesco, con il quale Pier Francesco ha avuto rapporti intensi e costanti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.