The Near East between the archeology of the ancient and colonialism moderni.L 'interpretation of the role of administrative, legal and communicative archaic state has always been oriented archaeological research, aesthetic and anthropological in the Near East and Mesoamerica, although it has been then the political, economic and social modern countries in the Middle East and Latin America to transform those different readings in paradigms and ideal types. The paradigms become operational in forming the judgments of the 'common sense' on ancient cultures and modern ones

Il Vicino Oriente tra l’archeologia degli antichi e il colonialismo dei moderni. L’interpretazione del ruolo amministrativo, giuridico e comunicativo dello Stato arcaico ha da sempre orientato le ricerche archeologiche, estetiche e antropologiche nel Vicino Oriente e in Mesoamerica, anche se è stata poi la storia politica, economica e sociale moderna dei paesi del Medio Oriente e dell’America Latina a trasformarne quelle diverse letture in paradigmi e idealtipi. I paradigmi divengono operativi nel formare i giudizi del ‘senso comune’ sulle culture antiche e su quelle moderne; gli idealtipi costruiscono invece ‘l’immagine ideale’ delle culture antiche quasi fosse un riverbero delle ideologie. E per quanto riguarda, nello specifico, le culture arcaiche della Mesopotamia e della Palestina ogni ragionamento che tenda a raccordare oggi le loro innumerevoli fonti letterarie e i loro preziosi dati archeologici non dovrebbe evitare la recente storiografia di questi paradigmi e di questi idealtipi. Nelle premesse degli studi storici e archeologici più recenti – ad esempio – viene spesso sottolineato come il pregiudizio ebraico-cristiano formi la comune opinione di un Occidente sintesi e meta delle culture ‘altre’, e si enfatizza allo stesso modo la percezione comune di un Oriente come origine di tutte le ‘altre’ culture. Ora, dal momento che come giudizi e percezioni comuni possiamo intendere quelli che si diffondono tra la gente, è bene ricordare che le maggioranze contemporanee, e soprattutto le maggioranze del nostro Paese sono in massima parte virtuali, costruite e sintetizzate dai media e sovente dagli stessi media manipolate. La precisazione potrebbe sembrare ovvia, ma non lo è ai fini di questo contributo che esprime un pensiero politico contrario all’opinione e al senso comuni. D’altronde, non dovrebbe stupire questa impostazione non-conforme, o anti-moderna; anche l’interpretazione archeologica, storica e antropologica è per sua stessa natura antropomorfa, e purtroppo la natura di alcuni (tra i quali chi scrive) resta inadatta a concepire lo Stato un mero riflesso amplificato del dritto privato; a subordinare il bene pubblico a quello privato; a confondere la famiglia con lo Stato, e a ritenere quest’ultimo una metafora viva dello stato di famiglia. Da questa premessa ne consegue che il nostro campo visivo vorrebbe sottrarsi dal ricadere nei pregiudizi, nelle idealizzazioni e nei pareri delle maggioranze virtuali (così diffuse tra alcune sedicenti democrazie europee), non tanto per ostentarne il rifiuto ma per recuperare proprio alcuni temi che avvicinano il Medio Oriente all’America Latina. Per elaborare questa relazione, d’altronde, non è possibile ricorrere alla storia antica poiché nel passato che precede la “scoperta” non sembra esserci stato alcun contatto tra i due mondi. Oggi, tuttavia, proprio queste due realtà politiche ed economiche sembrano accomunate da una lotta di resistenza ai poteri dominanti.

Cronache di ingiustizie annunciate contro i diritti dei popoli. Il Vicino Oriente tra l’archeologia degli antichi e il colonialismo dei moderni / Ramazzotti, Marco. - In: NUESTRA AMÉRICA. - STAMPA. - (2011), pp. 89-93.

Cronache di ingiustizie annunciate contro i diritti dei popoli. Il Vicino Oriente tra l’archeologia degli antichi e il colonialismo dei moderni

RAMAZZOTTI, Marco
2011

Abstract

The Near East between the archeology of the ancient and colonialism moderni.L 'interpretation of the role of administrative, legal and communicative archaic state has always been oriented archaeological research, aesthetic and anthropological in the Near East and Mesoamerica, although it has been then the political, economic and social modern countries in the Middle East and Latin America to transform those different readings in paradigms and ideal types. The paradigms become operational in forming the judgments of the 'common sense' on ancient cultures and modern ones
2011
Il Vicino Oriente tra l’archeologia degli antichi e il colonialismo dei moderni. L’interpretazione del ruolo amministrativo, giuridico e comunicativo dello Stato arcaico ha da sempre orientato le ricerche archeologiche, estetiche e antropologiche nel Vicino Oriente e in Mesoamerica, anche se è stata poi la storia politica, economica e sociale moderna dei paesi del Medio Oriente e dell’America Latina a trasformarne quelle diverse letture in paradigmi e idealtipi. I paradigmi divengono operativi nel formare i giudizi del ‘senso comune’ sulle culture antiche e su quelle moderne; gli idealtipi costruiscono invece ‘l’immagine ideale’ delle culture antiche quasi fosse un riverbero delle ideologie. E per quanto riguarda, nello specifico, le culture arcaiche della Mesopotamia e della Palestina ogni ragionamento che tenda a raccordare oggi le loro innumerevoli fonti letterarie e i loro preziosi dati archeologici non dovrebbe evitare la recente storiografia di questi paradigmi e di questi idealtipi. Nelle premesse degli studi storici e archeologici più recenti – ad esempio – viene spesso sottolineato come il pregiudizio ebraico-cristiano formi la comune opinione di un Occidente sintesi e meta delle culture ‘altre’, e si enfatizza allo stesso modo la percezione comune di un Oriente come origine di tutte le ‘altre’ culture. Ora, dal momento che come giudizi e percezioni comuni possiamo intendere quelli che si diffondono tra la gente, è bene ricordare che le maggioranze contemporanee, e soprattutto le maggioranze del nostro Paese sono in massima parte virtuali, costruite e sintetizzate dai media e sovente dagli stessi media manipolate. La precisazione potrebbe sembrare ovvia, ma non lo è ai fini di questo contributo che esprime un pensiero politico contrario all’opinione e al senso comuni. D’altronde, non dovrebbe stupire questa impostazione non-conforme, o anti-moderna; anche l’interpretazione archeologica, storica e antropologica è per sua stessa natura antropomorfa, e purtroppo la natura di alcuni (tra i quali chi scrive) resta inadatta a concepire lo Stato un mero riflesso amplificato del dritto privato; a subordinare il bene pubblico a quello privato; a confondere la famiglia con lo Stato, e a ritenere quest’ultimo una metafora viva dello stato di famiglia. Da questa premessa ne consegue che il nostro campo visivo vorrebbe sottrarsi dal ricadere nei pregiudizi, nelle idealizzazioni e nei pareri delle maggioranze virtuali (così diffuse tra alcune sedicenti democrazie europee), non tanto per ostentarne il rifiuto ma per recuperare proprio alcuni temi che avvicinano il Medio Oriente all’America Latina. Per elaborare questa relazione, d’altronde, non è possibile ricorrere alla storia antica poiché nel passato che precede la “scoperta” non sembra esserci stato alcun contatto tra i due mondi. Oggi, tuttavia, proprio queste due realtà politiche ed economiche sembrano accomunate da una lotta di resistenza ai poteri dominanti.
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Cronache di ingiustizie annunciate contro i diritti dei popoli. Il Vicino Oriente tra l’archeologia degli antichi e il colonialismo dei moderni / Ramazzotti, Marco. - In: NUESTRA AMÉRICA. - STAMPA. - (2011), pp. 89-93.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/415499
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