La seconda edizione del Colloquio ha posto l’attenzione sulla necessaria esistenza e commistione di tre tipologie di paesaggi : il “Paesaggio urbano”, il “Paesaggio Agrario” e la “Pianificazione del paesaggio”che motivano le tre anime formative del Corso di laurea in Progettazione e Gestione dell’Ambiente, presieduto dal Prof. Achille Maria Ippolito. Si è confermata ancora una volta la necessità di un confronto transdisciplinare affinché geografi, naturalisti, agronomi, forestali, storici e architetti leggano il paesaggio oltre le forme visibili, per comprenderlo nella sua unità e diversità, per conoscerne a fondo la complessità per proporre infine un importante momento di sintesi. Con i grandi cambiamenti epocali degli ultimi decenni, assistiamo nel mondo ormai al cosiddetto fenomeno dello sprawl urbano, il fenomeno dell’urbanizzazione territoriale sempre più diffusa: la città contemporanea dilaga e si polverizza nella campagna, non ci sono più confini, non c’è più distinzione tra centro e periferia. Lacerti di campagna rimangono inclusi nella città, brandelli di co2 struito si disperdono nella campagna: ci troviamo di fronte ai paesaggi dei residui, dei frammenti di territorio, di scarto. I tre paesaggi non sono più divisi ma ibridati violentemente: i valori naturalistici vanno salvaguardati soprattutto nelle periferie dove manca la complessità e la ricchezza sociale della vita urbana attraverso gli spazi pubblici; ripristinare in ogni parte della città quella mixitè che ne è l’attributo più rilevante. Il Colloquio ha messo in luce come architetti, agronomi, ecologi e urbanisti, debbono contribuire a rinnovare gli strumenti del controllo pubblico delle trasformazioni che il governo e la gestione dell’ambiente dovrebbe adottare a cominciare dalle utilizzazioni delle diverse parti della città e del territorio: arricchire di spazi comuni e di luoghi aperti dello scambio non solo mercantile ma anche paesistico e culturale.
II Colloquio internaziole - PROGETTARE E GESTIRE L’AMBIENTE: IL PAESAGGIO / Ippolito, Achille. - (2009). (Intervento presentato al convegno PROGETTARE E GESTIRE L’AMBIENTE: IL PAESAGGIO "“Le Forme dell’armonia tra Architettura e Natura” tenutosi a Bracciano nel 21 Aprile 2009).
II Colloquio internaziole - PROGETTARE E GESTIRE L’AMBIENTE: IL PAESAGGIO
IPPOLITO, Achille
2009
Abstract
La seconda edizione del Colloquio ha posto l’attenzione sulla necessaria esistenza e commistione di tre tipologie di paesaggi : il “Paesaggio urbano”, il “Paesaggio Agrario” e la “Pianificazione del paesaggio”che motivano le tre anime formative del Corso di laurea in Progettazione e Gestione dell’Ambiente, presieduto dal Prof. Achille Maria Ippolito. Si è confermata ancora una volta la necessità di un confronto transdisciplinare affinché geografi, naturalisti, agronomi, forestali, storici e architetti leggano il paesaggio oltre le forme visibili, per comprenderlo nella sua unità e diversità, per conoscerne a fondo la complessità per proporre infine un importante momento di sintesi. Con i grandi cambiamenti epocali degli ultimi decenni, assistiamo nel mondo ormai al cosiddetto fenomeno dello sprawl urbano, il fenomeno dell’urbanizzazione territoriale sempre più diffusa: la città contemporanea dilaga e si polverizza nella campagna, non ci sono più confini, non c’è più distinzione tra centro e periferia. Lacerti di campagna rimangono inclusi nella città, brandelli di co2 struito si disperdono nella campagna: ci troviamo di fronte ai paesaggi dei residui, dei frammenti di territorio, di scarto. I tre paesaggi non sono più divisi ma ibridati violentemente: i valori naturalistici vanno salvaguardati soprattutto nelle periferie dove manca la complessità e la ricchezza sociale della vita urbana attraverso gli spazi pubblici; ripristinare in ogni parte della città quella mixitè che ne è l’attributo più rilevante. Il Colloquio ha messo in luce come architetti, agronomi, ecologi e urbanisti, debbono contribuire a rinnovare gli strumenti del controllo pubblico delle trasformazioni che il governo e la gestione dell’ambiente dovrebbe adottare a cominciare dalle utilizzazioni delle diverse parti della città e del territorio: arricchire di spazi comuni e di luoghi aperti dello scambio non solo mercantile ma anche paesistico e culturale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.