Introduzione Il presente contributo si inserisce nell’ambito della psicologia sociale della salute e nella cornice degli studi sulla famiglia e sulla sua capacità di fronteggiare situazioni di rischio, che sono innescate da processi di cambiamento (Ardone, 1999). La ricerca ha l’obiettivo di esplorare gli atteggiamenti e i comportamenti rischiosi e di promozione della salute, secondo una prospettiva teorica e metodologica che tenga conto della dimensione trigenerazionale. Tale dimensione permette di cogliere gli scambi affettivi, i significati ed i valori attraverso cui viene costruito il costrutto di salute nelle famiglie (Scabini, Iafrate, 2003). È interessante, al fine di studiare la dimensione trigenerazionale utilizzare metodologie d’indagine di tipo qualitativo, in quanto offrono la possibilità di esplorare aspetti dell’esperienza soggettiva dei diversi attori sociali, altrimenti non analizzabili attraverso i metodi quantitativi (Mazzara, 2002). Metodo I partecipanti sono 20 famiglie, provenienti dal centro-sud Italia, ognuna costituita da almeno un adolescente tra i 15 e i 18 anni, dai suoi genitori e da almeno un nonno. I partecipanti sono stati sottoposti ad un’intervista narrativa con domande riguardanti la salute e la malattia. In particolare sono state indagate le valutazioni degli intervistati, le loro esperienze, i valori ricevuti dalla famiglia d’origine, i comportamenti adottati e infine il ruolo dei mezzi di comunicazione relativamente a salute e malattia. Le interviste sono state analizzate con il software ATLAS/ti che consente il processo di lettura e di codifica del corpus dati, facilitando l’approccio circolare e induttivo caratteristico della Grounded Theory (Glaser e Strauss, 1967), a cui fa riferimento la prospettiva narratologica adottata nell’indagine. I dati sono stati categorizzati tenendo conto di due livelli: interfamiliare e intrafamiliare. Risultati A livello interfamiliare, le narrazioni hanno evidenziato che gli adulti attribuiscono molta importanza ad un tenore di vita sano con un’attenzione particolare all’alimentazione corretta; gli adolescenti, invece, preferiscono mangiare cibi più gustosi anche se nocivi per la salute. Un comportamento a rischio messo in atto con frequenza dalla generazione di mezzo è il fumo; tuttavia padri e madri si dichiarano consapevoli delle gravi conseguenze negative per la loro salute e di costituire modelli negativi per le generazioni più giovani. I nonni in particolare, ma anche alcuni genitori, hanno manifestato un atteggiamento fatalista nei confronti della salute e della malattia. Il fatalismo potrebbe sostenere un comportamento a rischio, inducendo le persone a non adottare comportamenti in difesa della salute: alcuni intervistati hanno infatti affermato di non credere alla prevenzione, perché la malattia è imprevedibile e non si può contrastare. Anche molti adolescenti hanno raccontato di non aver mai adottato comportamenti protettivi nei confronti della salute: alcuni hanno dato sempre per scontato il loro benessere, altri sono indifferenti verso tutti quei comportamenti che sono a difesa della salute. Dall’analisi delle narrazioni a livello intrafamiliare è emerso un accordo tra le narrazioni dei genitori e quello che raccontano e attuano i loro figli adolescenti: gli insegnamenti trasmessi dalla famiglia d’origine, riguardanti la salute, sembrano essere compresi e accolti positivamente dalle generazioni successive. Tale risultato sostiene l’ipotesi di una trasmissione intrafamiliare dei valori e degli atteggiamenti connessi alla salute. Riferimenti bibliografici Ardone, R. (1999). Adolescenti e generazioni adulte. Milano, Unicopli. Glaser, B.G., Strauss, A.L. (1967). The discovery of Grounded Theory: strategies for qualitative research. Chicago, Aldine. Mazzara, B.M. (2002). Metodi qualitativi in psicologia sociale. Roma, Carocci. Scabini, E., Iafrate, R. (2003). Psicologia dei legami familiari. Bologna, Il Mulino.
Salute e comportamenti a rischio: un'analisi trigenerazionale / Ardone, Ritagrazia; Chiarolanza, Claudia; Cappello, L.; Lombardi, Milena. - (2005), pp. 52-53. (Intervento presentato al convegno La prevenzione nella scuola e nella comunità: dal cambiamento individuale al cambiamento sociale tenutosi a Padova nel 23-25 giugno 2005).
Salute e comportamenti a rischio: un'analisi trigenerazionale
ARDONE, RitagraziaPrimo
Conceptualization
;CHIAROLANZA, Claudia
Ultimo
Conceptualization
;
2005
Abstract
Introduzione Il presente contributo si inserisce nell’ambito della psicologia sociale della salute e nella cornice degli studi sulla famiglia e sulla sua capacità di fronteggiare situazioni di rischio, che sono innescate da processi di cambiamento (Ardone, 1999). La ricerca ha l’obiettivo di esplorare gli atteggiamenti e i comportamenti rischiosi e di promozione della salute, secondo una prospettiva teorica e metodologica che tenga conto della dimensione trigenerazionale. Tale dimensione permette di cogliere gli scambi affettivi, i significati ed i valori attraverso cui viene costruito il costrutto di salute nelle famiglie (Scabini, Iafrate, 2003). È interessante, al fine di studiare la dimensione trigenerazionale utilizzare metodologie d’indagine di tipo qualitativo, in quanto offrono la possibilità di esplorare aspetti dell’esperienza soggettiva dei diversi attori sociali, altrimenti non analizzabili attraverso i metodi quantitativi (Mazzara, 2002). Metodo I partecipanti sono 20 famiglie, provenienti dal centro-sud Italia, ognuna costituita da almeno un adolescente tra i 15 e i 18 anni, dai suoi genitori e da almeno un nonno. I partecipanti sono stati sottoposti ad un’intervista narrativa con domande riguardanti la salute e la malattia. In particolare sono state indagate le valutazioni degli intervistati, le loro esperienze, i valori ricevuti dalla famiglia d’origine, i comportamenti adottati e infine il ruolo dei mezzi di comunicazione relativamente a salute e malattia. Le interviste sono state analizzate con il software ATLAS/ti che consente il processo di lettura e di codifica del corpus dati, facilitando l’approccio circolare e induttivo caratteristico della Grounded Theory (Glaser e Strauss, 1967), a cui fa riferimento la prospettiva narratologica adottata nell’indagine. I dati sono stati categorizzati tenendo conto di due livelli: interfamiliare e intrafamiliare. Risultati A livello interfamiliare, le narrazioni hanno evidenziato che gli adulti attribuiscono molta importanza ad un tenore di vita sano con un’attenzione particolare all’alimentazione corretta; gli adolescenti, invece, preferiscono mangiare cibi più gustosi anche se nocivi per la salute. Un comportamento a rischio messo in atto con frequenza dalla generazione di mezzo è il fumo; tuttavia padri e madri si dichiarano consapevoli delle gravi conseguenze negative per la loro salute e di costituire modelli negativi per le generazioni più giovani. I nonni in particolare, ma anche alcuni genitori, hanno manifestato un atteggiamento fatalista nei confronti della salute e della malattia. Il fatalismo potrebbe sostenere un comportamento a rischio, inducendo le persone a non adottare comportamenti in difesa della salute: alcuni intervistati hanno infatti affermato di non credere alla prevenzione, perché la malattia è imprevedibile e non si può contrastare. Anche molti adolescenti hanno raccontato di non aver mai adottato comportamenti protettivi nei confronti della salute: alcuni hanno dato sempre per scontato il loro benessere, altri sono indifferenti verso tutti quei comportamenti che sono a difesa della salute. Dall’analisi delle narrazioni a livello intrafamiliare è emerso un accordo tra le narrazioni dei genitori e quello che raccontano e attuano i loro figli adolescenti: gli insegnamenti trasmessi dalla famiglia d’origine, riguardanti la salute, sembrano essere compresi e accolti positivamente dalle generazioni successive. Tale risultato sostiene l’ipotesi di una trasmissione intrafamiliare dei valori e degli atteggiamenti connessi alla salute. Riferimenti bibliografici Ardone, R. (1999). Adolescenti e generazioni adulte. Milano, Unicopli. Glaser, B.G., Strauss, A.L. (1967). The discovery of Grounded Theory: strategies for qualitative research. Chicago, Aldine. Mazzara, B.M. (2002). Metodi qualitativi in psicologia sociale. Roma, Carocci. Scabini, E., Iafrate, R. (2003). Psicologia dei legami familiari. Bologna, Il Mulino.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.