Nell'ottobre 1988 è stato effelluato uno scavo di emergenza nel deposito archeologico del Riparo Bisemo, ubicato in località San Carlo, frazione del Comune di San Vincenzo (LI); il modesto riparo stava infatti per essere distrutto dall'attività estrattiva di una cava di calcare. La cavità, la cui stratigrafia risultava sconvolta, era stata adibita ad usifunerari in due distinti periodi: probabilmente nell'Eneolitico e, sicuramente, nell'età del Ferro. Sarebbero riferibili alle deposizioni più antiche alcuni resti umani fossilizzati e scarsi resti ossei di UI1 individuo eremato, oltread una lametta di ossidiana e, presumibilmente, a due vaghi ricavati dalla conchiglia di un mollusco. Risalgono invece ad epoca più recente i resti di almeno quattro inumati, uno dei quali di sesso femminile; gli scarsi elementi di corredo recuperati comprendono infarti, fra l'altro, un ago per cucire, frammenti di una spiralina [ermatrecce ed una fibula ad arco lievemente ingrossato nella parte mediana. Tali reperti sono databili fra la fine del IX secolo a.c. e gli inizi dell'VIII. L'inumazione di salme in anfratti naturali è una pratica funeraria assai rara in epoca villanoviana. L'unico confronto istituibile con il ritrovamento delRiparo Biserno è costituito infatti dalla scoperta di un gruppo di inumati all'interno di una grotta del Monte Calamita (isola d'Elba). È particolarmente interessante sottolineare la circostanza che entrambi i rinvenimenti sono stati effettuati nell'ambito di due importanti distretti minerari limitrofi, quali le colline del Campigliese edi giacimenti elbani; l'esame del materiale archeologico associato alle deposizioni fa inoltrepropendere per una sostanziale contemporaneità nell'adozione di tale rito, sia nel Riparo Bisemo che sul Monte Calamita.
Lo scavo del Riparo del Biserno (San Vincenzo, Livorno) / Fedeli, F.; Galiberti, A.; DI LERNIA, Savino; Pacciani, E.. - In: RASSEGNA DI ARCHEOLOGIA. - ISSN 1721-6281. - STAMPA. - 8:(1989), pp. 147-186.
Lo scavo del Riparo del Biserno (San Vincenzo, Livorno).
DI LERNIA, Savino;
1989
Abstract
Nell'ottobre 1988 è stato effelluato uno scavo di emergenza nel deposito archeologico del Riparo Bisemo, ubicato in località San Carlo, frazione del Comune di San Vincenzo (LI); il modesto riparo stava infatti per essere distrutto dall'attività estrattiva di una cava di calcare. La cavità, la cui stratigrafia risultava sconvolta, era stata adibita ad usifunerari in due distinti periodi: probabilmente nell'Eneolitico e, sicuramente, nell'età del Ferro. Sarebbero riferibili alle deposizioni più antiche alcuni resti umani fossilizzati e scarsi resti ossei di UI1 individuo eremato, oltread una lametta di ossidiana e, presumibilmente, a due vaghi ricavati dalla conchiglia di un mollusco. Risalgono invece ad epoca più recente i resti di almeno quattro inumati, uno dei quali di sesso femminile; gli scarsi elementi di corredo recuperati comprendono infarti, fra l'altro, un ago per cucire, frammenti di una spiralina [ermatrecce ed una fibula ad arco lievemente ingrossato nella parte mediana. Tali reperti sono databili fra la fine del IX secolo a.c. e gli inizi dell'VIII. L'inumazione di salme in anfratti naturali è una pratica funeraria assai rara in epoca villanoviana. L'unico confronto istituibile con il ritrovamento delRiparo Biserno è costituito infatti dalla scoperta di un gruppo di inumati all'interno di una grotta del Monte Calamita (isola d'Elba). È particolarmente interessante sottolineare la circostanza che entrambi i rinvenimenti sono stati effettuati nell'ambito di due importanti distretti minerari limitrofi, quali le colline del Campigliese edi giacimenti elbani; l'esame del materiale archeologico associato alle deposizioni fa inoltrepropendere per una sostanziale contemporaneità nell'adozione di tale rito, sia nel Riparo Bisemo che sul Monte Calamita.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.