Nelle didattiche scolastiche l’atteggiamento dei docenti nei confronti dell’errore è almeno duplice e si ricava sostanzialmente dal modo in cui concepiscono il processo valutativo. Quando il docente si pone con finalità valutativa di stampo sommativo (certificativo, comparativo, misurativo), l’errore è inevitabilmente oggetto di correzione e di sanzione, magari esplicitando criteri e modalità attraverso le quali si è giunti all’accertamento. Quando invece il docente si pone con atteggiamento valutativo di natura formativa (diagnostica, analitica, regolativa), tende viceversa ad accompagnare il processo di costruzione delle conoscenze dell’allievo, lo sostiene nel ragionamento, e quindi l’errore si tramuta in indicatore di percorso. L’errore da dimensione da correggere diventa sistema di aiuto, perché se ben interpretato dal docente segnala le false piste del ragionamento, le incomprensioni, le lacune che l’allievo presenta e che ostacolano i processi di pensiero. Per meglio capire la tipologia e la natura degli errori nella risoluzione dei problemi matematici, per indagare le forme di ragionamento dello studente e per cercare di spiegare le difficoltà degli studenti di fronte a questo tipo di prove si è quindi condotta una specifica ricerca sul corpus risposte errate degli studenti italiani alle prove di matematica dell’indagine internazionale dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) denominata PISA (Programme for International Student Assessment) 2003.
L’errore come risorsa per la comprensione delle strategie cognitive e per impostare didattiche mirate / Benvenuto, Guido; S., Pozio. - STAMPA. - (2009), pp. 561-571. (Intervento presentato al convegno Le nuove sfide della ricerca didattica tra saperi, comunità sociali e culture tenutosi a Roma).
L’errore come risorsa per la comprensione delle strategie cognitive e per impostare didattiche mirate
BENVENUTO, Guido;
2009
Abstract
Nelle didattiche scolastiche l’atteggiamento dei docenti nei confronti dell’errore è almeno duplice e si ricava sostanzialmente dal modo in cui concepiscono il processo valutativo. Quando il docente si pone con finalità valutativa di stampo sommativo (certificativo, comparativo, misurativo), l’errore è inevitabilmente oggetto di correzione e di sanzione, magari esplicitando criteri e modalità attraverso le quali si è giunti all’accertamento. Quando invece il docente si pone con atteggiamento valutativo di natura formativa (diagnostica, analitica, regolativa), tende viceversa ad accompagnare il processo di costruzione delle conoscenze dell’allievo, lo sostiene nel ragionamento, e quindi l’errore si tramuta in indicatore di percorso. L’errore da dimensione da correggere diventa sistema di aiuto, perché se ben interpretato dal docente segnala le false piste del ragionamento, le incomprensioni, le lacune che l’allievo presenta e che ostacolano i processi di pensiero. Per meglio capire la tipologia e la natura degli errori nella risoluzione dei problemi matematici, per indagare le forme di ragionamento dello studente e per cercare di spiegare le difficoltà degli studenti di fronte a questo tipo di prove si è quindi condotta una specifica ricerca sul corpus risposte errate degli studenti italiani alle prove di matematica dell’indagine internazionale dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) denominata PISA (Programme for International Student Assessment) 2003.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.