The study of the shapes and patterns of communication media on food, prevailing in a given historical moment and / or in a particular social group, it may become essential to understand some of the most intimate mechanisms of the socio-cultural era or that society. Contemporary society is emerging in this regard, as based on a hyper-reflexivity food in its various meanings: dietary (fitness), ethics (critical consumption), aesthetics (food-design), symbolic (slow food), psycho-pathological ( eating disorders), anxiety-provoking (food scares). In a nutshell it is a society obsessed with food, from the "right" and what "wrong." It is apparent, therefore, a relationship with food as an object opaque and unknown, and not exclusively mediated by the social relations and practices transmitted from generation to food generazione.Sulla basis of these perspectives, it is therefore important to reflect on the bio-physical dimension of the food, its symbolic value, its structuring force that is the basis of social organization, as it is essential to analyze its centrality discourse stimulated by the effective combination of two of the major construction agencies (often hegemonic) of common sense: the media and scienza.La communication gives an added value to what is kept in the culinary and nell'enogastronomia, because the food is culture and tradition, is emotions, value, food is an element of social gatherings and cultural identity but above all mediating factor simple and easy comprensione.Questa awareness must begin not only to be part of the mindset of media workers often interested in diversity, notiziabile, but above all it must fall within the priorities of the scholars and those working in productive sectors. These are the two areas on which we need a different quality of the encounter between behaviors of choice, food quality and health. Companies and supply specialists should abandon the submissive attitude towards the media, becoming proactive, telling their experiences, often very expressive and interesting insights for the purposes of media, learning the languages ​​of traditional media and innovative ways to use them and transform into vehicles of knowledge and education of the citizenry.

Lo studio delle forme e dei modelli di comunicazione mediatica sul cibo, prevalenti in un dato momento storico e/o in un particolare gruppo sociale, può diventare essenziale per comprendere alcuni dei meccanismi più intimi dell’organizzazione socio-culturale di quell’epoca o di quella società. La società contemporanea si delinea, in proposito, come fondata su una iper-riflessività alimentare nelle sue varie accezioni: dietetica (fitness), etica (consumo critico), estetica (food-design), simbolica (slow food), psico-patologica (disturbi alimentari), ansiogena (paure alimentari). In poche parole è una società ossessionata dal cibo, da quello “giusto” e da quello “sbagliato”. Emerge, dunque, un rapporto con il cibo come oggetto opaco e sconosciuto, e non mediato esclusivamente dalle relazioni sociali e dalle pratiche alimentari trasmesse da generazione in generazione. Sulla base di queste prospettive, è dunque importante riflettere sulla dimensione bio-fisica del cibo, sulla sua carica simbolica, sulla sua forza strutturante che si pone alla base dell’organizzazione sociale; così come è fondamentale analizzare la sua centralità discorsiva stimolata dall’efficace connubio di due delle principali agenzie di costruzione (spesso egemonica) del senso comune: i media e la scienza. La comunicazione dona un valore aggiunto a ciò che è custodito nell’arte culinaria e nell’enogastronomia, perché il cibo è cultura, è tradizione, è emozione, è valore, il cibo è elemento di aggregazione sociale e di identità culturale, ma soprattutto fattore di mediazione semplice e di facile comprensione. Questa consapevolezza deve iniziare a far parte non solamente della forma mentis degli operatori dei media, spesso interessati alla diversità, al notiziabile, ma soprattutto deve rientrare nelle priorità degli studiosi e di quanti operano nei settori produttivi. Sono questi i due territori sui quali c’è bisogno di una qualità diversa dell’incontro tra comportamenti di scelta, qualità alimentare e salute. Aziende e specialisti dell’alimentazione dovrebbero abbandonare l’atteggiamento remissivo nei confronti dei media, diventando propositivi, raccontando le proprie esperienze, spesso molto espressive e interessanti ai fini degli approfondimenti mediatici, imparando i linguaggi dei mezzi di comunicazione tradizionali e innovativi per poterli utilizzare e trasformare in veicoli di conoscenza e di educazione della cittadinanza.

L'alimentazione tra scelte individuali e comportamenti sociali. Il ruolo dei media / Gavrila, Mihaela; Liuccio, Michaela. - STAMPA. - (2010), pp. 1-1. (Intervento presentato al convegno PAN Prevenzione Alimentazione Nutrizione. Giovani ed Alimentazione: Let’s Move! tenutosi a Sala delle Conferenze di Palazzo Marini – Camera dei Deputat nel 26 e 27 maggio).

L'alimentazione tra scelte individuali e comportamenti sociali. Il ruolo dei media

GAVRILA, Mihaela;LIUCCIO, Michaela
2010

Abstract

The study of the shapes and patterns of communication media on food, prevailing in a given historical moment and / or in a particular social group, it may become essential to understand some of the most intimate mechanisms of the socio-cultural era or that society. Contemporary society is emerging in this regard, as based on a hyper-reflexivity food in its various meanings: dietary (fitness), ethics (critical consumption), aesthetics (food-design), symbolic (slow food), psycho-pathological ( eating disorders), anxiety-provoking (food scares). In a nutshell it is a society obsessed with food, from the "right" and what "wrong." It is apparent, therefore, a relationship with food as an object opaque and unknown, and not exclusively mediated by the social relations and practices transmitted from generation to food generazione.Sulla basis of these perspectives, it is therefore important to reflect on the bio-physical dimension of the food, its symbolic value, its structuring force that is the basis of social organization, as it is essential to analyze its centrality discourse stimulated by the effective combination of two of the major construction agencies (often hegemonic) of common sense: the media and scienza.La communication gives an added value to what is kept in the culinary and nell'enogastronomia, because the food is culture and tradition, is emotions, value, food is an element of social gatherings and cultural identity but above all mediating factor simple and easy comprensione.Questa awareness must begin not only to be part of the mindset of media workers often interested in diversity, notiziabile, but above all it must fall within the priorities of the scholars and those working in productive sectors. These are the two areas on which we need a different quality of the encounter between behaviors of choice, food quality and health. Companies and supply specialists should abandon the submissive attitude towards the media, becoming proactive, telling their experiences, often very expressive and interesting insights for the purposes of media, learning the languages ​​of traditional media and innovative ways to use them and transform into vehicles of knowledge and education of the citizenry.
2010
PAN Prevenzione Alimentazione Nutrizione. Giovani ed Alimentazione: Let’s Move!
Lo studio delle forme e dei modelli di comunicazione mediatica sul cibo, prevalenti in un dato momento storico e/o in un particolare gruppo sociale, può diventare essenziale per comprendere alcuni dei meccanismi più intimi dell’organizzazione socio-culturale di quell’epoca o di quella società. La società contemporanea si delinea, in proposito, come fondata su una iper-riflessività alimentare nelle sue varie accezioni: dietetica (fitness), etica (consumo critico), estetica (food-design), simbolica (slow food), psico-patologica (disturbi alimentari), ansiogena (paure alimentari). In poche parole è una società ossessionata dal cibo, da quello “giusto” e da quello “sbagliato”. Emerge, dunque, un rapporto con il cibo come oggetto opaco e sconosciuto, e non mediato esclusivamente dalle relazioni sociali e dalle pratiche alimentari trasmesse da generazione in generazione. Sulla base di queste prospettive, è dunque importante riflettere sulla dimensione bio-fisica del cibo, sulla sua carica simbolica, sulla sua forza strutturante che si pone alla base dell’organizzazione sociale; così come è fondamentale analizzare la sua centralità discorsiva stimolata dall’efficace connubio di due delle principali agenzie di costruzione (spesso egemonica) del senso comune: i media e la scienza. La comunicazione dona un valore aggiunto a ciò che è custodito nell’arte culinaria e nell’enogastronomia, perché il cibo è cultura, è tradizione, è emozione, è valore, il cibo è elemento di aggregazione sociale e di identità culturale, ma soprattutto fattore di mediazione semplice e di facile comprensione. Questa consapevolezza deve iniziare a far parte non solamente della forma mentis degli operatori dei media, spesso interessati alla diversità, al notiziabile, ma soprattutto deve rientrare nelle priorità degli studiosi e di quanti operano nei settori produttivi. Sono questi i due territori sui quali c’è bisogno di una qualità diversa dell’incontro tra comportamenti di scelta, qualità alimentare e salute. Aziende e specialisti dell’alimentazione dovrebbero abbandonare l’atteggiamento remissivo nei confronti dei media, diventando propositivi, raccontando le proprie esperienze, spesso molto espressive e interessanti ai fini degli approfondimenti mediatici, imparando i linguaggi dei mezzi di comunicazione tradizionali e innovativi per poterli utilizzare e trasformare in veicoli di conoscenza e di educazione della cittadinanza.
04 Pubblicazione in atti di convegno::04d Abstract in atti di convegno
L'alimentazione tra scelte individuali e comportamenti sociali. Il ruolo dei media / Gavrila, Mihaela; Liuccio, Michaela. - STAMPA. - (2010), pp. 1-1. (Intervento presentato al convegno PAN Prevenzione Alimentazione Nutrizione. Giovani ed Alimentazione: Let’s Move! tenutosi a Sala delle Conferenze di Palazzo Marini – Camera dei Deputat nel 26 e 27 maggio).
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