Principi base del progetto Nel rispetto delle finalità del bando e della tutela dell’Area i principi conduttori della proposta possono essere riassunti in: mantenimento della quota di campagna attuale, valorizzazione dei diversi aspetti, polifunzionalità, possibilità di realizzazione per parti e modificabilità nel tempo, attento rapporto natura artificio, facile manutenzione, bassi costi di gestione, alto rapporto qualità costo. Premessa È oramai una certezza che la riqualificazione degli ambiti urbani degradati passa at-traverso la riqualificazione degli spazi pubblici aperti. L’analisi attenta delle operazioni effettuate negli ultimi decenni in alcune importanti città, in Italia ed in Europa, ci porta ad individuare, tra questi, i parchi, intendendo tutti gli spazi aperti, più o meno grandi, nel tessuto urbano, che abbiano assunto, una volta consolidati, il ruolo di nuovi luoghi del collettivo urbano, sia pure con identità e funzioni fortemente diverse. Il nostro concetto di parco, soprattutto accompagnato dall’aggettivo urbano, è pienamente assimilabile a quello della piazza storica; intendiamo infatti, tutti quei luoghi che nella città contemporanea hanno acquisito le valenze che il termine piazza ha sempre avuto nella storia del¬l’ar¬chi¬tettura e della città. I parchi urbani, quindi devono essere progettati come nuovi luoghi del collettivo urbano, dove sono possibili gli scambi sociali e culturali, dove traspare in forma evidente ed anche simbolica il pubblico, la collettività, esaltando il privato, l’individuo; devono essere luoghi cerniera dove il singolo cittadino diviene comunità e trova il contatto diretto con gli altri; sono i luoghi dello stare e del divenire. I parchi urbani, sono parte integrante degli spazi pubblici aperti, ma anche parte privilegiata. Il privilegio è nel rapporto con la natura, anche se artefatta dal¬l’uo¬mo, ed anche nella differenziazione e nella unicità di ognuno, dato il forte rapporto contestuale. Nei parchi urbani, la tematizzazione rappresenta un aspetto determinante nella pro-gettazione prima e nella contestualizzazione dopo, dove naturalmente il rapporto con il contesto è fondamentale. Il parco urbano “Campi Diomedei” nell’area dell’ex ippodromo, ha tutte le potenzialità e le caratteristiche descritte. Innanzitutto la specificità dell’archeologia, quindi la localizzazione e non ultimo la poliedrica valenza funzionale. Il tema base che accomuna l’intera area ed ha ispirato, e positivamente condizionato, l’intero progetto, non può che essere l’archeologia. È da evidenziare però, che non trat¬tasi di un’area di ritrovamenti archeologici compiuti da esporre; al contrario è un’a¬rea potenzialmente ricca di reperti; un laboratorio, un cantiere, un’area che deve essere riqualificata, senza compromettere le evoluzioni nella ricerca. Con questa premessa è stato progettato un Archeoparco come nuovo luogo del collettivo urbano: un parco tematico che nasce con l’archeologia ma comprende diverse caratterizzazioni tipiche della nuova concezione di parco urbano, scaturenti direttamente dalle valenze del contesto. L’area che prevede la realizzazione del parco urbano si configura come un importante tassello del tessuto cittadino capace di generare connessioni con le aree limitrofe e di esprimere le proprie potenzialità attraverso la valorizzazione di caratteri di pregio, ad oggi ancora poco apprezzabili. Il disegno del¬l’in¬sie¬me nasce dalle preesistenze, ne mantiene alcune all’interno, soprattutto segni e percorsi, ma dialoga con il contesto strutturale ed infra-strutturale. È stato proposto il ridisegno delle strade urbane che perimetrano il parco. Il viale Mi-chelangelo è stato riorganizzato dandogli come terminale una piazza porta: una ro-tonda con al centro un albero simbolo, in un cerchio di acqua, smista i percorsi urbani e locali con l’accesso ai parcheggi localizzati su due lati perimetrali. Un segno spaziale diviene porta di accesso: La Porta del Parco, una quinta penetrabile, rivestita in legno di pino trattato. Oltre la porta i percorsi pedonali verso i diversi ambiti tematici. La conformazione del parco scaturisce direttamente dal disegno urbano della città di Foggia, dai grandi viali limitrofi e concettualmente penetranti, dal dialogo con la Villa comunale e con la nuova Fiera, dalle preesistenze e dalla storia funzionale. Il concetto della tematizzazione è per un parco destinato all’archeologia, ma eterogeneo, polivalente, flessibile: un Archeoparco con diverse funzioni urbane e specifiche, ma unitario.

Parco urbano dei “campi diomedei” - Concorso internazionale di Idee / Ippolito, Achille; A., Cherubini; S., Bastelli; U., DE MATTEIS; Ferrante, Tiziana; A., Leone; A., Ferrandino; R., Sicuro. - (2009).

Parco urbano dei “campi diomedei” - Concorso internazionale di Idee

IPPOLITO, Achille;FERRANTE, Tiziana;
2009

Abstract

Principi base del progetto Nel rispetto delle finalità del bando e della tutela dell’Area i principi conduttori della proposta possono essere riassunti in: mantenimento della quota di campagna attuale, valorizzazione dei diversi aspetti, polifunzionalità, possibilità di realizzazione per parti e modificabilità nel tempo, attento rapporto natura artificio, facile manutenzione, bassi costi di gestione, alto rapporto qualità costo. Premessa È oramai una certezza che la riqualificazione degli ambiti urbani degradati passa at-traverso la riqualificazione degli spazi pubblici aperti. L’analisi attenta delle operazioni effettuate negli ultimi decenni in alcune importanti città, in Italia ed in Europa, ci porta ad individuare, tra questi, i parchi, intendendo tutti gli spazi aperti, più o meno grandi, nel tessuto urbano, che abbiano assunto, una volta consolidati, il ruolo di nuovi luoghi del collettivo urbano, sia pure con identità e funzioni fortemente diverse. Il nostro concetto di parco, soprattutto accompagnato dall’aggettivo urbano, è pienamente assimilabile a quello della piazza storica; intendiamo infatti, tutti quei luoghi che nella città contemporanea hanno acquisito le valenze che il termine piazza ha sempre avuto nella storia del¬l’ar¬chi¬tettura e della città. I parchi urbani, quindi devono essere progettati come nuovi luoghi del collettivo urbano, dove sono possibili gli scambi sociali e culturali, dove traspare in forma evidente ed anche simbolica il pubblico, la collettività, esaltando il privato, l’individuo; devono essere luoghi cerniera dove il singolo cittadino diviene comunità e trova il contatto diretto con gli altri; sono i luoghi dello stare e del divenire. I parchi urbani, sono parte integrante degli spazi pubblici aperti, ma anche parte privilegiata. Il privilegio è nel rapporto con la natura, anche se artefatta dal¬l’uo¬mo, ed anche nella differenziazione e nella unicità di ognuno, dato il forte rapporto contestuale. Nei parchi urbani, la tematizzazione rappresenta un aspetto determinante nella pro-gettazione prima e nella contestualizzazione dopo, dove naturalmente il rapporto con il contesto è fondamentale. Il parco urbano “Campi Diomedei” nell’area dell’ex ippodromo, ha tutte le potenzialità e le caratteristiche descritte. Innanzitutto la specificità dell’archeologia, quindi la localizzazione e non ultimo la poliedrica valenza funzionale. Il tema base che accomuna l’intera area ed ha ispirato, e positivamente condizionato, l’intero progetto, non può che essere l’archeologia. È da evidenziare però, che non trat¬tasi di un’area di ritrovamenti archeologici compiuti da esporre; al contrario è un’a¬rea potenzialmente ricca di reperti; un laboratorio, un cantiere, un’area che deve essere riqualificata, senza compromettere le evoluzioni nella ricerca. Con questa premessa è stato progettato un Archeoparco come nuovo luogo del collettivo urbano: un parco tematico che nasce con l’archeologia ma comprende diverse caratterizzazioni tipiche della nuova concezione di parco urbano, scaturenti direttamente dalle valenze del contesto. L’area che prevede la realizzazione del parco urbano si configura come un importante tassello del tessuto cittadino capace di generare connessioni con le aree limitrofe e di esprimere le proprie potenzialità attraverso la valorizzazione di caratteri di pregio, ad oggi ancora poco apprezzabili. Il disegno del¬l’in¬sie¬me nasce dalle preesistenze, ne mantiene alcune all’interno, soprattutto segni e percorsi, ma dialoga con il contesto strutturale ed infra-strutturale. È stato proposto il ridisegno delle strade urbane che perimetrano il parco. Il viale Mi-chelangelo è stato riorganizzato dandogli come terminale una piazza porta: una ro-tonda con al centro un albero simbolo, in un cerchio di acqua, smista i percorsi urbani e locali con l’accesso ai parcheggi localizzati su due lati perimetrali. Un segno spaziale diviene porta di accesso: La Porta del Parco, una quinta penetrabile, rivestita in legno di pino trattato. Oltre la porta i percorsi pedonali verso i diversi ambiti tematici. La conformazione del parco scaturisce direttamente dal disegno urbano della città di Foggia, dai grandi viali limitrofi e concettualmente penetranti, dal dialogo con la Villa comunale e con la nuova Fiera, dalle preesistenze e dalla storia funzionale. Il concetto della tematizzazione è per un parco destinato all’archeologia, ma eterogeneo, polivalente, flessibile: un Archeoparco con diverse funzioni urbane e specifiche, ma unitario.
File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/404159
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact