Il Colloquio Internazionale che si è tenuto a Bracciano il 21 aprile ha scritto il terzo capitolo della sua storia. Esso rappresenta ormai un punto di riferimento per chiunque si occupi della progettazione e della gestione del Paesaggio, nel rispetto della Convenzione Europea del Paesaggio. È proprio dalla Convenzione, in particolare dall’art. 6 (misure specifiche), che la III edizione del colloquio ha delineato l’argomento di discussione approfondendo il tema della formazione di figure professionali capaci di un approccio “transdisciplinare” rispetto al controllo delle trasformazioni del territorio. Molteplici sono i contributi perché diverse sono le competenze di chi è intervenuto ai lavori. Le riflessioni partono dalla complessità del formare una figura professionale che necessariamente deve avere conoscenze che spaziano dell'agronomia all'architettura colmando lo spettro compreso tra queste discipline; ma più ancora si sottolineano quali e quante difficoltà il Paesaggista si trova ad affrontare durante la sua professione che richiede competenze per intervenire sugli ambiti urbani come quelli in cui l'aspetto naturalistico risulta più spiccato. Il Colloquio è stato strutturato, successivamente ad una parte introduttiva in cui sono intervenuti rappresentanti politici e istituzionali, in tre sessioni in riferimento ai rapporti con la ricerca ed ai tre diversi livelli di formazione universitaria: "Ricerca e Formazione", "Didattica e Formazione", "Formazione Post-laurea". Biologi, naturalisti, agronomi, forestali, urbanisti e architetti si sono alternati fornendo importanti spunti di riflessioni. Hanno partecipato al dibattito rappresentanti di diverse università italiane. Il professor De Santoli, Preside della Facoltà di Architettura Valle Giulia ha ricordato la centralità dei temi di gestione come unica strategia di tutela e sviluppo. La professoressa Caneva, Botanica dell'Università degli Studi di Roma Tre, si è soffermata sulla necessità di scambio tra le diverse discipline per l’efficacia della ricerca. La professoressa Maniglio Calcagno, Università degli Studi di Genova, ha posto l’attenzione sull’importanza che il Paesaggista deve dare all'interpretazione della fragilità dei contesti, dei caratteri e sulla definizione del degrado e dei fattori che lo hanno provocato. L’architetto Paesaggista Stefan Tischer, della facoltà di Architettura di Alghero, che ha ricordato la responsabilità delle Università nella sfida con la società per il riconoscimento di figure professionali in Italia sono spesso sottovalutate. L’architetto Corrado, direttore della rivista Nemeton, ha approfondito il tema della comunicazione e della ricerca nel campo del green-design. Il prof. Todaro ha sottolineato il ruolo e l’importanza, nel rapporto tra formazione, ricerca e professione, dei dottorati, veri laboratori interdisciplinari I temi della efficienza energetica, come forma di tutela del territorio, e quelli dell’etica nell’approccio alle diverse discipline si alternano alle tematiche legate alla formazione e alla ricerca con l’intento di porre al centro il Paesaggio come “sintesi tra natura e cultura”. Il Convegno di Bracciano, un appuntamento fondamentale per lo scambio e il confronto nazionale e internazionale su temi di sostenibilità ambientale, valorizzazione del paesaggio e sviluppo sostenibile, ha fornito spunti importanti per tutte le discipline che operano nell’ambito delle trasformazioni territoriali, proponendo, inoltre, nuove forme di ricerca e metodologie per la didattica.

III colloquio internazionale PROGETTARE E GESTIRE L’AMBIENTE: IL PAESAGGIO / Ippolito, Achille. - (2010). (Intervento presentato al convegno PROGETTARE E GESTIRE L’AMBIENTE: IL PAESAGGIO "La formazione del paesaggista 10 anni dopo la Convenzione Europea del Paesaggio" tenutosi a Bracciano nel 21 aprile 2010).

III colloquio internazionale PROGETTARE E GESTIRE L’AMBIENTE: IL PAESAGGIO

IPPOLITO, Achille
2010

Abstract

Il Colloquio Internazionale che si è tenuto a Bracciano il 21 aprile ha scritto il terzo capitolo della sua storia. Esso rappresenta ormai un punto di riferimento per chiunque si occupi della progettazione e della gestione del Paesaggio, nel rispetto della Convenzione Europea del Paesaggio. È proprio dalla Convenzione, in particolare dall’art. 6 (misure specifiche), che la III edizione del colloquio ha delineato l’argomento di discussione approfondendo il tema della formazione di figure professionali capaci di un approccio “transdisciplinare” rispetto al controllo delle trasformazioni del territorio. Molteplici sono i contributi perché diverse sono le competenze di chi è intervenuto ai lavori. Le riflessioni partono dalla complessità del formare una figura professionale che necessariamente deve avere conoscenze che spaziano dell'agronomia all'architettura colmando lo spettro compreso tra queste discipline; ma più ancora si sottolineano quali e quante difficoltà il Paesaggista si trova ad affrontare durante la sua professione che richiede competenze per intervenire sugli ambiti urbani come quelli in cui l'aspetto naturalistico risulta più spiccato. Il Colloquio è stato strutturato, successivamente ad una parte introduttiva in cui sono intervenuti rappresentanti politici e istituzionali, in tre sessioni in riferimento ai rapporti con la ricerca ed ai tre diversi livelli di formazione universitaria: "Ricerca e Formazione", "Didattica e Formazione", "Formazione Post-laurea". Biologi, naturalisti, agronomi, forestali, urbanisti e architetti si sono alternati fornendo importanti spunti di riflessioni. Hanno partecipato al dibattito rappresentanti di diverse università italiane. Il professor De Santoli, Preside della Facoltà di Architettura Valle Giulia ha ricordato la centralità dei temi di gestione come unica strategia di tutela e sviluppo. La professoressa Caneva, Botanica dell'Università degli Studi di Roma Tre, si è soffermata sulla necessità di scambio tra le diverse discipline per l’efficacia della ricerca. La professoressa Maniglio Calcagno, Università degli Studi di Genova, ha posto l’attenzione sull’importanza che il Paesaggista deve dare all'interpretazione della fragilità dei contesti, dei caratteri e sulla definizione del degrado e dei fattori che lo hanno provocato. L’architetto Paesaggista Stefan Tischer, della facoltà di Architettura di Alghero, che ha ricordato la responsabilità delle Università nella sfida con la società per il riconoscimento di figure professionali in Italia sono spesso sottovalutate. L’architetto Corrado, direttore della rivista Nemeton, ha approfondito il tema della comunicazione e della ricerca nel campo del green-design. Il prof. Todaro ha sottolineato il ruolo e l’importanza, nel rapporto tra formazione, ricerca e professione, dei dottorati, veri laboratori interdisciplinari I temi della efficienza energetica, come forma di tutela del territorio, e quelli dell’etica nell’approccio alle diverse discipline si alternano alle tematiche legate alla formazione e alla ricerca con l’intento di porre al centro il Paesaggio come “sintesi tra natura e cultura”. Il Convegno di Bracciano, un appuntamento fondamentale per lo scambio e il confronto nazionale e internazionale su temi di sostenibilità ambientale, valorizzazione del paesaggio e sviluppo sostenibile, ha fornito spunti importanti per tutte le discipline che operano nell’ambito delle trasformazioni territoriali, proponendo, inoltre, nuove forme di ricerca e metodologie per la didattica.
2010
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/406928
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