Il lavoro effettuato ha avuto l’obiettivo di produrre, mediante elettrodeposizione, una serie di leghe Ni-Co, per coprire l’intervallo compositivo dal 100% Co al 100% Ni, quindi utilizzarle come catodi nella produzione di idrogeno dall’elettrolisi dall’acque. Durante la produzione delle leghe è stato possibile dimostrare che la loro composizione, fissate la temperatura, il pH e la densità di corrente, è una funzione lineare del rapporto Ni-Co nell’elettrolita. Si è visto inoltre che la pendenza della interpolazione lineare è strettamente legata alla geometria della cella elettrolitica. La caratterizzazione strutturale delle leghe ha evidenziato come la morfologia stessa variava al variare del contenuto dei 2 elementi in lega. aciculare per le leghe con Co fino al 10%, sferoidale con Co dal 10%÷80% ed infine un aspetto quasi “amorfo” con Co dal 80%÷100%. Le leghe sono state anche sottoposte a cicli si voltammetria a temperatura ambiente ed a 40 °C per diverse velocità di scansione. Attraverso tale lavoro si è osservato che l’area del picco del desadsorbimento dell’idrogeno dipende sia dal contenuto di Co che dalla superficie specifica del catodo. Inoltre la tensione di decomposizione e di conseguenza le sovratensioni di idrogeno risultano minori per concentrazioni di Co nel range tra 41%÷65% in peso, in cui si esplica meglio il sinergismo fra le proprietà catalitiche del nichel per la sua bassa sovratensione di idrogeno e del cobalto attraverso il suo elevato adsorbimento di idrogeno. Il confronto delle sovratensioni di idrogeno mediante le curve di Tafel, effettuato tra l’elettrodo piano e l’elettrodo a rete di uguale composizione, ha confermato che per quest’ultima si ottengono minori sovratensioni di idrogeno per densità di corrente prossima a quella in uso industrialmente. L’attivazione “in situ” con molidbato di sodio in soluzione ha dimostrato essere molto efficace soprattutto per le leghe con composizione compresa tra il 41%÷65% di cobalto già con concentrazioni di solo 0,2 g/l di Mo. Le leghe a maggior contenuto di nichel, per avere lo stesso effetto necessitavano, di 2 g/l di Mo in soluzione. Le prove di caratterizzazione sopra citate hanno permesso di scegliere la retina al 65% di Co per sottoporla alla prova di lunga durata in quanto presentava il miglior compromesso tra sovratensione e produzione di idrogeno. E’ stato così possibile verificare la sua stabilità nel tempo sia dal punto di vista strutturale sia per quanto riguarda la produzione di idrogeno.
Caratterizzazione e studio di leghe nichel-cobalto per la produzione dell'idrogeno dall'elettrolisi dell'acqua / Dell'Era, A.; D'Orazi, L.; Lupi, C.; Pasquali, M.. - (2007). (Intervento presentato al convegno GEI 2007 Giornate dell'elettrochimica italiana tenutosi a Cagliari).
Caratterizzazione e studio di leghe nichel-cobalto per la produzione dell'idrogeno dall'elettrolisi dell'acqua
DELL'ERA A.;C. LUPI;M. PASQUALI
2007
Abstract
Il lavoro effettuato ha avuto l’obiettivo di produrre, mediante elettrodeposizione, una serie di leghe Ni-Co, per coprire l’intervallo compositivo dal 100% Co al 100% Ni, quindi utilizzarle come catodi nella produzione di idrogeno dall’elettrolisi dall’acque. Durante la produzione delle leghe è stato possibile dimostrare che la loro composizione, fissate la temperatura, il pH e la densità di corrente, è una funzione lineare del rapporto Ni-Co nell’elettrolita. Si è visto inoltre che la pendenza della interpolazione lineare è strettamente legata alla geometria della cella elettrolitica. La caratterizzazione strutturale delle leghe ha evidenziato come la morfologia stessa variava al variare del contenuto dei 2 elementi in lega. aciculare per le leghe con Co fino al 10%, sferoidale con Co dal 10%÷80% ed infine un aspetto quasi “amorfo” con Co dal 80%÷100%. Le leghe sono state anche sottoposte a cicli si voltammetria a temperatura ambiente ed a 40 °C per diverse velocità di scansione. Attraverso tale lavoro si è osservato che l’area del picco del desadsorbimento dell’idrogeno dipende sia dal contenuto di Co che dalla superficie specifica del catodo. Inoltre la tensione di decomposizione e di conseguenza le sovratensioni di idrogeno risultano minori per concentrazioni di Co nel range tra 41%÷65% in peso, in cui si esplica meglio il sinergismo fra le proprietà catalitiche del nichel per la sua bassa sovratensione di idrogeno e del cobalto attraverso il suo elevato adsorbimento di idrogeno. Il confronto delle sovratensioni di idrogeno mediante le curve di Tafel, effettuato tra l’elettrodo piano e l’elettrodo a rete di uguale composizione, ha confermato che per quest’ultima si ottengono minori sovratensioni di idrogeno per densità di corrente prossima a quella in uso industrialmente. L’attivazione “in situ” con molidbato di sodio in soluzione ha dimostrato essere molto efficace soprattutto per le leghe con composizione compresa tra il 41%÷65% di cobalto già con concentrazioni di solo 0,2 g/l di Mo. Le leghe a maggior contenuto di nichel, per avere lo stesso effetto necessitavano, di 2 g/l di Mo in soluzione. Le prove di caratterizzazione sopra citate hanno permesso di scegliere la retina al 65% di Co per sottoporla alla prova di lunga durata in quanto presentava il miglior compromesso tra sovratensione e produzione di idrogeno. E’ stato così possibile verificare la sua stabilità nel tempo sia dal punto di vista strutturale sia per quanto riguarda la produzione di idrogeno.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.