La disciplina criminologica si interroga da tempo sulla tematica del disagio minorile, cercando di rintracciarne cause e fenomenologia sia in termini di intervento preventivo che trattamentale, laddove lo stesso risulti in diretta causalità con la messa in atto di comportamenti devianti, o di natura più propriamente criminosa. Secondo quanto sostenuto da più voci, definire il disagio secondo una versione unitaria risulta difficile, in quanto lo stesso si riferisce ad una realtà che si manifesta in modo tanto complesso, articolato ed ampio, da avere molteplici implicazioni in tutti gli aspetti della vita umana che non consentono dunque univoche e banalizzanti visioni. Secondo termini generali, ad ogni modo il disagio è espressione di un malessere esistenziale che il bambino manifesta attraverso il linguaggio verbale e non, la cui causa è da rintracciarsi sia in elementi soggettivi interiori che, allontanandosi dal normale percorso di sviluppo seguono vie “deviate”, che in eventi, situazioni e contesti che limitano, impediscono o alterano un integro e normale sviluppo psicologico e prosociale. La presentazione congressuale avrà lo scopo di descrivere le consistenze di tale disagio, guardando sia all’aspetto psicologico individuale che a quello ambientale e sociale, per poi delineare il profilo del “bambino a rischio”, e dunque individuare quelle manifestazioni fisiche e comportamentali che possano fungere da fattori predittivi. Si cercherà, contestualmente, di stilare il profilo del “genitore a rischio”, secondo la considerazione che specifiche caratteristiche di personalità da questi possedute, alcune modalità di relazione affettivo-educativa ed alcuni comportamenti, possano influire nel determinare l’insorgere o nell’aggravare il disagio del figlio.

Fattori di rischio e prevenzione del disagio minorile / Pomilla, Antonella. - (2010). (Intervento presentato al convegno 4° Congresso Nazionale Federazione Italiana Medici Pediatri: "Cicatrici sulla pittura fresca" tenutosi a Firenze nel 30 settembre - 2 ottobre 2010).

Fattori di rischio e prevenzione del disagio minorile

POMILLA, ANTONELLA
2010

Abstract

La disciplina criminologica si interroga da tempo sulla tematica del disagio minorile, cercando di rintracciarne cause e fenomenologia sia in termini di intervento preventivo che trattamentale, laddove lo stesso risulti in diretta causalità con la messa in atto di comportamenti devianti, o di natura più propriamente criminosa. Secondo quanto sostenuto da più voci, definire il disagio secondo una versione unitaria risulta difficile, in quanto lo stesso si riferisce ad una realtà che si manifesta in modo tanto complesso, articolato ed ampio, da avere molteplici implicazioni in tutti gli aspetti della vita umana che non consentono dunque univoche e banalizzanti visioni. Secondo termini generali, ad ogni modo il disagio è espressione di un malessere esistenziale che il bambino manifesta attraverso il linguaggio verbale e non, la cui causa è da rintracciarsi sia in elementi soggettivi interiori che, allontanandosi dal normale percorso di sviluppo seguono vie “deviate”, che in eventi, situazioni e contesti che limitano, impediscono o alterano un integro e normale sviluppo psicologico e prosociale. La presentazione congressuale avrà lo scopo di descrivere le consistenze di tale disagio, guardando sia all’aspetto psicologico individuale che a quello ambientale e sociale, per poi delineare il profilo del “bambino a rischio”, e dunque individuare quelle manifestazioni fisiche e comportamentali che possano fungere da fattori predittivi. Si cercherà, contestualmente, di stilare il profilo del “genitore a rischio”, secondo la considerazione che specifiche caratteristiche di personalità da questi possedute, alcune modalità di relazione affettivo-educativa ed alcuni comportamenti, possano influire nel determinare l’insorgere o nell’aggravare il disagio del figlio.
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